Giovedì 24 novembre 2016, presso il Salone di rappresentanza della Provincia di Frosinone gremito
di cittadini stanchi del grosso imbroglio dell’attuale gestione del servizio idrico e dei soprusi di
Acea e certi di poter proporre un’alternativa giusta e sostenibile, è stata messa in scena la prima
Assemblea dei comuni dell’Ambito di Bacino Idrografico “Sacco”, così come dovrebbe essere
se si attuasse la Legge Regionale n. 5/2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”.
Una sorta di provocazione, vista l’inerzia della Regione Lazio nel dare attuazione a tale norma
rivoluzionaria, coerente con l’esito del Referendum del 2011 sull’acqua.
Dopo gli approfondimenti del dott. Bengasi Battisti fondatore del Coordinamento nazionale Enti
locali per l’Acqua Bene Comune, nonché sindaco firmatario della proposta della suddetta legge, e
del prof. Alberto Lucarelli, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università di Napoli
Federico II, nonché redattore dei quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua,
l’Assemblea ha deliberato i seguenti punti:
- la costituzione dell’Ambito di Bacino Idrografico “Sacco”, con la relativa Convenzione di
Cooperazione tipo, come da Proposta di legge regionale n. 238/2015;
- l’immediata risoluzione della Convenzione di Gestione in essere in danno di ACEA ATO 5
S.p.A.;
- la destituzione da ogni incarico dei componenti della Segreteria Tecnica Operativa e l’avvio
dell’azione legale volta al risarcimento dei cittadini per il suo operato in danno degli stessi;
- l’impegno dei comuni ricadenti nell’Ambito di Bacino Idrografico “Sacco” alla costituzione
dell’azienda speciale consortile “Acqua Bene Comune Sacco”, brevemente ABC Sacco, alla
quale affidare la gestione del SII;
- la ricerca di adeguati strumenti di finanza pubblici, come i Buoni Ordinari di cui all’articolo 35
della legge 23 dicembre 1994 n.724 per il finanziamento del Piano degli Investimenti collegato
al Piano d’Ambito che verrà adottato.
- di chiedere alla sindaca di Roma l’adozione degli atti necessari alla sostituzione/nuova nomina
del management di ACEA S.p.A.; di approvare atti formali volti alla dismissione da parte di
ACEA S.p.A. di tutte le partecipazioni in società che operano al di fuori del Comune di Roma;
Quest’ultimo punto è necessario per fermare le operazioni societarie di Acea SpA, rese
ufficialmente note in questi giorni, volte a realizzare il disegno di diventare il grande gestore del
centro sud Italia inglobando tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici.
L'azienda di Piazzale Ostiense, ha infatti acquisito da Veolia il 100% delle quote di Idrolatina, che a
sua volta detiene il 49% di Acqualatina, e il 19,2 % di GEAL (gestore del servizio idrico di Lucca),
giungendo così a detenere il 48% delle partecipazioni. Inoltre ha acquisito il 100 % di Severn Trent
Italia, che a sua volta deteneva il 64 % di Umbriadue Servizi Idrici, e l'80 % di ISECO, entrambe
dalla multinazionale britannica Severn Trend Plc.
Chiediamo a tutti i sindaci del “vecchio” ATO5 di prendere in esame il modello di gestione
proposto, frutto del lavoro svolto a valle del Referendum del 2011 dai cittadini attivi nei
comitati per l’acqua pubblica, in quanto alternativa concreta a quello attuale, e sostenere la
proposta di delibera votata all’unanimità dai cittadini durante l’Assemblea del 24 novembre
u.s., e di inserirla nell’odg della prossima Consulta d’Ambito convocata per il 30 novembre p.v. e quindi della successiva Assemblea dei sindaci.
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