Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 9 febbraio 2017

Lettera aperta al ministro…della salute?

Francesco Notarcola



Oggi, Lei torna a Frosinone, tre anni dopo, per partecipare ad un incontro sulle polveri sottili che tanto danno hanno recato e recano alle nostre popolazioni.

E’ noto all’universo intero ed anche a Lei, che Frosinone e la provincia sono, ormai, un territorio che nulla ha da invidiare alla terra dei fuochi, vantando  primati di tutto rispetto. Infatti siamo primi per l’avvelenamento dell’aria (PM10-2.5 – nano particelle), del territorio (Valle del Sacco e bassa Valle del Liri), di tutti i corsi d’acqua, divenuti ricettacoli di ogni scarico industriale e domestico per mancanza di depuratori, di  reti fognarie non costruite da Acea Ato 5 e per il continuo rilascio, da parte degli organi competenti,  di autorizzazioni  in deroga per lo scarico di rifiuti industriali, nei corsi d’acqua e nell’atmosfera.

Lei sa, meglio di ciascuno di noi, che ciò ha determinato, documenti alla mano,  un aumento notevole di tumori e di altre patologie con particolare riferimento  all’’apparato respiratorio e a  quello uro-genitale. Frosinone, insieme a Udine detiene il primato dei tumori alla vescica ed alla prostata.

Ai turisti che vengono in Ciociaria possiamo offrire fettuccine alla diossina, latte, formaggi, agnelli, al beta-esaclorocicloesano (B-HCH) verdura al nerofumo. Il tutto condito con una spruzzatina di metalli pesanti ricavati dalle polveri sottili che ricadono. Potremmo aggiungere acqua minerale all’arsenico, profumi nauseabondi eccezionali e quanto altro ci viene da inceneritori e discariche che, da Colleferro a San Vittore del Lazio, si susseguono come: “I cipressi che a Bolgheri, alti e schietti, van da San Guido in duplice filar”. E si continua a rilasciare autorizzazioni per centrali a biogas,  biodigestione, biocompostaggio, ecc. in una Valle orograficamente chiusa. Tutta questa roba che ha di bio?

Tutto questo ben di Dio,  ha contribuito a distruggere, nel giro di qualche lustro, un apparato industriale ed economico di rilievo nazionale, nella completa indifferenza dei governi nazionale e regionale e di una classe dirigente locale, inetta. Da qui la crescita della disoccupazione, della povertà, della disgregazione sociale  e del dilagare di ogni illegalità e della corruzione, con infiltrazioni mafiose e camorristiche.

A fronte di un quadro così drammatico e disarmante abbiamo un’organizzazione sanitaria precaria e insufficiente, che mette a rischio continuo la salute e la vita dei cittadini.

Tre anni orsono (24 gennaio 2014),  nella sala conferenze della ASL, dopo aver esposto le problematiche terribili della nostra sanità e delle nostro territorio, Le chiedemmo, a nome dell’associazionismo frusinate,  un Suo autorevole intervento, nel tentativo di  invertire la rotta e   di costruire una sanità moderna ed efficiente, che potesse contribuire anche al rilancio della nostra economia e dell’occupazione. Lei fece un bel parlare senza assumere impegni. Della Sua sensibilità, esaltata e richiamata dal sindaco del capoluogo e da altri, non abbiamo avuto alcun segno.

Nella prima Repubblica, gli incontri delle associazioni con i  Presidenti del Consiglio, con i ministri, i sottosegretari ed i presidenti  della Regione, erano quasi quotidiani e non si  parlava a a vuoto.

 A conclusione di ogni incontro si assumevano impegni precisi con scadenze concordate e processi di verifica. Questo modo di essere della politica ha risolto problemi di grande portata: lavoro, case, mobilità e trasporti, servizi sociali, sanità, ecc. Per la prima volta, negli anni settanta, il Consiglio regionale del Lazio tenne una riunione a Cassino, aperta alle organizzazioni sindacali ed agli amministratori locali.

Le chiediamo, ancora una volta, Signora ministro  di non ripetere solo un bel discorso  ma di assumere impegni precisi, concordati con le associazioni e con gli amministratori locali, con scadenze e verifiche periodiche. Delle parole non sappiano che farcene.

La situazione richiede provvedimenti straordinari ed urgenti. Altrimenti i decessi dovuti all’avvelenamento ambientale e i drammi di tante famiglie ricadranno sulla coscienza di  tutte quelle persone che potevano fare qualcosa ma sono rimaste in attesa, senza muovere un dito, soddisfatte del loro apparire, delle loro ambizioni e del loro bel parlare.

video di Luciano Granieri.


Per leggere l'articolo sulla  prima visita della ministra  Lorenzin clicca QUI


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