Stamattina sul quotidiano “la Repubblica” si
spiegavano, con dovizia di particolari, le tecniche che un senatore, chiamato
ad esprimersi con voto segreto, può usare per palesare al suo vicino di scranno la sua scelta. Si spiegava l’artificio della pallina di carta posta
ad incastrare il pulsante corrispondente al voto, in modo che l’input
elettronico si attivi automaticamente alla’apertura del sistema, ma
soprattutto renda ben visibile al vicino il colore del bottone premuto.
Stamattina sul giornale potevamo apprendere come avrebbe
dovuto fare un
senatore del Pd, per allontanare da se il sospetto che, nell’ombra
del voto segreto, potesse esprimersi conto la decadenza di Berlusconi. Evidentemente
nei riformisti è concreta la paura che tornino a tuonare le
pistole dei franchi tiratori che già hanno impallinato Prodi.
Ma se a un
partigiano avessero detto che, 68 anni
dopo la sua sanguinosa ma vittoriosa battaglia, dopo aver
visto migliaia di compagni trucidati per la libertà, nel Parlamento, figlio
della costituzione repubblicana, alcuni senatori avessero avuto remore a
cacciare dal Senato un delinquente condannato con sentenza passata in giudicato
per frode a tutti i cittadini, ed
evasione fiscale, se ad un combattente
partigiano avessero raccontato di tutte le diavolerie che si stanno escogitando
, palline di carta, voto con le dita mozze, per salvarsi dalla figura di merda di
lasciare al suo scranno senatoriale uno con un elevata propensione a
delinquere, questi come avrebbe reagito?
Non ci avrebbe mandato sonoramente
affanculo perché chi ha lottato per la libertà ha una sensibilità tale da
rifiutare certe rappresentazioni volgari, ma certamente avrebbe valutato attentamente se avesse avuto
un senso lottare, sacrificarsi e morire
per donare al popolo la libertà, inscritta
nella costituzione, manifesto di democrazia e partecipazione. Infatti certi doni, regalati a prezzo anche del
sacrificio umano, sono talmente preziosi che spesso chi li riceve non ne apprezza il valore, anzi lo ignora totalmente.
Che il
nostro popolo non abbia apprezzato questo regalo immenso lo dimostra l’indegno
teatrino che si sta apparecchiando in Senato per salvare il culo a Berlusconi. E
allora il partigiano se avesse solo in
minima parte sospettato questi sviluppi, avrebbe abbandonato il fucile. “Ma chi me lo fa fare, tenetevi Mussolini” avrebbe detto. Così almeno
quando ci sarà da premere un pulsante le dita pigeranno sicure il bottone
giusto, senza remore o sotterfugi vari, per non rischiare di vedersele mozzate
quelle dita.
Perché lottare per una dignità, per i diritti civili e umani, se
poi il Parlamento, anziché votare le leggi per il popolo, vota per salvare un
pregiudicato fascista dalla galera? Quanto sarebbe stato meglio se Mussolini fosse
rimasto!!! Gli italiani si sarebbero
liberati dei comunisti, quei rompicoglioni fissati con la giustizia sociale, avrebbero
avuto il loro uomo forte, lo avrebbe accompagnato serenamente nella sua vita da
statista fino alla vecchiaia e alla morte,avrebbero venerato un suo successore.
Probabilmente qualcuno ci avrebbe rimesso le penne e le galere sarebbero state
piene di dissidenti, ma vuoi mettere il vantaggio di risparmiare alla gente
certe moine? E allora avanti con i luoghi comuni della serie: “si stava meglio
quando si stava peggio” “ Ah se Mussolini non avesse perso la guerra” QUANDO C’ERA
LUI CARO LEI!!!!”
Nessun commento:
Posta un commento