Francesco
Notarcola – Presidente della Consulta delle
associazioni di Frosinone
Presidente dell’ass.
Osservatorio Peppino Impastato
Aderente
al Coordinamento Provinciale della sanità
Qualcuno ha
pensato bene, in questi giorni, di scatenare un’offensiva senza precedenti, una
specie di crociata della verità contro la cultura “ospedalocentrica “ di
centinaia di associazioni e di decine di migliaia di cittadini che si battono
contro lo sfascio della sanità ospedaliera e territoriale per tutelare il loro
diritto costituzionale alla difesa della salute in una terra, la,nostra tra le
più inquinate d’Italia.
E così è
partito un invito ad alcune associazioni a sottoscrivere una lettera
pre-confezionata a sostegno di scelte
come quelle operate dalla direttrice generale della asl sulla casa della salute
di Pontecorvo e di altre. Questi signori,
qualcuno riveste anche ruolo
dirigente della asl, si guarda bene dallo spiegare la cultura
ospedalocentrica dal momento che nella nostra provincia sono rimasti solo 4
ospedali e ne sono stati chiusi ben nove. E tra le righe si vorrebbe far
apparire la rivendicazione dei posti letto che mancano, per assicurare l'assistenza prevista per legge, come un’inezia. Ma
allora come si spiega che i posti letto mancano solo alla provincia di
Frosinone? Infatti nelle regione Lazio
se ne contano quanto la legge prescrive: il 3,7% per ogni mille abitanti.
Questi
signori così titolati le conoscono le realtà precarie e di sfascio
organizzativo e scientifico dei nostri ospedali a cominciare da quello del
Capoluogo? E sono a conoscenza dei tanti strumenti scientifici accantonati
in ogni angolo delle strutture ospedaliere senza essere in funzione mentre
TUTTI i tempi di attesa si allungano sempre di più? E si sono accorti del sorgere impetuoso e
straripante delle strutture sanitarie private
e del progressivo aumento del trasferimento dei servizi sanitari dal pubblico
al privato?
Se tutto ha
sempre funzionato bene come vengono fuori le 10 condanne a super
risarcimenti per aver pagato somme non
spettanti ad una struttura privata secondo quanto documenta la Corte dei Conti?
E se
vogliamo parlare della efficiente eccellenza della rete sanitaria territoriale
perché non ci si parla del CAD? Di quanti sono le persone non autosufficienti:
anziani , portatori di handicap, persone sole, malati terminali, ecc. da
assistere? Perché non parlare del sert e di come si affrontano i problemi della
droga?
Insomma
perché non si conduce una grande operazione di trasparenza facendo conoscere
tutti i dati necessari per poter dar vita ad un confronto alla pari rigoroso e
costruttivo? O si teme un’operazione verità?
E’ ORA DI
USCIRE ALLO SCOPERTO. La sanità deve essere
sempre di più dei cittadini e non di chi specula sulla salute e persegue altri
interessi.
Frosinone 25
settembre 2014
Video di Luciano Granieri
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