Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 9 marzo 2015

Barricaderi moderati


Henry David Torò


Ora, io non sono più un barricadero da un po’, ma la vicenda ACEA ATO 5 mi sembra veramente pazzesca ed emblematica del clima di totale sfiducia della “gente” nei confronti della politica. 
L’arroganza della classe politica è evidente già mentre si accede al Palazzo della Provincia dove uno vede in bella mostra macchine e macchinoni dei nostri politici parcheggiati nell’area adiacente il Palazzo (che quando hanno transennato l’area qualche anno fa, uno pensava - magari adesso ci mettono dei sanpietrini o qualche elemento di arredo consono al ruolo istituzionale dell’edificio; e invece si scopre che la catenella messa davanti la piazzetta serve solo ad evitare a lor-signori-i-politici di parcheggiare nell’area sottostante la sede INPS come tutte le persone normali. Essendo ciociari – cioè – devono arrivare, con i loro culi flaccidi e ben saldi alle poltrone, fin sotto il Palazzo con la macchine (che poi bisogna riconoscere che sono lo specchio fedele del popolo bue che li vota, perché sempre oggi tante altre macchine di cittadini normali, e anche di quelli che stavano dentro a protestare, erano parcheggiate in divieto di sosta, sopra i marciapiedi ecc . . . ma questa sarebbe un’altra storia e pure lunga).
Poi si entra dentro e dopo ritardi e proteste l’assemblea dei sindaci vota contro la risoluzione del contratto; cioè invece di mandare a casa ACEA che truffa da anni il popolo ciociaro e manda a casa della “gente” bollette vergognose a fronte di un servizio scadentissimo (che come direbbe il mio omonimo Thoreau è un dovere civico non pagare) si continua a rimandare, rimandare, rimandare . . .
L’unica consolazione della giornata è stato vedere la gente francamente incazzata nera sbavare quasi e urlare contro alcuni sindaci “traditori” del popolo e vedere (ero vicino ad alcuni di loro) il sudore freddo che colava giù dalla loro faccia mentre “er popolo” gliele cantava. Lo so è una magra consolazione ma intanto . .

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