Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 4 maggio 2015

La buona scuola neusea anche i docenti di Frosinone

Luciano Granieri


 Tra poche ore andrà in scena una delle più grandi mobilitazioni che il mondo della scuola abbia mai attuato. Sciopero generale con cortei previsti in diverse città, il più importante a Roma. Non c’è  che dire Matteo Renzi riesce dove altri prima di lui hanno fallito. 

Vedere insieme uniti nella protesta, insegnanti, alunni e tutto il personale della scuola è fatto abbastanza insolito, se non unico. Complimenti al buon Matteo che con la sua banda di accoliti e servi è riuscito a produrre una legge sulla scuola che fa schifo a tutti: dagli studenti  agli insegnanti, dai bidelli ai segretari, finanche ai presidi. Non solo, ma l’ex sindaco di Firenze è riuscito nell’impresa  di  far scendere in piazza persone che mai si sarebbero sognate di sfilare fra bandiere e fischietti.   

Nella giornata di ieri, ad esempio, qui a Frosinone davanti al semi deserto Palazzo Magnolia, in Via Aldo Moro  si sono radunati un manipolo di insegnanti per spiegare ai cittadini le nefandezze di questo ennesimo insulto renziano. Per chi come noi in piazza ci va abbastanza spesso è stato sorprendente vedere facce così  nuove. Gente che mai e poi mai  ti saresti aspettato in strada  a protestare.  

Giustamente alcune professoresse facevano notare che i docenti hanno cervello e non sono asserviti  come le ancelle ministre del Presidente del Consiglio. E certe prese in giro, tipo  la stabilizzazione di 150mila precari, poi diventati 100mila ed infine, per ora, ridotti a 47mila,  abbindolano solo i servi sciocchi non certo il personale della scuola che chiede,  rispetto, oltre che una legge decente.

 Dopo l’Italicum, la riforma del Senato, il Jobs Act, ecco l’ultimo atto del cambiamento. La scuola pubblica era disastrata?  Con il colpo assestato da Renzi entra definitivamente in coma, in balia di presidi sceriffi che esercitano potere di vita e di morte su insegnanti e studenti. 

Questo signore sostiene di avere il compito  di cambiare l’Italia. Ma di grazia chi gliel’ha dato questo incarico? Non certo gli elettori neanche quelli del Pd che alle ultime elezioni hanno votato un programma molto diverso rispetto alle nefandezze di  Renzi.  L’Italia con Renzi cambia verso? Non proprio si accelera quel verso già esistente in  cui ingenti profitti vengono  realizzati da banchieri e uomini di finanza sulla pelle di lavoratori, studenti  e disoccupati. Cambiamo verso? No cambiamo Renzi.

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