Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 7 dicembre 2011

Sciopero contro la manovra Monti

Per l'Associazione 20 ottobre: Oreste della Posta 


La manovra economica emanata dal governo Monti colpisce soprattutto le fasce più deboli dei  cittadini.
Sono i poveri che finanziano i ricchi, e soprattutto non c’è nulla per lo sviluppo economico del Paese. Questo porterà ulteriore recessione economica con l’aumento della disoccupazione e un ulteriore crisi industriale.
È una vera vergogna! Tutto ciò si abbatte in una provincia come la nostra con una grave crisi industriale in atto (come l’ideal standard di Roccasecca dove vi sono a rischio circa 350 lavoratori, la Videocon di Anagni con 1000 lavoratori a rischio, CLC di Piedimonte S.G., ecc)e quindi con il nuovo sistema pensionistico non si avrà più la possibilità di agganciarsi all’età pensionabile, essendosi allungata di parecchio rispetto a prima. Perdere il lavoro da 50 anni in su sarà una vera e propria tragedia.
Pertanto l’Associazione 20 Ottobre aderisce allo sciopero indetto da CGIL CISL e UIL per Lunedì prossimo e invita tutti i lavoratori, pensionati, giovani e disoccupati a partecipare numerosi alla protesta.
Anche perché oggi i lavoratori che perdono il lavoro hanno soltanto l’arma della “disperazione”, e la disperazione è sempre cattiva consigliera,e nella nostra provincia comincia ad essercene troppa in giro.
Un’ altra manovra è possibile:
patrimoniale da 10 miliardi
rientro dei depositi Italiani in Svizzera (come hanno fatto FRANCIA e GERMANIA) 10 miliardi
aumento del prelievo dei 180 milardi scudati all’estero con un rientro di 10 miliardi
recupero dell’evasione fiscale 40 miliardi
taglio delle spese militari  10 miliardi
investendo in istruzione e ricerca scientifica, un piano per il sud del paese, piano di sostegno a giovani- precari-disoccupati. Solo con tutto ciò potrebbe ripartire l’economia italiana, senza tagli alle pensioni,aumenti dell’iva e inserimento accise sulla benzina.
Ormai il tempo è scaduto nella nostra provincia pertanto ribellarsi è giusto e noi saremo in prima fila per sostenere questa lotta per il lavoro e l’equità sociale.




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