Comitato provinciale acqua pubblica
Frosinone
Finalmente anche i Sindaci,
dopo anni di inerzia o complicità, sembrano concordi sulla necessità di
risolvere il contratto con Acea Ato5 S.p.A.
Contemporaneamente, però,
il Governo e le grandi società multiutilities
- tra cui Acea S.p.A. - procedono di concerto per conseguire il loro vero
obiettivo: dividere la gestione dell’acqua in Italia tra le quattro maggiori
società (Acea, A2a, Iren e Hera), in modo da consentire loro di poter competere
più facilmente sui mercati mondiali.
Per queste società è quindi
necessario che il trattamento della “merce” acqua sia il più possibile
standardizzato, cioè che siano i territori ad adattarsi ai modelli organizzativi
e produttivi dei gestori e non il contrario.
La fusione tra Acea Ato2 e Acea
Ato5 può sembrare una mera riorganizzazione societaria, ma è in realtà un primo
passo per la conquista da parte di Acea S.p.A. di tutto il centro-sud, progetto
a più riprese indicato come un obiettivo prioritario dal management di ACEA.
L’interesse delle comunità
locali, il diritto fondamentale di ogni persona all’acqua, rappresentano per
questi gestori solo un fastidioso accidente in un’operazione di alta finanza!
Purtroppo per loro, nel Lazio è
in vigore la Legge 5/2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”,
promossa dai comitati e dai comuni virtuosi, che ha il fine di modificare in toto l’assetto gestionale dell’acqua, in particolare i servizi
idrici integrati forniti negli attuali ATO provinciali. Questa legge propone un modello di
governo della risorsa (e quindi del territorio) basato su nuovi Ambiti di bacino
idrografico, di dimensioni decisamente inferiori agli ATO e includenti un
numero di comuni molto minore, proprio con il fine di favorire il controllo da
parte degli enti locali e la partecipazione delle comunità. Tale indirizzo è evidentemente in contrasto con l'ipotesi
di una gestione unica per le provincie di Roma e Frosinone.
È indispensabile,
quindi, che la Regione Lazio dia attuazione quanto prima alla legge 5/2014. Una
proposta di legge in tal senso c’è già da parecchi mesi, la n. 238 del 2 marzo 2015,
proposta dai comitati, che definisce i nuovi Ambiti di Bacino Idrografico e
detta le regole che ne assicurino il governo democratico e partecipato.
Se questa proposta non sarà
approvata in tempi brevi, nella migliore delle ipotesi nulla cambierà rispetto
alla situazione attuale, e se anche arriveremo alla risoluzione del contratto
con Acea Ato5 S.p.A., il nuovo gestore sarà comunque una controllata di Acea
S.p.A.
La vera soluzione, quindi,
è l’approvazione, senza ulteriori ritardi, della norma attuativa della legge n.
5 del 2014, ovvero la proposta di legge n. 238/2015.
Chiediamo a tutte le amministrazioni comunali facenti parte del vecchio ATO
5 di sostenere l’attuazione dell’unica legge regionale di iniziativa popolare
in Italia che ha recepito il referendum sull’acqua del 2011.
video luciano granieri
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