Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 5 febbraio 2017

STUDIO DI MODIFICA ART.135 della C.Cost.

Mario Zorzetto


Spesso i media parlano troppo delle accuse e delle offese che ruotano attorno alla Corte Costituzionale, ma non si soffermano mai sul sistema in sé, su come vengono scelti i membri e su chi sono gli stessi. 

LE MOTIVAZIONI DELLA MODIFICA 

E’ avvenuto ed avviene che i suoi membri non hanno propriamente quel carattere di indipendenza ed autonomia che la Costituzione richiede : 

Paolo Maria Napolitano: nato a Roma nell’ottobre del 1944, Paolo Maria Napolitano ha lavorato al fianco di Gianfranco Fini, ricoprendo il ruolo di capo dell’ufficio legislativo alla Farnesina nel 2004, quando Fini era ministro degli Affari Esteri. Anche lui era alla cena con il collega Mazzella e Berlusconi, 5 mesi prima del voto della Consulta sul lodo Alfano. 
( Daniele Sforza 23 Settembre 2013) 

Giuliano Amato: nato a Torino il 13 maggio 1938, è il più “recente” giudice della Consulta, nominato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel settembre 2013. Ex Psi, poi entrato nelle file dell’Ulivo e del Partito Democratico, nel 2009 è stato nominato Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani. La sua recente elezione alla Consulta ha generato molte polemiche e discussioni, soprattutto in seguito alla diffusione delle intercettazioni che lo hanno visto coinvolto nello scandalo tangenti nell’era pre-Mani Pulite
 ( Daniele Sforza 23 Settembre 2013)

 Luigi Mazzella (Vicepresidente): anche a lui scadrà il mandato nel 2014. Reduce da una votazione sul filo di lana, dove ha perso la sfida con Silvestri per un solo voto, Mazzella appartiene all’ambiente di Centrodestra. Nato a Salerno il 26 maggio 1932, Mazzella ha ricoperto il ruolo di Ministro della Funzione Pubblica nel governo Berlusconi II. Molto scalpore fece il suo invito a Berlusconi e altri esponenti del Pdl nella sua residenza, qualche mese prima che la Consulta si pronunciasse sul lodo Alfano. 
( Daniele Sforza 23 Settembre 2013)

 Inoltre il Parlamento ha impiegato 31 sedute e altrettante votazioni conclusesi con un nulla di fatto, per indicare tre giudici della Corte Costituzionale il cui posto era vacante da mesi ( Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti, indicati rispettivamente da Pd, M5s e centristi). Un'elezione, quella dei tre supremi giudici, particolarmente travagliata e non inscrivibile nelle migliori pagine della politica italiana, risoltasi solo grazie ad un accordo “segreto” tra il PD che ha 'scaricato' Forza Italia e i 5Stelle (con Forza Italia, al momento del voto, che ha lasciato l'Aula). 

Tra di essi ci sono stati “convinti” sostenitori della legge elettorale ITALICUM poi rivelatesi a giudizio del 24 gennaio 2017 in gran parte incostituzionale . Visti i fatti elencati e quelli denunciati dagli interventi parlamentari in materia di composizione ed elezione dei membri della Corte, incluse le critiche sollevate dal Presidente della Repubblica (G. Napolitano) alle Camere e dalla opinione pubblica e dalla stampa, si propone la seguente bozza di modifica costituzionale dell’art 135 C. Cost. per il terzo dei componenti che è di competenza delle Camere riunite: 

La Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo eletto a suffragio universale e diretto in concomitanza con le elezioni di Camera e Senato, per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative.

 I giudici della Corte costituzionale sono scelti fra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni di esercizio. 

I giudici della Corte costituzionale sono nominati per nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal giorno del giuramento, e non possono essere nuovamente nominati. 

Finché non siano nominati i nuovi membri sono prorogati gli incarichi dei membri esistenti. 

La Corte elegge tra i suoi componenti …..(come attuale 135 fino al punto del comma)

 L’ufficio di giudice della Corte è incompatibile……..(come attuale 135 fino al punto del comma)

 E’ comunque fatto divieto di eleggere o nominare membri che nell'ultimo decennio siano stati membri di governo o parlamentari o membri di autorità di garanzia di nomina governativa, o siano stati membri degli organi di direzione nazionale dei partiti. Sia per i membri di elezione popolare che di nomina presidenziale è d’obbligo una procedura di candidatura fondata su criteri trasparenti di verifica dei requisiti dei candidati e di permanenza di essi tramite specifica Commissione parlamentare. 

Continua come il 135 attuale” 

Commento: Nella modifica è inteso che venga formato un terzo dei membri (i cinque giudici ora delle Camere riunite) con gli eletti di una lista unica di candidati in base alle preferenze espresse dal Popolo elettore. Tutti i candidati hanno i requisiti di eleggibilità vagliati da specifica Commissione parlamentare. L’elezione dei cinque giudici è legata alla scadenza di una legislatura che dura 5 anni di norma per cui le elezioni dei giudici di Corte avvengono solo con le elezioni delle Camere nella cui legislatura naturale cade la prima scadenza del mandato di giudice. I cinque giudici eletti a maggior suffragio entrano in carica solo alla scadenza naturale dei giudici eletti ora dalle Camere riunite. La lista eletta ha validità cinque anni. (verificare meccanismo).Se un membro per cause imprevedibili non può svolgere il mandato ricevuto vi è comunque una lista di eletti da cui prendere il nome del membro che lo supplisce. La regolarità della composizione della Corte è garantita dalla lista degli eletti e i suoi componenti sono legittimati da art.1 C.Cost. Tutto funzionerebbe con il più elevato livello democratico di espressione della sovranità popolare. 

Ognuno tessa la tela della democrazia come meglio sa fare.  

Nessun commento:

Posta un commento