Il
fatto che gli eventi relativi alla partita di calcio Juve-Roma siano finite in Parlamento, con la
presentazione bipartisan di interrogazioni
parlamentari da parte di esponenti politici, ha suscitato molta sorpresa e indignazione . Non si capisce come il Parlamento possa essere
interessato da simili futili querelle quando il Paese è flagellato da povertà,
disoccupazione, disagio sociale. E’ un’obiezione legittima e sacrosanta. Resta
il fatto che interrogazioni parlamentari, anche inerenti a stupidaggini come una
partita di calcio, almeno hanno il merito di suscitare nelle Camere il dibattito su un tema concreto.
Infatti è da molto tempo che in Parlamento, non
solo non si discute, ma spesso si è chiamati ad esprimersi sul nulla. Ad esempio,
domani a Palazzo Madama, i Senatori dovranno votare l’ennesima fiducia su una legge
fantasma di cui esiste solo il nome, rigorosamente in inglese, Jobs Act e poco
altro. Domani, non solo non è prevista alcuna discussione (prendere o lasciare), ma non è previsto neanche un testo da approvare.
Si chiederà cioè ai Senatori di
conferire la fiducia al governo, affinchè metta in piedi una legge sulla
precarizzazione del lavoro che rispetti i comandamenti scritti nella lettera , inviata
il 5 agosto del 2011 al Governo italiano, dall’allora presidente della BCE Jean Claude Trichet e dal suo successore
Mario Draghi. L’esecutivo quindi chiederà
la fiducia su un mandato a compiere il lavoro che né Berlusconi, né Tremonti, né Letta
sono riusciti a portare a termine.
Non importa che sia indicato un programma specifico, è sufficiente approvare
la semplice intenzione di “rivedere le norme
sulle assunzioni e i licenziamenti dei lavoratori” così come prescritto dalla missiva della BCE, leggi abolizione
dell’art.18. Basta semplicemente fare uscire dal Senato un buon proposito da
sfoggiare al summit UE sul lavoro che si
svolgerà a Milano, poi Dio provvederà. Sulla seduta di domani si stanno scatenando forti
contrasti, per nulla, fra il PdR (Partito di Renzi) e le cellule impazzite del
Pd che strillano di complotti orditi con la destra cialtrona di Berlusconi e quella
cogliona di Alfano, ma poi , ne siamo certi, seguiranno il gregge .
Tutto sto’casino per un maxi-emendamento etereo in cui si
accenna al riordino delle forme contrattuali
esistenti, inserendo una tipologia di contratto a tempo indeterminato, con tutele
crescenti, che sostituisca la giungla delle forme oggi in vigore. Si accenna a tutele
crescenti senza indicarne la tempistica nè la natura. Si sa solo che dell’art.18
rimarrà esclusivamente la reintegra in
caso di licenziamento per discriminazione. Nulla si conosce del tipo di discriminazione. Sarà di razza o di genere, oppure di ideologia
politica. Mistero. La reintegra per motivi disciplinari, contentino dato dalla
direzione Pd ai dissidenti moderati, pare sia sparita dal maxi emendamento.
Si fa cenno poi alla revisione delle protezioni sociali da estendere a chi attualmente
ne è sprovvisto, i licenziati da lavoro precario . Pure su questo tema tutto è
oscuro. Di cosa si parla? Di salario minimo garantito? Di reddito di cittadinanza?
Di reddito universale? Alla protezione
diretta si affiancherà qualche forma di protezione indiretta? (buoni scuola,
bonus per la casa, accessi agevolati al servizio sanitario) . Di quanto sarà il
sussidio 500, 600, 1000 euro? E’ importante saperlo perché i costi variano dai
25 miliardi dal salario minimo fino ai 70 miliardi ed oltre per il reddito universale. Chi paga? I lavoratori
dipendenti attraverso la previdenza sociale come oggi, oppure la popolazione
intera attraverso la fiscalità generale?
E tutto ciò che conseguenze avrà nel Documento economico e finanziario di prossima stesura? Dove si trovano
le coperture?
Di questo i senatori dovrebbero dibattere e votare domani. Ma il
maxi-emendamento non propone neanche uno dei temi descritti. E allora è meglio
continuare a discutere di Juve-Roma , un evento reale. Anzi allerterei i Parlamentari
della nostra Provincia sulla partita di domenica prossima fra il Perugia e il
Frosinone. Dal momento che è in gioco la testa della classifica di serie B, magari un
rigore rubato o un gol annullato ai Canarini potrebbe costituire altra materia
di interrogazione parlamentare. Chissà, Scalia, piuttosto che la Spilabotte
potrebbero sfruttare la ghiotta occasione di impegnare ancora il Parlamento su
cose stupide ma concrete.
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