Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 4 giugno 2015

NO ALLA CATTIVA SCUOLA DEI PADRONI ESIGIAMO IL RITIRO DEL DDL GIANNINI!

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia 


 
La controriforma Giannini della scuola è un tassello della trasformazione reazionaria dello Stato e della società borghese. La sua logica di fondo è evidente: ulteriore massacro della scuola pubblica a vantaggio delle scuole private e un’istruzione sempre più subalterna agli interessi delle imprese capitalistiche.
Il DDL, con il suo decantato “collegamento scuola-lavoro”, la limitazione dei diritti e delle libertà conquistate a caro prezzo, punta a fare della scuola un apparato all’esclusivo servizio della classe dominante per formare una forza-lavoro ancora più sfruttata, precaria e ricattabile.
Una scuola-azienda con dei presidi-manager in una Repubblica presidenzialista autoritaria ad esclusivo servizio dei monopoli finanziari: ecco il disegno reazionario del governo Renzi e di chi lo appoggia, in primo luogo il PD.
La mobilitazione messa in campo da insegnanti e studenti è stata compatta e determinata. In milioni hanno rigettato la sua controriforma neoliberista e autoritaria della scuola, i quiz, e sfiduciato nelle piazze il governo Renzi. Bisogna proseguirla!
La lotta contro la “Buona scuola” dimostra che questo governo oligarchico ha il proprio tallone d’Achille nei movimenti di lotta e di protesta sociale. Per questo ha compiuto una parziale retromarcia, con qualche concessione per cercare di dividere il fronte di lotta.
Contro il disegno governativo occorre partecipare in massa al blocco degli scrutini e alle mobilitazioni di piazza del 5 giugno, rivendicando e lottando per il ritiro della controriforma Renzi/Giannini, la difesa ed il rilancio della scuola pubblica, l’assunzione stabile di tutti i precari.
Per far saltare la riforma è necessario evitare l’isolamento del movimento di lotta della scuola,  schierandolo a fianco della più generale lotta contro l’offensiva capitalista e governativa.
L’attacco di Renzi alla scuola pubblica è parte di un disegno reazionario che investe l’intera società. Dunque, è necessaria una risposta decisa e complessiva: lo sciopero generale politico di tutti i lavoratori contro il governo Renzi e i suoi progetti antipopolari, da costruire e realizzare unitariamente!
Fermare Renzi è possibile. Così come è possibile e doveroso lottare per nuovo modo di produzione fondato sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione, al fine di assicurare a tutti i membri della società i mezzi di sussistenza e alle loro capacità il libero sviluppo .
Solo il socialismo garantirà non solo l’istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria fino alla maggiore età, senza selezioni restrittive, ma anche un’educazione complessiva armonica, scientifica e polivalente, che darà a ogni giovane, a ogni lavoratore i mezzi e le opportunità educative per il suo sviluppo. L’istruzione non sarà più orientata a produrre forza-lavoro a basso costo e fidelizzata per i padroni, ma a formare membri della società capaci, responsabili e liberi dall’eredità dell’ideologia borghese e dagli interventi della Chiesa nel campo dell’educazione.
Non può sfuggire l'importanza che ha, per avanzare nella prospettiva della trasformazione sociale, la formazione di un autentico Partito comunista, che dia orientamento politico e chiarezza ideologica di fronte a tanta dispersione e confusione.

Chiamiamo perciò gli intellettuali onesti e i giovani rivoluzionari a separarsi definitivamente dall’opportunismo e dal riformismo e a unirsi alla nostra attività!

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