"Informazioni relative ai referendum presso le pendici del Colle rosso". Avrebbe potuto essere il titolo dell’ evento organizzato domenica scorsa in P.zza Madonna della Neve a Frosinone. Come è noto la campagna referendaria sui quesiti del 12 giugno (acqua, nucleare, legittimo impedimento) è affidata quasi esclusivamente ai media di contro informazione cui la rete è parte preponderante. In poche parole dobbiamo pensarci noi blogger visto che giornali e Tv, a parte qualche eccezzione, hanno steso una cortina fumogena impenetrabile sul tema . Per portare a termine efficacemente questa ennesima domenica di informazione abbiamo scelto il quartiere “Colle Cottorino, P.zza Madonna della Neve”, nell’occasione mobilitato per la festa di Santa Rita. I cittadini di Madonna della Neve e di tutta Colle Cottorino, sono molto devoti e per nessuna ragione al mondo avrebbero disertato la processione dedicata alla Santa. Come ogni festa che si rispetti, al programma religioso è affiancato un poderoso programma laico, con l’organizzazione di fiere e concreti. Per cui fra bancarelle di porchetta, “Profumi e Balocchi”, abbiamo piazzato il nostro gazebo. Il bello di andare nelle piazze in occasione di queste feste popolari, è che spesso si fanno incontri molto particolari. Infatti oltre ai militanti del circolo “Carlo Giuliani”di Rifondazione Comunista di Frosinone, ai ragazzi del comitato per l’acqua pubblica e del comitato territoriale contro il nucleare, il gazebo ha ospitato giovani, meno giovani e veri esperti dell’evoluzione politica del quartiere. Amerigo, primo comunista di Colle Cottorino, ci spiegava come agli inizi degli anni ’50 il Colle si chiamava Colle Rosso, per l’orientamento politico prettamente comunista degli abitanti. Nella discussione si inseriva Luciano Antonucci, un vecchio (di militanza) sindacalista dal percorso politico travagliato: Prima comunista, poi piddino e sindacalista Cgil. Anche Luciano ha offerto il suo contributo nel raccontare Colle Cottorino, recitando una poesia dedicata a quel colle che una volta si chiamava COLLE ROSSO. I nostri banchetti presto si sono trasformati da punto quasi esclusivamente informativo a piccole aree dove si è tornati a praticare la politica vera. Un piccolo paradiso, che diventa sfogatoio sia del comunista incallito, o del piddino deluso, sia del cittadino comune che lamenta di aver ricevuto una bolletta dell’acqua troppo elevata. Per tornare all’aspetto maggiormente legato alla campagna referendaria, emerge che a Frosinone il quorum si raggiungerà non tanto per il quesito contro il nucleare ma per la vicenda dell’acqua. Non c’è che dire, Acea è il nostro migliore sponsor. Rispetto al banchetto realizzato alla STAZIONE FERROVIARIA stazione ferroviaria, è un po’ calato l’interesse dei giovani, chissà forse troppo impegnati nello struscio della festa, ma è aumentato enormemente l’interesse delle famiglie, la maggior parte delle quali, totalmente all’oscuro della consultazione referendaria. Dai cittadini che provenivano da paesi coinvolti nelle elezioni amministrative, veniva il segno più profondo della disinformazione. Quasi tutti ribadivano di aver votato la domenica precedente scambiando i referendum per un’altra tornata elettorale locale. A consuntivo della giornata, comunque, ci riteniamo molto soddisfatti. Abbiamo distribuito molti volantini, ma soprattutto abbiamo parlato con la gente spiegando le buone ragioni PER VOTARE SI A TUTTI E QUATTRO I QUESITI.
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