Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 7 gennaio 2015

Difendiamo la sanità provinciale. Facciamo squadra ma attenti agli autogol

Luciano Granieri


Dopo il confronto, anche duro,  sull’atto aziendale che la  Asl di Frosinone ha presentato alla Regione -un  documento redatto  dalla manager D.ssa Mastrobuono  sotto dettatura del commissario Zingaretti e di qualche lobby sanitaria privata della Provincia,  un dispositivo   approvato dalla maggioranza silenziosa e da una minoranza allineata e coperta  di sindaci - come prosegue l’attività del Coordinamento provinciale della sanità di Frosinone? Questo è stato  l’oggetto della conferenza stampa indetta     nella mattinata di ieri presso la Sala consiliare della Provincia. 

Alla presenza di pochi amministratori comunali e del Presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo, sono state illustrate agli organi di stampa le prossime azioni che il Coordinamento metterà in campo per portare avanti la lotta in difesa della sanità pubblica della Provincia.  E’ evidente  che la partita persa sull’atto aziendale, anche per un’eccessiva fiducia riposta nel senso di responsabilità dei sindaci, ha segnato una brutta sconfitta per il coordinamento, ma la lotta continua e deve continuare. 

Anche perché tutta l’operazione di disfacimento messa in atto dalla Regione sta subendo qualche rallentamento dopo lo scandalo di Mafia Capitale.  E’ doveroso  ricordare che l’Ente regionale non è  coinvolto nelle vicende malavitose di Buzzi  e Carminati, ma resta il fatto che sia stato bloccato un appalto da un miliardo di euro per la manutenzione dei macchinari diagnostici di tutte le Asl della Regione. Pare che la gestione della gara d’appalto, sul global service in questione, fosse nelle mani di Maurizio Venafro capo di gabinetto del Presidente Nicola Zingaretti. L’obbiettivo sembra fosse quello di agevolare due aziende, la Cascina e la Manutencoop,società legate a doppio filo con Comunione e Liberazion per l’aggiudicazione della commessa miliardaria.     

Dunque grazie anche a questi impedimenti è possibile tentare di segnare qualche punto a favore del sistema sanitario provinciale. Nell’incontro sono emerse alcune palesi incongruenze riportate nel documento aziendale,  la più macroscopica riguarda l’annosa vicenda del DEA di II livello per il polo Frosinone-Alatri. Non si capisce come  possa raggiungere la qualifica di DEA di II livello una struttura che, dopo la scure della Regione, non possiede i requisiti neanche per il DEA di I livello. 
Un altro gravissimo problema, riguarda la definizione della centrale unica del 118 che accorpa insieme Frosinone con Latina, con la direzione centrale ubicata a Latina.  

A fronte di questi ulteriori sfregi, il Coordinamento ha pianificato alcuni eventi. L’11 febbraio a Sora, in occasione della giornata europea per i diritti del malato,  si ripeterà l’esperienza degli screening ed esami diagnostici gratuiti destinati a tutta la popolazione sulla falsa riga della notte bianca della salute organizzata ad Alatri qualche mese fa.  Inoltre il Coordinamento si   autoinviterà in Regione, il 13 gennaio prossimo, ad un audizione che la D.ssa Mastrobuono terrà  per illustrare le mirabilie dell’atto aziendale. 

Le modalità dell’incursione  a Roma verranno definite in un incontro che si terrà sabato 10 gennaio . Pare che l’intenzione sia di potare quante più persone possibili  , con tanto di striscioni, davanti alla Pisana   mentre una delegazione del Coordinamento, accompagnata, forse, dal neo Presidente della Provincia Antonio Pompeo  e da alcuni sindaci, dovrebbe chiedere di assistere all’audizione. 

A tal proposito sorge spontanea una riflessione sull’ennesimo coinvolgimento delle istituzioni. Il sottoscritto nel corso della conferenza stampa ha avuto un confronto con Antonio Pompeo, neo eletto Presidente della Provincia e sindaco di Ferentino. Ho chiesto al sindaco, e non al Presidente della Provincia, se  avesse reso un buon servizio ai suoi cittadini  votando  un atto aziendale in cui l’obbiettivo dei numeri di posti letto da raggiungere era inferiore alla dotazione stabilita per legge. La risposta è stata “scurdammoce o’ passato” anche perché, ha fatto capire Pompeo,  a qualche sindaco il piatto di lenticchie promesso dalla Mastrobuono potrebbe aver fatto   comodo. 

Dunque chi  ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ora è il momento di mettere una pietra sopra a ciò che è stato e fare squadra tutti insieme per difendere il nostro territorio, non solo dallo smembramento della sanità, ma anche dall’invasione dei rifiuti romani  e del dilagare dell’inquinamento. La risposta non mi ha convinto, ma non sono riuscito ad approfondire il discorso anche perché lo  stesso è stato sviato un po’ da tutti gli astanti,  data l’urgenza di concordare gli incontri del Coordinamento e chiudere l’assemblea. Sono d’accordo sul fatto  che sia necessario fare squadra, ma bisogna essere certi che in questa squadra non giochi  qualcuno che tiri nella porta sbagliata e faccia autogol. Per questo suggerirei di non fidarci troppo di presidenti di Provincia e di certi sindaci, errare è umano ma perseverare è diabolico. 





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