Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 25 novembre 2016

Riforma costituzionale, c'è accozzaglia e accozzaglia.

Luciano Granieri



Chi sta con chi? A Pochi giorni dal referendum costituzionale, è partito l’ennesimo tormentone. Parliamo  delle compagnie impresentabili. Quelli del Si sostengono che il fronte avverso è composto da un’accozzaglia comprendente   Bersani,  D’Alema, Grillo, Berlusconi, Salvini,  fascisti variamente declinati (Fratelli d’Italia Casapound). Allo stesso modo chi vota No denuncia  la presenza di un’altrettanta eterogenea compagine sotto i  vessilli del Si, da Verdini, ad Alfano, fino a Casini passando da ex comunisti quali Migliore, oltre a  tutta la nuovelle vague piduista che fa capo a Renzi.  

E' insopportabile constatare  che le accozzaglie dei  comitati elettorali,  variamente assemblate, di qua come di la, usano la Costituzione per regolare conti interni, per rivalersi contro avversari ex capobastone e infami  traditori. Questo ulteriore scempio la nostra Carta non lo merita. 

Tuttavia anch’io, oltre che votare No perché ritengo la riforma Renzi-Boschi una iattura per la tenuta  democratica del paese,  lego il mio rifiuto ad una accozzaglia tifosissima della Deforma.  Dopo  una rapida ricognizione  emerge che sono a favore del  Si: Marchionne, Confindustria (i padroni dunque) banche d’affari come J.P.Morgan, agenzie di rating, quali Moody’s, il 98% dei manager di  grosse aziende e fondi d’investimento. Ce n’è abbastanza per decidere che se lor signori votano  Si io convintamente voterò  No. 

Le ragioni, al di la del merito della riforma, sono sostanzialmente due. La prima, da sempre per un comunista come il sottoscritto, ma anche per chi si professa socialista, padroni, banche e manager sono stati personaggi da combattere. Sono le figure tipiche di quel capitalismo neoliberista che ha ridotto i lavoratori da entità fondanti della Repubblica a merce che si vende per poco.  E  quando sei  fuori dalle richieste del mercato, rimani  a casa, o al massimo ti vendi in tabaccheria con voucher.  

La seconda,  i suddetti personaggi sono stati la rovina dell’economia reale, arrecando  povertà  alla  maggior parte dei cittadini del sud Europa. J.P. Morgan, insieme a Goldmann Sachs sono state le prime responsabili della grande crisi del 2008. Hanno riempito con i loro titoli  tossici, anche le casse di alcuni Stati, portandoli alla bancarotta. La Grecia ne è l’esempio più eclatante. 

I manager  sono un’altra categoria malsana. Parliamo di quelle persone, dagli stipendi milionari, che vedono un’azienda non come unità produttiva, ma come fonte di dividendi per azionisti sempre più ricchi e famelici. Spesso questi personaggi portano al fallimento le società che guidano, e anziché essere licenziati, ricevono una lauta liquidazione, dall’impresa che hanno dissanguato, poi vanno a fare danni da un'altra parte con retribuzioni sempre più principesche, lasciando sul terreno, disoccupazione e precarietà. 

In buona sostanza se i principali colpevoli della crisi economica più grave de dopoguerra  e i maggiori artefici di devastazioni produttive immani votano Si è chiaro che, anche solo per un istinto di sopravvivenza, devo votare No.



Di seguito il video dell’intervento di Giorgio Cremaschi all’assemblea sulla riforma Costituzionale organizzata ad Isola Liri il 23 novembre scorso dal comitato per il No di Isola Liri. Incontro che ha visto protagonisti anche la giornalista Luisella Costamagna e l’avvocato esperto di diritto costituzionale Carla Corsetti. 

video di Giuseppe Guerra.

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