Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 24 ottobre 2011

Berlino. Affonda la sinistra e volano i Pirati

Marco Verruggio : Fonte “Resitenze” Foglio di Controcorrente per una Sinistra dei lavoratori.

In una sinistra italiana che vive di miti usa e getta, dopo il tonfo di Zapatero, e le sconfitte di Obama scricchiola in modo inquietante anche la LINKE tedesca, nata qualche anno fa dalla fusione della WASG di Oskar Lafontaine con la PDS il “partito del socialismo democratico” fondato in Germania est dopo il crollo del Muro. E’ un fenomeno interessante, perché qui da noi la LINKE ha suscitato ( e continua a suscitare) sin dalla nascita gli entusiasmi un po’ di tutta la nomenkaltura di sinistra. Circa un anno e mezzo fa il segretario di Rifondazione Ferrero, al ritorno da Rostock, raccontava il congresso delle LINKE con toni da quindicenne appena tornato dal Luna Park. “Imparare dalla LINKE” era il titolo dell’articolo in cui ci veniva descritta “una sinistra in salute che voleva invertire la tendenza “, un partito che “non sta nei governi del meno peggio” e che veniva presentato come la prova che anche in Italia va costruita una federazione dei partiti della sinistra. E ai primi di settembre , anche Nichi Vendola, ospite a Berlino in occasione della campagna elettorale, addirittura definiva la LINKE “un faro per la sinistra”. Ora, è vero che è tutto relativo e, certo, la LINKE sta alla sinistra italiana come il Barcellona sta all’Albinoleffe . Tuttavia i risultati delle elezioni svoltesi a Berlino a settembre ci dimostrano che gli entusiasmi di Vendola e di Ferrero si fondano più sul disperato bisogno di trovare modelli che legittimino le loro scelte, piuttosto che su un’analisi attendibile dei fatti. Klaus Wowereit vince e dunque sarà sindaco per la terza volta consecutiva, ma l’SPD perde il 2,5% (5 seggi) e la LINKE l‘1,7% (3 seggi) . Crollano i liberali dell’FDP (dal 7,5% al 2%), mentre guadagnano i verdi (+4,5% e 7 seggi), addirittura la CDU (+2,1% e 2 seggi). Ma soprattutto esplode il Partito dei Pirati. Ripetendo l’exploit dei loro omologhi svedesi qualche anno fa, i Pirati, al loro battesimo elettorale, sfiorano il 9% e ottengono 15 seggi (5 meno della LINKE), grazie ad una immagine “alternativa” e a un programma che chiede il salario minimo a 12 euro l’ora, mense scolastiche e trasporti gratuiti, la pubblicazione di tutti i contratti stipulati dall’amministrazione con società private e che dice no alle privatizzazioni - mentre i verdi sono per le privatizzazioni del trasporto pubblico - e all’energia atomica (a qualcuno degli pseudo sinistri della nostra città fischieranno le orecchie ndr). Risultato : SPD e LINKE insieme non hanno più la maggioranza al Senato e, dopo dieci anni di governo rosso-rosso (prima SPD e PDS poi SPD e LINKE), Wowereit scarica la sinistra e prova a sostituirla con i Verdi. Al momento in cui scriviamo i colloqui tra SPD e Verdi, che peraltro avrebbero una maggioranza di due soli seggi, sembrano essere naufragati e si annuncia quindi una possibile Grosse Koalition tra i socialdemocratici e la CDU di Angela Merkel. Una sberla anche per la stampa italiana, che, subito dopo il voto, aveva presentato i risultati elettorali come una “nuova sconfitta della Merkel”. L’elettorato di sinistra a Berlino evidentemente – a differenza dei leader della sinistra italiana – non pensa che il governo rosso-rosso sia stato “un governo del meglio” . La LINKE rispetto al 2006 ha perso 14mila voti e oggi prende la metà dei voti che la PDS aveva prima di entrare nella coalizione di governo . Allo stesso tempo dei circa 130mila voti ottenuti dal Partito dei Pirati (l’8,9%, ma il 17% tra gli elettori di età compresa tra i 18 e i 34 anni) 21mila provengono dall’astensione e 12mila proprio da ex elettori della LINKE. Le ragioni di questa debacle sono nei numeri e nei fatti. Solo nel pubblico impiego i posti di lavoro dal 2001, anno di insediamento dell’alleanza SPD-Sinistra , sono scesi di 48mila a 24mila. Sempre nel 2001 l’amministrazione locale disponeva di circa 400mila appartamenti pubblici e di questi 64mila finiscono in blocco ad un gruppo finanziario partecipato da Goldman Sachs, con l’ovvia conseguenza che gli affitti esplodono. Le scuole vengono chiuse e accorpate e si calcola che vi siano lavori di manutenzione agli edifici scolastici da realizzare per quasi un miliardo di euro. La S-Bahn, il treno di superficie, che insieme alla metropolitana, al tram e ai bus costituisce la spina dorsale del trasporto pubblico locale è nel caos: incidenti, guasti tagli alle linee mettono in moto una campagna per salvare la S-Bahn che ad oggi ha raccolto 10mila firme. Qualche anno fa, quando il movimento per l’acqua pubblica chiede all’amministrazione di rendere pubblici i contratti siglati nel ’99, all’atto della privatizzazione, tra Veolia e l’amministrazione comunale, Wowereit risponde di no e al successivo referendum convocato su questo tema il 98,2% dei votanti si schiera contro di lui. Insomma niente di nuovo sotto il sole. Si tratta ancora una volta della dimostrazione che le alleanze di governo con la sinistra moderata non sono in grado di dare risposte concrete ai lavoratori e ai ceti popolari, producono una crescita della destra, una marginalizzazione della sinistra anticapitalista e persino la sua progressiva espulsione dalle sedi istituzionali. Quando i gruppi dirigenti della sinistra italiana cominceranno a ragionare su questo fatto – ammesso che lo facciano mai- sarà sempre troppo tardi.





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