In realtà non c’è da meravigliarsi del fatto che il sindaco Ottaviani abbia snobbato la commemorazione di un accadimento tanto tragico quanto importante per la storia del nostro Capoluogo.
Si sa la lotta partigiana è un argomento scivoloso, divisivo, si direbbe oggi.
E’ noto il processo di mistificazione storica, che sin dal dopoguerra ha
preteso di paragonare i repubblichini ai partigiani in base ad una presunta parità
di adesione fideistica all’una o all’altra parte.
Persino il Comune di
Frosinone il 2 novembre 1947, ad avvenimenti ancora recenti, nella lapide posta a memoria dell’eccidio dei
ragazzi toscani in Viale Mazzini, scrive che i tre martiri sono caduti sotto il
piombo di un plotone di Saccardi !? (truppe di saccheggio attive nel medio evo), anziché di nazifascisti o tedeschi. Guai a macchiare di una tale efferata
strage la Germania, che già nel 1947 era tornata ad essere nostra alleata,
unita con noi nel patto atlantico con
gli Stati Uniti, contro il pericolo del comunismo.
La vulgata del revisionismo storico ha avuto come convinti adepti anche ex
presidenti della Camera riformisti . Ricordate l’uscita di Luciano Violante
sulla comprensione che si deve ai
giovani che scelsero di stare dalla parte della Repubblica Sociale? E’ capitato
anche all’interno di una nostra battaglia per le terme romane, sentirci
apostrofare da nostri stessi sodali di lotta, di essere di “parte” per aver
voluto inserire la raccolta firme a favore del sito archeologico, all’interno di una manifestazione celebrativa del 25 aprile, e per
aver voluto associare la lotta di
liberazione dal nazifascismo alla lotta di liberazione dalla dittatura del
cemento che soffoca Frosinone.
Dunque la questione dell’antifascismo è da evitare come la peste se si è in cerca di consenso, e soprattutto se sopra la poltrona di sindaco ti ci hanno messo proprio i post fascisti, per quanto nelle scorse elezioni comunali, un po’ di nostalgici delle camice nere stavano anche dall’altra parte.
Sicuramente l’attuale sindaco della città non ha molta dimestichezza con le celebrazioni antifasciste. Nel primo anno di consiliatura, nel celebrare il 25 aprile, in piazza è risuonata, in luogo dell’inno partigiano di rito “Bella Ciao”, “La leggenda del Piave”. Non sappiamo se il sindaco abbia sbagliato guerra consapevolmente, certo vuoi mettere il patriottismo che sta nel verso “Il Piave mormorò, non passa lo straniero" zan zan! E’ un inno “condivisivo” non divisivo.
L’anno dopo invece, sempre il 25 aprile, sempre in Piazza della Libertà, dopo il discorso, infarcito di luoghi comuni del Primo cittadino, sono risuonate le note di The Great Gig in the Sky, tratta dell’album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. In realtà i Pink Floyd c’entrano un po’ di più con la liberazione, rispetto alla canzone del Piave. Roger Waters, il bassista del gruppo, ha ritrovato proprio a Cassino la tomba del padre, tenente Eric Waters, morto nel corso della battaglia di Anzio. Ma dubitiamo che Ottaviani lo sapesse.
Sia come sia anche noi ci associamo allo sdegno di Gerardina Morelli e apprezziamo molto il fatto che l’ex consigliera abbia voluto spontaneamente porre una corona d’alloro presso il monumento dei martiri tosacani, per commemorare l’eccidio nazifascista. Volgiamo però in parte consolare Gerardina. Purtroppo revisionismo ed ignoranza, producono queste orribili dimenticanze, bisognerebbe farsene una ragione……o no?
Per consolarci tutti, riportiamo alcune immagini delle commemorazioni precedenti.
Dunque la questione dell’antifascismo è da evitare come la peste se si è in cerca di consenso, e soprattutto se sopra la poltrona di sindaco ti ci hanno messo proprio i post fascisti, per quanto nelle scorse elezioni comunali, un po’ di nostalgici delle camice nere stavano anche dall’altra parte.
Sicuramente l’attuale sindaco della città non ha molta dimestichezza con le celebrazioni antifasciste. Nel primo anno di consiliatura, nel celebrare il 25 aprile, in piazza è risuonata, in luogo dell’inno partigiano di rito “Bella Ciao”, “La leggenda del Piave”. Non sappiamo se il sindaco abbia sbagliato guerra consapevolmente, certo vuoi mettere il patriottismo che sta nel verso “Il Piave mormorò, non passa lo straniero" zan zan! E’ un inno “condivisivo” non divisivo.
L’anno dopo invece, sempre il 25 aprile, sempre in Piazza della Libertà, dopo il discorso, infarcito di luoghi comuni del Primo cittadino, sono risuonate le note di The Great Gig in the Sky, tratta dell’album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. In realtà i Pink Floyd c’entrano un po’ di più con la liberazione, rispetto alla canzone del Piave. Roger Waters, il bassista del gruppo, ha ritrovato proprio a Cassino la tomba del padre, tenente Eric Waters, morto nel corso della battaglia di Anzio. Ma dubitiamo che Ottaviani lo sapesse.
Sia come sia anche noi ci associamo allo sdegno di Gerardina Morelli e apprezziamo molto il fatto che l’ex consigliera abbia voluto spontaneamente porre una corona d’alloro presso il monumento dei martiri tosacani, per commemorare l’eccidio nazifascista. Volgiamo però in parte consolare Gerardina. Purtroppo revisionismo ed ignoranza, producono queste orribili dimenticanze, bisognerebbe farsene una ragione……o no?
Per consolarci tutti, riportiamo alcune immagini delle commemorazioni precedenti.
Nessun commento:
Posta un commento