Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 7 dicembre 2011

Perché usciamo da Usb e confluiamo nella Cub

Unire le lotte - Area Classista Usb



L’ASSEMBLEA NAZIONALE DI UNIRE LE LOTTE
DECIDE L’USCITA DAL SINDACATO BUROCRATICO USB
E LA CONFLUENZA NEL SINDACATO DI BASE CUB
 
...E ORA AVANTI CON LA COSTRUZIONE
DELL’OPPOSIZIONE DI CLASSE AL GOVERNO MONTI!
 
Resoconto di una partecipata giornata di discussione su come
rilanciare la lotta di classe e la battaglia per il sindacato di classe

 
Era piena la sala che abbiamo prenotato a Rimini: la partecipazione all’assemblea nazionale di Unire le lotte – Area Classista Usb è stata superiore alle nostre aspettative, tanto che non erano sufficienti le sedie che avevamo predisposto e alcuni compagni hanno dovuto assistere in piedi alla discussione. Soprattutto, il dibattito è stato vivace e di alta qualità, con un confronto serrato sul documento presentato dal Coordinamento nazionale di Unire le lotte.
 Tanti i compagni di Usb da molte regioni d’Italia. C’erano compagni di Usb da Veneto, Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Toscana, Campania, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna. Sono intervenuti i delegati Rsu del Comune di Vicenza (dove Usb è il primo sindacato, con oltre 150 iscritti, rappresentati da due compagne di Unire le lotte) e di altri enti locali, delegati Rsu della Sanità, alcuni dirigenti locali di Usb, attivisti di Usb dei Vigili del Fuoco, della Scuola, degli altri settori del Pubblico impiego e del privato (tra cui operai del gruppo Marcegaglia).
 Oltre ai compagni e alle compagne di Unire le lotte, sono intervenuti, come invitati, alcuni portavoce di importanti realtà di lotta: dai rappresentanti di lotte operaie (Same di Bergamo, Pirelli di Milano, Comitato operai contro l’amianto di Latina, ecc) ai compagni del Comitato Immigrati in Italia e del Coordinamento migranti di Verona, fino agli studenti protagonisti delle lotte contro i tagli alla scuola pubblica. E’ stata preziosa anche la partecipazione di compagni di altri sindacati: dai compagni della Cub (tra cui dirigenti della Scuola, dei Chimici, dei Metalmeccanici) ai compagni dell’Area Classista in Cgil e della Fiom.
 Molti anche i saluti arrivati da organizzazioni sindacali e studentesche di altri Paesi che già avevano sostenuto la campagna contro l’espulsione di Fabiana Stefanoni (sindacati della Colombia, del Brasile, del Paraguay, del Costarica, del Perù, dell’Inghilterra ecc.) tra cui il saluto della CPS-Conlutas, il più grande sindacato di base dell’America Latina: saluti importanti per chi pensa che la lotta sindacale debba essere una lotta internazionale.
 La relazione iniziale di Fabiana Stefanoni ha ripreso gli assi centrali del documento presentato alla discussione dal Coordinamento nazionale di Unire le Lotte.
Il dibattito, che si è protratto per l’intera giornata con decine di interventi, è stato vivace e intenso. Alla fine, l’assemblea nazionale ha approvato il documento del Coordinamento nazionale (che illustra le ragioni della nostra scelta ed è leggibile sul sitowww.sindacatodiclasse.org) e la proposta di avviare da subito un percorso di uscita dal sindacato burocratico Usb e di confluenza nel sindacato di base Cub.
La decisone di uscire dal sindacato Usb e di entrare nel sindacato Cub è stata approvata a larghissima maggioranza (con sole due astensioni e due voti a favore di una proposta alternativa di rimandare la decisione di uscire da Usb).
L’assemblea nazionale ha dato mandato al Coordinamento nazionale uscente dell’area classista Unire le lotte (in via di scioglimento) di avviare un percorso che faciliti la confluenza degli attivisti di Unire le lotte nel sindacato Cub, a partire da un incontro con la Segreteria nazionale della Cub. Nelle prossime settimane organizzeremo anche incontri con i compagni e le compagne, di Usb e di altri sindacati, che ci hanno sostenuti nella battaglia di questi mesi per proporre loro di condividere con noi questa scelta.
 Significativo il fatto che negli stessi giorni Usb decideva di revocare lo sciopero generale del 2 dicembre perché si sarebbe, a loro dire, “modificato il clima” dopo la nomina di Monti e gli italiani sarebbero immersi in una sorta di “luna di miele” nei confronti del nuovo governo (sic!): si veda l’intervista a Emidia Papi dell’Esecutivo Usb sul Manifesto del 3 dicembre.
 Alla fine, l’assemblea sindacale ha approvato degli ordini del giorno in solidarietà ad alcune delle lotte in corso: la lotta degli operai della Same di Treviglio, la lotta dei lavoratori dell’Esselunga di Pioltello, la battaglia dei No Tav, la resistenza degli operai della Fiat.
Da subito, ci impegneremo a costruire in tutte le città dove siamo presenti il sindacato Cub, a partire dalla lotta contro il governo Monti e per respingere il massacro sociale che Confindustria, Marchionne e i banchieri stanno organizzando contro i lavoratori, i pensionati, i giovani.
 
Il documento approvato
dall’assemblea nazionale di Unire le lotte
è consultabile sul sito
 

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