Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 10 agosto 2012

Immagina una storia. immaginala adesso. (questo è quanto...)

Laura Jurevic

Questa è una storia immaginata che non andrebbe scritta. Perchè spesso si sa immaginare ma non scrivere. Anche immaginarle le storie è difficile. Magari le hai dentro ma son come i contorni dietro la nebbia, cazzo che non li distingui nemmeno a impegnartici. A volte incontri anche un palo e quello si che lo vedi. Dopo. E lo vedi bene bene a quel punto. Colore, materiali, imperfezioni... Ma anche questa è un'altra storia. Torniamo alla prima storia, quella che è immaginata... ma mica tanto. Perchè questa è una storia che non vuole lasciarsi immaginare. Continua a puntare i piedi sui personaggi e sui fatti e ripete, "o mi vivi o niente". Già, perchè le storie, più che immaginate andrebbero vissute. A riuscirci sarebbe un'altra storia. E si avrebbero due storie, una vissuta e una immaginata senza calcolare poi quella che si saprebbe scrivere ma non immaginare, la classica storia fatta di clichè insomma, senza cavalli fuxia o lampadine turbosorridenti... e siamo già alla terza storia. Troppe per un momento solo!

Torniamo alla prima e diamole anche un nome, sia perchè, beh insomma, se lo merita anche, e poi per non confonderci con le altre due. E qui si parte con la ricerca di un nome e le maledizioni per aver avuto l'idea di dare un nome senza averlo. Malsane idee di scrivere una storia immaginata che non vuole farsi immaginare ma vivere e che non andrebbe scritta. Solo che ormai è nata. E' qua. Strilla e calcia. Pure bisbetica è venuta fuori! Bei tempi di quando c'erano le storie che stavan li e davan retta a chi le immaginava. I promessi sposi mica han fatto macelli si sono messi li e si son fatti scrivere. E l'autore gliene ha combinate di tutti i colori ma non è che Lucia o Renzo abbiano indetto uno sciopero. “ il personaggio è mio e lo gestisco io!” No. Ecco, io ho una storia ancora da immaginare e fondamentalmente ribelle. D'altronde D'annunzio era una persona normale mica come me che dò retta alle rivendicazioni sindacali di una storia immaginata. Fermi che mi sta passando qualcosa. Eh?Comunicato di rivendicazione? Ossignore!!! Evabè... Dunque... si si leggo, stai buona però! Si te lo presto il costumino nuovo. Oh!! allora! vuoi la rivendicazione o fare la fanatica? No non sei ingrassata... allora, butto il comunicato??? Bene, fammi leggere.
“noi, storie immaginate di ieri e di oggi! Chiediamo e rivendichiamo il diritto e la bellezza di farci uscire, di smetterla di sognarci o di colorarci con pennarelli di seconda mano e con colori improponibili, senza sfumature e senza macchie. Per paura che si possa uscire dai contorni previsti. Rivendichiamo il diritto di uscire nella realtà, e di non essere solo lì nel vostro cervellino che settarizza tutto in categorie, o rosa o giallo, di non essere relegate in ruoli “commedia o drammi” ma di poterci invadere ed incontrare l'una con l'altra, di uscire dalla parfezione immaginata e poter essere sorprese da un acquazzone o dal caldo torrido, di poter far nascere sorrisi veri e lacrime autentiche e non asettiche sensazioni. Regalare un palloncino ad un bimbo non è la stessa cosa che raccontargli di averglielo regalato, lo sapete! Quindi noi, storie immaginate di tutti i tempi, vogliamo che voi, adesso, insieme a noi, scendiate tutti nella realtà e ci viviate, come meglio vi viene, esattamente come ci state immaginando e smettiate di immaginarci. Di vita non è mai morto nessuno!”
La storia immaginata rifiuta compromessi. Niente non c'è mediazione che tenga. E io son d'accordo con lei, la mia piccola storia ribelle, non ho intenzione di immaginarmela. Se sarà, sarà vissuta.


(ve l'avevo detto che sarebbe stato meglio se fossi andata a dormire... per il TSO, abito a milano io, mandateli lì.)

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