Segreteria Federale della Campania
La candidatura di Luigi De Magistris a Sindaco di Napoli in una lista civica composta da esponenti delle organizzazioni operaie e popolari e della società civile sta dando un’ulteriore spinta al processo di aggregazione delle forze sane della città che si è avviato con la battaglia di Pomigliano., forze che lottano contro la crisi e che sono coscienti che la soluzione è politica. Dobbiamo costruire un’Amministrazione di emergenza democratica per la città. La candidatura di De Magistris a sindaco può e deve andare in questa direzione.
La costruzione di una lista civica composta delle organizzazioni operaie e popolari e dalla società civile con De Magistris candidato Sindaco è un primo, importante passo nella rottura dei giochi di palazzo. Anche i militanti di SeL sono chiamati a partecipare a questa battaglia e a schierarsi apertamente per il protagonismo popolare e la rinascita della città e del paese contro la casta della politica e ogni tipo di intrallazzo e accordo al vertice sulla pelle e alle spalle dei lavoratori e delle masse tutte: se non ora quando?
L’azione e la mobilitazione delle organizzazioni operaie e popolari è fondamentale: sono queste che devono elaborare il programma della lista, mobilitarsi per la sua effettiva attuazione, contrastare i tentativi di sabotaggio messi in campo dal teatrino della politica, usare la campagna elettorale per rafforzare il coordinamento e la mobilitazione delle masse popolari per far fronte alla crisi e costruire l’alternativa politica, a cominciare da un governo cittadino alternativo e popolare. Napoli è una delle città principali del nostro paese e quello che avviene qui ha ripercussioni su tutta l’Italia, da Napoli possiamo dare un decisivo contributo alla rinascita del nostro paese, rilanciando così ad un livello superiore la battaglia aperta da Pomigliano in poi! Solo se le organizzazioni operaie e popolari e la società civile svolgeranno questi compiti il progetto della lista potrà andare avanti anziché essere affossato da parte dei poteri forti e/o riassorbito dalle logiche del teatrino della politica borghese, trasformandosi da strumento di rinascita in appendice del sistema.
Avanziamo delle proposte per il programma della lista e lanciamo l’appello a tutte le organizzazioni operaie e popolari e agli esponenti della società civile a fare lo stesso: il programma deve essere costruito dal basso e deve rispondere agli interessi delle masse popolari.
Napoli ha bisogno di un’amministrazione di emergenza!
Un’amministrazione d’emergenza deve usare tutto il potere, l’autorità, i mezzi e gli strumenti di cui dispone per attuare le misure proposte dalle Organizzazioni Operaie e Popolari e promuovere la loro mobilitazione per attuarle e per stroncare i tentativi di sabotaggio da parte di Camorra, padroni, Chiesa e altri poteri affaristici e speculativi. Quindi:
1. promuovere e sostenere la spinta delle organizzazioni operaie e popolari nell’elaborazione di misure concrete per far fronte agli effetti della crisi (ambiente, lavoro, scuola, sanità, immigrazione, acqua pubblica, casa, ecc.), favorire il loro coordinamento e la partecipazione attiva dei lavoratori e della popolazione alla gestione dei beni comuni e del patrimonio pubblico (acqua, territorio, rifiuti, patrimonio artistico e paesaggistico, ecc.) mettendo a loro disposizione gratuitamente locali comunali, reti telefoniche e internet, mezzi di trasporto, ecc.
2. sostenere senza se e senza ma tutte le lotte e mobilitazione promosse dalle masse popolari per non pagare la crisi dei padroni, ponendo al centro il principio “è legittimo tutto quello che è conforme agli interessi delle masse popolari, anche se lede gli interessi dei padroni, camorristi e affaristi e le leggi che li tutelano!”. Per esempio:
- sostenere i senza casa e tutti quelli che, vivendo in case pericolanti e insalubri, occupano le case lasciate sfitte dai ricchi, dalla Chiesa, dalle società immobiliari; requisire le case lasciate sfitte dai ricchi, dalla Chiesa, dalle società immobiliari per assegnarle ai senza casa e/o utilizzarle a fini sociali;
- sostenere i comitati cittadini popolari che occupano cliniche e ospedali per far ricoverare gli ammalati in lista d’attesa nei reparti tenuti vuoti a disposizione di chi paga;
- difendere gli spazi occupati e dare nuovi spazi di aggregazione per le organizzazioni delle masse popolari attive nella difesa e affermazione dell’interesse collettivo (Reti e Comitati cittadini per i beni comuni, organismi politici, sociali e culturali, GAS, ecc.);
- sostenere la lotta contro la chiusura e la delocalizzazione di aziende, contro il Piano Marchionne e le altre misure e piani tracciati dal padronato, partendo dalla Fiat di Pomigliano che non si deve chiudere o smantellare, favorire la riconversione delle aziende attualmente addette a produzioni inutili o dannose;
- sostenere le iniziative contro il radicamento di gruppi fascisti e razzisti nella città, favorire la cultura della solidarietà e dell’integrazione tra lavoratori e masse popolari italiani e stranieri;
3. rifiutarsi di applicare tutte quelle leggi, misure e disposizioni del governo centrale che sono razziste, liberticide e lesive degli interessi e della volontà popolari, promuovendo la disobbedienza civile e di massa (ad esempio, apertura di CIE, discariche e inceneritori, ecc.) e la vigilanza popolare sul territorio per contrastare fenomeni di violenza contro donne , immigrati, omosessuali, emarginati, ecc.;
4. favorire la costituzione di Comitati Popolari di Controllo, composti dalle organizzazioni operaie e popolari e riconosciuti formalmente per potenziarne l’efficacia (es. gare e appalti pubblici, decisioni che riguardano gruppi di cittadini, gestione delle aziende pubbliche e del patrimonio pubblico), che vigilino:
- sull’operato della Pubblica Amministrazione, come misura concreta per combattere le forme del malaffare, del clientelismo e della corruzione,
- sull’operato delle Forze dell’ordine, come misura concreta per combattere abusi, arbitri e corruzione,
- sulla sanità pubblica per venga garantita un’effettiva assistenza sanitaria in caso di interruzione di gravidanza, cure mediche anche gli immigrati clandestini, ecc.
- sulla sicurezza nei posti di lavoro e contro il lavoro nero e illegale, il caporalato e le varie forme di nuovo schiavismo, la pratica di far firmare lettere di licenziamento in bianco alle donne, ecc.
Sono alcuni dei criteri guida per elaborare un programma che nel dettaglio dovrà contenere l’insieme delle rivendicazioni avanzate e delle misure proposte dalle organizzazioni operaie e popolari: è ad esse che spetta il compito di completare il quadro dei provvedimenti necessari per fermare il disastro ambientale e sociale, per difendere e conquistare posti di lavoro, per applicare la Costituzione ed estendere i diritti democratici.
Un programma di questo tipo permetterà di rafforzare il coordinamento di queste forze affinché si rendano protagoniste della costruzione di un governo alternativo a partire dalla città di Napoli!
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