1) la proposta di riforma dequalifica la professione docente e peggiora le condizioni di insegnamento a causa di:
mancanza di investimenti nella scuola pubblica e cancellazione degli scatti di anzianità;
mantenimento del numero eccessivamente alto di alunni per classe;
inefficacia di fatto delle nuove assunzioni promesse che, anche nel caso fossero effettivamente realizzate, non aggiungono cattedre all’organico di diritto, ma creano solo bacini di docenti a disposizione per coprire le assenze brevi dei loro colleghi;
imposizione di carichi di lavoro aggiuntivi (a parità di stipendio) che andranno a discapito della qualità dell’insegnamento;
2) la proposta di riforma, prevedendo i cosiddetti “scatti di competenza”, introduce una pericolosa competizione tra docenti, invece che rafforzare la cooperazione tra docenti, che sarebbe didatticamente ed educativamente auspicabile nella scuola; i docenti infatti per essere compresi nel 66% dei “meritevoli”, saranno spinti ad accumulare “crediti”, e quindi oneri, oppure a chiedere il trasferimento in altra scuola, ancora una volta a danno della qualità dell’insegnamento e della continuità didattica;
3) la proposta di riforma pregiudica – come il vecchio DDL Aprea – la collegialità delle istituzioni scolastiche e riduce il peso della componente docenti negli OO.CC. , a vantaggio del preside e dei soggetti privati, di cui è previsto l’ingresso;
4) la proposta di riforma introduce nelle scuole un nucleo di valutazione interno che, utilizzando prioritariamente i parametri dell’INVALSI, dovrà obbligatoriamente individuare tra i docenti un 66% di “meritevoli” e una restante percentuale di “non meritevoli”, con quote fisse che prescindono dalla qualità reale della didattica, per l’assegnazione degli scatti stipendiali.
Considerati i suddetti aspetti, il Collegio dei Docenti esprime la propria contrarietà dal punto di vista didattico, formativo, educativo, alla proposta di riforma del Governo denominata “La buona scuola”.
Inoltre il Collegio dei Docenti, per rilanciare e riqualificare l’istruzione pubblica statale, esprime il proprio sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare “Per un Buona Scuola per la Repubblica”.
Approvato all’unanimità.
Roma, 9-10-2014
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