Avvertenza:
Per facilitare la fruizione del testo, individuiamo come: Me1 e Me2 i protagonisti del confronto dialettico interiore.
Me1
Domenica si vota per il rinnovo del Consiglio Provinciale di
Frosinone. Si presentano tre liste “Insieme
si vince”, “A difesa del territorio”,
“Frosinone popolare”. Ignoro quali siano
le differenze programmatiche dei tre schieramenti, ma che importanza ha? Dopo un po’ di teatro, fatto di finte contrapposizioni, e battaglie elettorali,
finirà tutto in un gran mischione. A conclusione delle immancabili trattative segrete sulla distribuzione delle poltrone, saranno tutti in maggioranza
e nessuno farà opposizione, neanche per finta. Tutto ciò alle spalle del popolo, che
infatti non vota, ma subirà inerme le decisioni dell’ente Provincia. Alle urne
andranno, non i cittadini , ma sindaci e consiglieri comunali. Elezioni di
secondo livello le chiamano.
Me2
Di che ti lamenti! Nella riforma costituzionale era inserita
l’abolizione delle Provincie. Tu e i
tuoi amici professoroni avete votato No. E mo’ tenetevi la Provincia non elettiva.
Me1
Suvvia! Abbiamo votato No perché, per una Provincia non
elettiva che usciva, entrava un Senato, non votato dal popolo, ma dai sindaci e dai consiglieri regionali.
Un assise che aveva l’aria di diventare
la stessa accolita di "inciucisti" che si
trova nei Consigli Provinciali. Non è colpa mia se si toglie una gamba ad un
tavolino, sicuri che questo verrà gettato via dal referendum popolare e poi il
popolo non lo butta. Il tavolino adesso
rimane, pure zoppo . Così come è stato presuntuoso e maldestro
approvare una legge elettorale solo per la Camera, certi che la vittoria referendaria del Si avrebbe
sancito l’abolizione dell’elezione popolare per i Senatori. Così non è stato e
adesso ci troviamo nei casini. Con una legge elettorale (in odore di essere
bocciata dalla Consulta), per la Camera ed un'altra, molto diversa, per il Senato.
Me2
Ma tu che parli tanto del diritto di voto, ti faccio una
domanda, e rispondi sinceramente. Nessuno ti conosce meglio di me e quindi non mentire, ti scoprirei immediatamente. Se si votasse domani, tu per chi
voteresti?
Me1
E va bene lo ammetto, andrei al seggio e rifiuterei la scheda. Ma farei mettere a verbale il mio rifiuto dal presidente di seggio. Fra, fascisti, democristi
e fanculisti, non saprei chi scegliere. Nessuno
mi rappresenta, anzi, tutti sono lontani anni luce dalla mia concezione di
partecipazione politica.
Me2
Ah lo sapevo! E allora di che vai blaterando? Parli di diritto al voto per la Provincia, per il Senato e poi manco voti? E’ una palese contraddizione.
Me1
Un momento! Non farla
così facile…….
Me2
Io non la faccio facile, sei tu che la fai sempre difficile.
Se non voti che ti frega del Senato
elettivo?
Me1
Ti spiego cercando di farla semplice. Il diritto di eleggere
qualsiasi assemblea che abbia potere di regolare la vita delle persone, sia a
livello locale che nazionale, è sacrosanto. Ma deve essere assicurata anche la possibilità di
scegliere fra molteplici soluzioni. A me piace il rosso. Come faccio a votare se mi si propone solo il bianco, il
nero, e il giallo? Se il rosso non è rappresentato, il cittadino che lo preferisce,
o si tura il naso e si accontenta di votare
un colore non suo , o rinuncia ad esprimersi. E’ chiaro?
Me2
Eh si…. il rosso, il
rosa, il fucsia, così facciamo l’arcobaleno e nessuno governa.
Me1
Ma insomma, se la sovranità appartiene al popolo e ad una
parte di esso piace il rosso, perché non può votarlo? Parlando seriamente la
democrazia è partecipazione, come diceva il "cantore", va oltre l’atto del voto.
Intanto è necessaria una legge elettorale proporzionale per cui anche chi preferisce
il rosso può eleggere uno con le stesse affinità cromatiche . Poi sarebbe
auspicabile che i vari schieramenti ottengano il consenso dei cittadini sulla
base dei programmi. Oggi chi più soldi ha, più può strillare nelle televisioni, sui
giornali e soffoca la proposta di chi finanze ne ha meno. Ritorniamo al finanziamento pubblico
dei partiti con un controllo stringente
sul loro corretto utilizzo. Imponiamo ai partiti di finanziarsi con il tesseramento dei militanti e di rendere
pubblico il loro bilancio. Poniamo un tetto, molto basso, ai finanziamenti
privati, in modo da evitare che fondazioni farlocche, grosse aziende e potentati finanziari foraggino
comitati elettorali, i quali, poi, dovranno obbligatoriamente sdebitarsi. Assegniamo gli
stessi spazi di divulgazione elettorale a tutti, in modo che tutti abbiano la
possibilità di dire cosa intendano fare per i cittadini, senza privilegiare quelli che controllano l’informazione pubblica
e privata. Facciamo che il consenso si ottenga con la proposta politica e non
con il marketing…….
Me2
Uffa che noia! Sei il solito comunista!
Me1
Hai ragione, sono il solito comunista, vedi che alla fine ci
ritroviamo!
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