Difficile prendere il mouse e cercare le lettere sulla tastiera, anche se gioco con le parole, costruendo mondi che spariscono all' alba con le prime luci., è PASSATO UN ANNO ......dalla scomparsa di MILTON, MASSIMILIANO CHIODI, l' artista spirituale, l' artista inquieto, l' amico, mentre continuo ad interrogarmi sugli occhi ,quegli occhi così pieni di affascinante mistero, che raccontano il dentro inguarbugliato che viaggia dentro di noi. Cerco ancora la chiave dei nostri silenzi, pieni di musica assordante, la chiave del viaggiare alla ricerca del confine illimitato, la linea immaginaria. Gli occhi di MILTON mi hanno seguito, mentre con il blocco notes e la macchinetta inseguivo il viaggiare artistico di ART QUBE, da SABAUDIA ad ARPINO, nei giovedi artistici in città. Le tele di MILTON sono sempre presenti, ricordando che MILTON è vivo tra gli amici. L'artista gufo, orso, che presta i pennelli ad una giovanissima artista per farla partecipare ad una estemporanea di pittura alla villa comunale. Mi piace ricordarlo negli appuntamenti del giovedi artistico al SATYRICON, quei giovedi lanciati da DAVIDE COCOZZA, pioniere in questa città della contaminazione dell' arte fuori dai luoghi deputati, musei, gallerie, accademie. Mi piace immaginare MILTON nascosto tra le pagine di un libro, negli scaffali del SATYRICON,che stia giocando a nascondino.Il giovedi sera, varcando la soglia del satyricon mi accarezza l' idea che stia appoggiato al bancone, sorseggiando un caffè o che stia seduto al ''gradino miltoniano''unico momento in cui il dialogare era alla stessa ''altezza fisica'' non sentivi la mancanza dei centimetri per guardare negli occhi il ''gigante''Mi piace ricordarlo nele lunghe passeggiate , scoprendo che anche i fiori appassiti dell' immondizia emanano un odore inebriante se sai ''ascoltare''Mi piace aprire facebook e scoprire che MILTON è diventato una legggenda, le sue tele viaggiano nelle bacheche, in queste ore nei profili degli amici e degli artisti compare una tela miltoniana, mi piace scoprire che i ''miei scritti miltoniani''viaggiano con la sua leggenda,mentre varcando la porta della sua stanza, il suo laboratorio artistico mi sento una clandestina alla ricerca di un permesso di soggiorno per capire dalle tele le parole non dette nei silenzi.''GLI OCCHI DI MILTON'', quegli occhi sono entrati nell' arte dei suoi amici , una piacevole emozione ti attraversa il dentro nello scoprire in una estemporanea che un nuovo pittore si sta sprigionando in una tela, un pittore a cui cerchi di dare un nome, intersecando le tre iniziali ''DAV.ROC.MILT'' ''MILTDAVROC''ROCDAVMILT'', MENTRE GIOCHI ALL' INFINITO CERCANDO IL SUONO PIU AMONIOSO,CHE DIA MELODIA A QUELL' INTRECCIO..........Grazie MILTON, CON TUTTO L' AFFETTO POSSIBILE ......senza di te non avrei scoperto quel filo invisibile che lega gli artisti, senza di te nonsarei entrata in questo filo.......imprigionando le mie parole nel raccontare le tele, nelllo scoprire che il sangue dei sogni è verde
Nessun commento:
Posta un commento