Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 11 ottobre 2014

Buon Voto!

Luciano Granieri


Fra poche ore si apriranno i seggi a Piazza  Gramsci per le elezioni di consiglio e presidente della Provincia di Frosinone. Come è ormai arcinoto noi non votiamo. L’onere di scegliere gli amministratori provinciali spetta ad altrettanti amministratori locali, sindaci e consiglieri. Se la cantano e se la suonano. Questo è l’unico cambiamento portato dalla legge Delrio all’istituzione provinciale che conserva  peraltro le stesse competenze dell’era prerenziana .  

Che se la cantino e se la suonino è emerso chiaramente  dallo squallore delle manovre avviate per decidere candidati presidenti e liste collegate . Queste dinamiche hanno messo a nudo, in particolare nella nostra Provincia, il disastro che alligna nei comitati elettorali locali. Il Pd, partito al quale appartiene la maggioranza di amministratori chiamati ad eleggere i vertici della Provincia,  ha espresso due candidati presidenti, l’uno in contrapposizione dell’altro, rendendo complicata una faccenda che sembrava navigare sul velluto.  

E’ difficile capire come da un partito i cui dirigenti dovrebbero condividere una comune idea di  Provincia possa originare una rottura così grave da alimentare una guerra intestina, talmente aspra, da esprimere due candidati opposti. Qual è il candidato che rispecchia maggiormente la visione del partito il sindaco di Ferentino  Antonio Pompeo, sostenuto dal senatore Francesco Scalia o il sindaco di San Donato Val Comino Enrico Pittiglio, supportato dall’ex Europarlamentare Francesco De Angelis ?  E quali le differenze programmatiche? Sono interrogativi fuori luogo perché originano dal presupposto errato che una candidatura si saldi su una piattaforma programmatica. In questo caso candidature e liste sono il frutto di un orrendo mercimonio di poltrone ed incarichi. Cosa sia meglio per i cittadini della Provincia di Frosinone non è un problema che riguarda gli aspiranti presidenti provinciali.  

La vocazione al mercanteggio era talmente acclarata che dalla sponda centro destra neanche c’hanno provato ad indicare un proprio candidato. E’ stato molto più remunerativo vendersi al miglior offerente fra i due candidati di provenienza Piddina.  Evidentemente le contro partite in poltrone ed incarichi offerti da Scalia sono state più convincenti, tanto da arruolare a supporto del candidato Pompeo sia l’Ncd di Pallone che i Forzisti di Abruzzese. Questi ultimi  convinti in extremis a sposare la causa del Senatore dopo estenuanti trattative intercorse anche con l’altra  fazione guidata dall’ex Europarlamentare . 

Personalmente sospetto che l’aspra lotta sopravvenuta fra gli opposti schieramenti sia solamente un gioco delle parti e che la spartizione fra i sostenitori di Pompeo e quella di Pittiglio  sia già delineata. 

Ma continuiamo il ragionamento mettendo da parte dietrologie  sospetti. Oltre la contesa fra i candidati alla presidenza, è in atto la competizione per le poltrone di consigliere oggetto di una votazione separata e con le liste contrassegnate dai simboli di partito. Per Pompeo concorrono le liste “Democratici per Pompeo” cioè la parte del Pd guidata da Scalia, “Forza Italia”, “Nuovo Centro Destra”. Per Pittiglio invece sono schierati i componenti la lista del “Pd” ,la sponda piddina facente  capo a De Angelis,  a cui presumibilmente daranno  la loro preferenza anche gli amministratori socialisti. 

Ma esiste un micro mondo al di fuori della contesa fra Pd vero e Pd falso.  Ci riferiamo alla lista “Acqua rifiuti sanità e lavoro” che non supporta alcun candidato presidente. E’ una formazione composta da molte sensibilità, compreso una reunion di vecchi amici-nemici  ovvero, esponenti di  Pdci e Rifondazione.  Un rassemblement  tentato più volte in passato con esiti sempre disastrosi. L’unione dei comunisti in realtà sarebbe auspicabile ma è un’operazione complicata che necessiterebbe di nuove  modalità, di percorsi innovativi e, soprattutto di  facce nuove. Un alchimia impossibile da realizzare nel  contesto delle elezioni  provinciali.  

Infine esiste l’anima astensionista che è quella dell’amministrazione comunale  di Alatri guidata dal sindaco Giuseppe  Morini.  Il primo cittadino di Alatri è talmente impegnato a fare il sindaco, e a battersi per difendere il diritto alla salute dei suoi cittadini, e di quelli della Provincia, da non ritenere produttivo esprimersi a favore dell’uno o dell’altro contendente.  Personalmente è un atteggiamento che apprezzo. Che utilità avrebbe esprimersi per l’amministrazione della Provincia quando i problemi del territorio sono altri e ben più gravi come la crisi del sistema sanitario provinciale? E quando, aggiungo io, gli obbiettivi  degli aspiranti presidenti sono tutt’altro che orientati all’interesse dei cittadini? 
Sia come sia, Aut non rinuncia all’abitudine consolidata, in occasione di ogni tornata elettorale, di augurare buon voto a coloro che andranno ai seggi.  Nel caso possa essere utile riassumiamo le complesse trattative che  hanno  determinato gli schieramenti per le elezioni alla Provincia con foto e filmati. 

Buon Voto e buona visione.





































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