Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 20 settembre 2012

Squilli e strilli

Giovanni Morsillo


Il Ministro Fornero stavolta ha ragione: Vauro ha fatto cilecca, con la sua vignetta dove la definisce "Ministro-Squillo". Ha ragione il Ministro a tirare in ballo l'offesa alle donne, il maschilismo e la grettezza di un autore che di solito è sì dissacrante e caustico, ma proprio in difesa dei valori sociali e politici, come quelli di cui le donne sono portatrici a prescindere. Siamo con il Ministro, ne sosteniamo l'indignazione e, se potessimo, vorremmo che Vauro ne venisse a discutere con noi, per ricordargli queste ed altre basi imprescindibili della civiltà, che non è esclusa dall'arte della satira.
Come si fa a trattare così delle povere squillo? che responsabilità hanno nel disfacimento economico e politico del Paese? Accomunarle anche solo per celia ad un Ministro ne offende la dignità e ne ridicolizza la condizione di supersfruttate. E del resto, definire la Fornero Ministro-squillo è quanto meno inesatto: quando mai la signora ha fatto mercimonio del suo corpo? Una vita irreprensibile, tutta dedita allo studio ed all'insegnamento delle tecniche di rapina sociale che chiamano "mercato", senza mai deflettere, per quanto se ne sa. Semmai svende senza battere ciglio (dopo un primo avvio lacrimante) la pelle degli altri, dei lavoratori, dei pensionati, dei malati e dei giovani, ed anche delle donne (nessuna discriminazione, perbacco!) ma non certo la sua. Forse si potrebbe pensare in questo senso ad un ruolo di maitresse, più che di squillo, ma anche qui non ci siamo: le persone che la Signora Ministro vende sono in realtà sacrifici umani su altari disumani, quelli delle banche e del profitto esagerato ma necessario a mantenere il tenore di vita di gente come lei. Ecco, avesse scritto di un Ministro-sacerdotessa, avrebbe riscosso più fiducia, forse avrebbe aftto ridere di meno, ma sarebbe stato più calzante. E' vero che la satira stravolge la realtà mettendo in vista i dettagli più nascosti, esagerando i difetti intenzionalmente, ma non può inventarli, i difetti, altrimenti diventa diffamazione.
Una cosa però ci viene da contrapporre alla sicurezza con cui Fornero dichiara che si tratti di maschilismo: forse il termine "squillo" riferito a certe praticanti mondane andrebbe aggiornato, e comprendere finalmente anche battone di sesso maschile. Non sono forse così vicini al concetto anche personaggi come Lusi, Belsito, Fiorito e Formigoni?
Saluti da marciapiede
GM

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