Non vi è alcun dubbio ormai che la regione Lazio fosse un covo di giannizzeri dediti a gozzovigliare con i soldi pubblici. I consiglieri, TUTTI, di maggioranza e opposizione godevano, prima della risibile spending review votata dal consiglio ieri, di lauti stipendi, oltre alle indennità di funzione e di ruolo, per un importo mensile cadauno di € 16.500. A questo i si devono aggiungere fondi per mantenere il rapporto fra eletto ed elettore pari a circa 300mila euro annui a consigliere . Si obbietterà che c’è una bella differenza fra spendere questo esagerato fiume di denaro pubblico a scopo politico elettorale, come denunciato da i gruppi di opposizione Pd, Idv, Radicali e Fds (organizzare convegni o attaccare manifesti) e invece usarlo, come accade fra i consiglieri di maggioranza Pdl in testa, per scopo personale rimpinzandosi di ostriche e caviale, organizzando festini, acquistando ville per se e parenti. Resta comunque il fatto che Pd e Italia dei Valori, a seguito della sonora bocciatura di una loro proposta di legge atta alla riduzione degli sperperi presentata un anno fa, anziché dimettersi in massa per protesta, come vorrebbero fare oggi, hanno continuato a riempirsi il portafoglio facendo buon viso a cattivo gioco, evitando di insistere ancora sulla questione. Inoltre anche nel Pd non tutti i denari sono stati investite in attività politiche. Dalla nota spese del Partito Democratico sono spuntati 4500 euro spesi dal capogruppo Montino in un’enoteca . Trattasi, secondo quanto riportato, di beneficenza per i bambini disagiati. Non sappiamo se il tentativo fosse volto ad avvinizzare i giovinetti per fargli dimenticare momentaneamente la loro precaria condizione, certo è che ci troviamo davanti ad un modo ben strano di fare beneficienza. Dunque, se non proprio ladri, i gruppi del Pd e anche dell’Italia dei Valori quantomeno la funzione di palo della banda l’hanno svolta. Abbiamo lasciato fuori i radicali che hanno fatto scoppiare il bubbone , e la Federazione della Sinistra che con la proposizione del referendum per l’abolizione dei vitalizi agli assessori un minimo di sensibilità in più al problema l’ha mostrata anche se per il rotto della cuffia.
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