Il cittadino Volsco e le alleate Associazioni
La ampia, forte e chiara reazione della popolazione frusinate alla cementificazione dell’area delle Terme Romane ha messo all’angolo tutti coloro che pensavano e pensano di continuare ad usare il bene pubblico cittadino per interessi di parte e per di più speculativi.
La massiccia ondata di “persuasione” dei consiglieri comunali scatenata anche a mezzo stampa evidenza sudditanza e colpevolezza di non riuscire a conseguire il risultato previsto.
Approvare la delibera da parte del Consiglio costituirebbe una GRAVE MANCANZA verso le proprie competenze, sia amministrative che politiche; verso una larga fetta di richieste di cittadini e associazioni che rivendicano la salvaguardia di un BENE COMUNE; e significherebbe dare il via ad uno scempio come quello commesso negli anni ’60 nella costruzione sull’anfiteatro di viale Roma.
Il procedimento messo in piedi è teso esclusivamente alla salvaguardia di “altri” beni, di certo NON della comunità. Come si è avuto modo di argomentare vi sono tante “contraddizioni” di carattere tecnico che confermano i tanti dubbi e che porterebbe in libera coscienza a non votare questa delibera. Gli aspetti che si definiscono tecnici, in realtà producono un effetto politico, perché riguardano la questione dell’ INTERESSE PUBBLICO della proposta. In tal senso, quindi, non tenerne conto ci si esporrebbe, ora sì, ad una MANCANZA DI RESPONSABILITA’ verso la cittadinanza.
Inoltre bisogna considerare e sottolineare il fatto che per far passare tale cementificazione si ha necessità di modificare le linee guida già approvate dal Consiglio il 27/02/2015: questa delibera propone una SOSTITUZIONE delparagrafo 5 del procedimento ex art. 28 bis del TU Edilizia.
Si possono proporre, in corso d’opera, modifiche a regolamenti senza lasciare il dubbio che ciò avvenga per conseguire ad ogni costo il risultato della costruzione sulle area delle terme? Come considerare che la stessa struttura tecnica dell’Ente proponeva di estendere il vincolo di tutela dell’area in questione, anche alla luce degli ulteriori ritrovamenti degli anni 2011 e 2012 e che oggi, sulla stessa area, invece ci si accingerebbe a rilasciare un Permesso di Costruire per 40.000 metri cubi?
APPROVARE QUESTA DELIBERA NON E’ UN ATTO DOVUTO! Di altri “doveri” deve curarsi un Consiglio Comunale ed i propri consiglieri, a cominciare, come recita lo Statuto Comunale, dalla cura degli interessi della propria comunità; dal soddisfacimento dei bisogni collettivi. Essi devono cominciare a capire di essere parte decisiva di un consesso che indirizza la parte politico – amministrativa della città e non ridursi ad un ruolo subalterno per difendere interessi altri. Chi non si opporrà si renderà complice, altro che risarcimento danni da parte del privato, dell’ennesimo SACCO della Città di Frosinone, con la DISTRUZIONE DI UN BENE PUBBLICO DI INESTIMABILE VALORE che caratterizza la ricerca di quella civiltà di comportamento e di dignità da decenni introvabile in questo capoluogo.
Il cittadino Volsco e le alleate Associazioni
Frosinone 27 giugno ’15
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