Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 10 gennaio 2015

Confronto sulla sanità provinciale con il consigliere regionale Daniela Bianchi

Luciano Granieri


Road Map  Regione Lazio 2014 – 2015. Quello che non c’era, quello che ora c’è, quello che c’è da fare”. Era il titolo dell’iniziativa, organizzata ieri mattina presso la sala delle arti di Frosinone,  dal consigliere regionale Daniela Bianchi, per illustrare ai giornalisti e ai cittadini, quanto è stato fatto nel 2014 per la nostra Provincia dall’attuale amministrazione regionale e gli obbiettivi da raggiungere entro il 2015. 

L’idea di informare i cittadini su come l’amministrazione stia operando sul territorio è sicuramente apprezzabile, ma è evidente che possa contenere  un minimo di auto promozione. Nessun consigliere verrà mai a raccontare di non aver operato bene nell’interesse dei cittadini. Per cui -  dopo l’illustrazione di attività sicuramente meritorie, come la focalizzazione sulla cura dei bambini autistici,  oppure una razionalizzazione sulla normativa concernente le adozioni, o ancora tutto il programma relativo alla Valle del Sacco, bonifiche e riqualificazione del territorio e le attività rivolte alle imprese,  finalizzate ad  agevolare la ripresa produttiva – è saltato fuori un dato che ha fatto balzare sulla sedia gli astanti. Nel bilancio delle cose fatte figurava l’aumento della dotazione dei posti letto per la Asl provinciale in ragione di 102 unità in più.

 E’ stato fatto notare che su un  atto aziendale si possono pianificare un numero indefinito di posti letto (virtuali). Infatti un posto letto,  reale ed effettivo, deve essere assistito dal personale sanitario necessario. Personale che a causa del blocco del turn-over è drammaticamente assente per cui i posti letto messi in attivo sono assolutamente virtuali. 

Da queste osservazioni è scaturita la natura del dibattito che, a parte qualche accenno alla frana del Viadotto Biondi e alle vicende della Multiservizi,  quasi esclusivamente ha riguardato il drammatico stato di degrado della sanità pubblica provinciale.  La posizione del consigliere Daniela Bianchi in proposito è molto semplice. E’ necessario un confronto fra il Coordinamento provinciale per la Sanità,  e  gli eletti in Regione,  espressione del territorio, per stabilire, nel quadro di quanto l’assetto generale regionale consente, quali siano le proposte che possano concretizzarsi. 

In verità, questo incontro è stato più volte richiesto e si è anche concretizzato, ma con personaggi, come  il segretario del responsabile della cabina di regia , che non hanno mandato a decidere nulla . Rimane comunque li fatto che qualsiasi modello di sanità si possa proporre deve essere compatibile con il quadro generale definito dalla Regione.  Se questo è il dato imprescindibile, la conclusione logica è che si possono organizzare infiniti tavoli di confronto, tanto negli scenari definiti dalla Regione Lazio lo smembramento della sanità provinciale è già indelebilmente scritto.



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