Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 21 settembre 2014

Frosinone: Festa della Gioventù Socialista Unificata

Luciano Granieri




Accompagna il video un brano tipico da festa dell'Unità

El quinto  regimiento

esegue il "Noi credevamo Trio"

Gaetano Liguori: Pianoforte
Filippo Monico: batteria
Roberto del Piano: basso elettrico


No non era la festa  della Gioventù Socialista Unificata. Del resto i tempi della resistenza comunista e socialista al  golpe spagnolo di Francisco Franco sono  ormai  materia dei libri di storia .  All’epoca la Gioventù Socialista Unificata era parte integrante del “quinto regimiento”. Un battaglione  che partecipò attivamente alla guerra contro il dittatore fascista spagnolo. 

Oggi è finito il tempo delle resistenze, è lontano il tempo delle rivoluzioni. L’unica resistenza ipotizzabile  sarebbe quella a difesa dei diritti minacciati dagli interessi del capitalismo finanziario, come  l’unica rivoluzione da organizzare  sarebbe quella tesa a rovesciare la dittatura neoliberista. Ma occorrerebbero le masse, e le masse non ci sono più. 

Non eravamo  dunque alla festa della Gioventù Socialista Unificata, ma molto più realisticamente alla festa dei  Giovani Democratici di Frosinone.  L’evento si è svolto sabato  e domenica scorsi 20 e 21 settembre  in Piazza Valchera.  Era palese il tentativo messo in campo dai giovani militanti ciociari del Pd, di riconnettere un minimo di passione politica con l’alta  nomenklatura  così lontana dai problemi delle persone . 

Non sappiamo se l’obbiettivo sia stato perseguito.  A  giudicare dalla partecipazione al dibattito, organizzato sabato 20 settembre sulla grave piaga della disoccupazione nella nostra Provincia, la risposta giovanile è stata flebile, appena percettibile, quasi nulla. Ma ai ragazzi del Pd si può imputare ben poco. I giochi oscuri, le trattative, le lacerazioni, che si stanno consumando sulla testa dei militanti sono incolmabili. 

Qualcuno è in grado di spiegare alla gente, quali siano le differenza programmatiche fra i due candidati che si giocheranno, in un derby fratricida, la poltrona di Presidente della provincia?   Quali le differenze nei programmi di Pompeo  appoggiato da una parte del Pd e di Schietroma, appoggiato dall ‘altra parte del Pd? Non è dato saperlo e non dovremmo neanche saperlo, perché noi “gente comune” non voteremo. 

Si da li caso però che chi accederà al soglio di P.zza Gramsci si dovrà occupare di scuola, ambiente, trasporto pubblico, viabilità provinciale. Materie che incideranno pesantemente sulla vita di tutti noi  estromessi dalla possibilità di votare.  E’ obbiettivamente difficile far appassionare giovani e meno giovani ad un processo che coinvolge il loro quotidiano  ma li vede irrimediabilmente esclusi da qualsiasi coinvolgimento decisionale.  

Volendo entrare  nel merito delle questioni trattate dagli invitati al dibattito, presentato dal giovane democratico Alessandro Marino e moderato dal giornalista del quotidiano locale “l’Inchiesta” Alessandro Redirossi,  la sensazione era quella di partecipare ad un incontro non organizzato dal Pd, ma da una forza antagonista. Dai ragionamenti  condivisi da  Ermisio Mazzocchi, Guido Tomassi  della CGIL,  e, un po’ meno, dalla consigliera Regionale Daniela Bianchi, emergeva la totale insoddisfazione per  le intenzioni del segretario Renzi di smantellare lo statuto dei lavoratori a partire dall’abolizione dell' art.18,  la cui intangibilità era ribadita con forza dai relatori. 

Si sono sparsi nell’aeree concetti  indigesti per  il "segretario magno" quali, la redistribuzione del reddito dal capitale al lavoro, la lotta al neoliberismo, il contrasto al patto di stabilità. Meno male che Matteo Renzi ha dimostrato poca propensione ad occuparsi delle cose terrene insite nel territorio cui si devono far carico le sezioni locali.  Se fosse capitato lì per caso avrebbe messo in atto uno spietato programma di “DEGUFIZZAZIONE” , avrebbe iniziato un rito vodoo contro lo spirito malefico cigiellino che si era impossessato della Piazza. Ora una domanda sorgerebbe spontanea. Ma che ci stanno a fare costoro nel Pd? Mistero. E’ più facile andare alla ricerca delle masse perdute che sciogliere tali inspiegabili enigmi.

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