Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 26 novembre 2015

Inceneritore di pneumatici di Anagni. Quale futuro?

Il Coordinamento per l’Ambiente di Anagni e  l’Associazione l’AltrAnagni

Per il coordinamento: Associazione  “Anagni Viva”,  Associazione  Diritto alla Salute DAS,  Associazione Terra  Dolce, Legambiente Anagni, Comitati di quartiere Ponte del Papa, Osteria della Fontana, Vox Populi.

Il prossimo anno scadrà l’autorizzazione regionale per l’esercizio dell’inceneritore di pneumatici fuori uso realizzato dal Gruppo Marangoni presso il sito industriale di Via Anticolana ad Anagni.
In vista di tale scadenza, ed anticipando le possibili iniziative della proprietà per il rinnovo dell’autorizzazione, le Associazioni ed i Comitati aderenti al Coordinamento per l’Ambiente hanno inoltrato alla Società una lettera aperta, indirizzata anche a Regione, Provincia e Comune, per chiedere chiarimenti circa le intenzioni al riguardo, e per rappresentare l’auspicio che ogni attività di termocombustione di pneumatici o di qualsivoglia altro rifiuto, come quella esercitata sino ad oggi, possa essere definitivamente dismessa.
A convincere di questa necessità, da un lato la localizzazione dell’inceneritore in un’area ormai orientata al commercio ed al terziario piuttosto che all’industria, densamente abitata ed oltretutto prossima a vaste aree ancora a vocazione agricola, con produzioni di notevole qualità, come il vino e l’olio. Dall’altro lato, la constatazione che l’impianto industriale al cui servizio l’inceneritore era stato posto, è ormai fermo da anni, senza che vi siano purtroppo prospettive credibili di una sua riattivazione nel settore della produzione di pneumatici. Ed infine, la permanenza delle gravi problematiche ambientali emerse proprio in quella porzione di territorio comunale, con le ordinanze del sindaco che interdicono ogni forma di coltivazione e allevamento.
Da qui la volontà di prendere posizione e sollecitare gli imprenditori industriali ed i responsabili istituzionali del nostro territorio ad orientare investimenti e progetti di sviluppo in una direzione finalmente sostenibile e compatibile con le emergenze ambientali che il territorio sconta, e che sono ancora oggi ben lontane dall’essere risolte.

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