A sindaco di Roma Capitale, Capi gruppo e
Giunta
Al posto di CasaPound noi vorremmo che sorgesse un luogo dove i giovani possano
conoscere, vivere e condividere diritti, differenti culture e una pluralità positiva
di visioni della vita e del mondo.
In luogo di un ritrovo illecitamente occupato,
vorremmo che sorgesse il “Palazzo dei diritti, delle libertà e delle culture”.
Un punto di riferimento e di incontro per i giovani. Aperto, libero e solidale.
Siamo i promotori del comitato “Roma dice no ai raduni
fascisti” . Siamo cinque ragazzi, di diversa estrazione politica e religiosa ma
con un cuore che batte per pace, libertà, diritti e dialogo. Per noi l’antifascismo
non è solo una parola. L’antifascismo è un valore costituzionale e culturale da
tenere sempre vivo. Un retaggio culturale che implica oneri e che comporta una
più alta identità nazionale. Abbiamo deciso di metterci la faccia e non abbiamo
paura. Noi crediamo di vivere in uno Stato che difende i cittadini che
onestamente si oppongono con solo le armi del diritto, del buon senso, della
passione per la libertà, ala violenza, all’odio, alle barbarie. Siamo quelli
che non amano chi fomenta odio e violenza.
Siamo quelli che conducono una battaglia democratica,
e non violenta, contro ogni fascismo, vecchio e nuovo.
Adesso abbiamo deciso di iniziare a dire SI al dialogo,
SI alla tolleranza, SI ai diritti, si alla pace, si alla libertà
Ma i nostri SI non vogliono essere semplici, ma
giuste, affermazioni di concetti, ma trasformarsi in proposte concrete e condivise.
Per questo abbiamo lanciato questa petizione, per realizzare a Roma, nella sede
oggi illecitamente occupata da CasaPound Italia e che il sindaco Alemanno
vorrebbe loro regalare, “il Palazzo dei diritti, delle culture, e delle libertà”.
Un luogo unico in Italia dove si possa lavorare insieme ad un Paese più
giusto, libero e solidale. Dove armonia,
pace, armonia, dialogo, cultura ed
integrazione siano gli unici “leit motiv”.
Firmala anche tu, aiutaci a realizzare questo sogno, non per noi, ma per
Roma e per l’Italia.
A Roma abbiamo bisogno di un luogo per l’incontro ed il dialogo e ci
aspettiamo che le istituzioni supportino la nostra richiesta.
E’ una battaglia di civiltà e democrazia.
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