Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - Va in scena, nelle
vicinanze del Senato, la protesta degli amministratori locali del centro
Italia, in particolare di Frosinone, Latina, Chieti, Avellino e Siena. La
manifestazione, nata su iniziativa di alcuni comitati e coordinata dal sindaco
di Frosinone Nicola Ottaviani, si e' svolta in piazza del Pantheon dove alcune
centinaia di giovani dei comitati, sindaci e presidenti di Provincia hanno
mostrato striscioni con i nomi delle Province di appartenenza a rischio
soppressione con il decreto approvato dal governo. "Giu' le mani dalla
Provincia, giu' le mani dalla Provincia", lo slogan ripetuto dai
manifestanti insieme a cori: "La Provincia non si tocca, la Provincia non
si tocca". 'Armati' di forcine per
i capelli gli amministratori locali hanno inscenato una singolare protesta:
"Siamo qui con queste forcine - spiega il sindaco di Frosinone - perche'
nella storia ci si e' sbarazzati dei grandi dittatori con la rivolta dei
forconi, ma in questo caso si tratta di piccoli dittatori e bastano dunque le forcine".
I sindaci puntano il dito contro le decisioni sulla soppressione delle Province
prese dal governo e contro gli accorpamenti che, secondo gli amministratori,
calpestano la democrazia e i territori.
Gli amministratori locali hanno
protestato anche sorseggiando simbolicamente olio di ricino: "Lo abbiamo
fatto - ha spiegato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani - perche' durante
il Ventennio a colpi di olio di ricino veniva risolte le problematiche della
democrazia e sembra che ormai siamo tornati a quei tempi. Il decreto sul
riordino delle Province e' in palese violazione con l'articolo 133 della
Costituzione che andrebbe rispettata anche da professori universitari, quali
sono gli attuali tecnocrati". "La nostra Costituzione - ha continuato
- prevede che si possa procedere agli accorpamenti solo su iniziativa dei
comuni".
Sulla stessa linea anche il sindaco
di Chieti, Umberto Di Primio. "Le popolazioni - ha detto - vengono cosi'
violate da una norma voluta da un governo non eletto". Per il primo
cittadino vengono dunque violati "il territorio e la democrazia"
quindi questo riordino e' "inaccettabile e provoca la chiusura degli
uffici periferici determinando poverta' sui territori".
Alla iniziativa hanno partecipato
anche i comitati spontanei in difesa delle Province nati in diverse citta'. Una
delegazione degli amministratori locali si e' poi recata al Senato per
incontrare alcuni parlamentari e far presente le proprie richieste, mentre
altri manifestanti stanno aspettando in piazza di sapere l'esito degli
incontri.
IL SINDACO S'E' PURGATO!!!!
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