Con me o contro di me
A fine gennaio, quando il Senato approvò le modifiche
costituzionali, il Premier Renzi fece un pomposo annuncio sull’importanza
della conferma referendaria. Erano rilevi sul contesto? Affatto. Renzi dichiarò
solennemente che in caso di mancata affermazione al referendum si
sarebbe dimesso provocando la crisi di Governo e nuove elezioni. Ma in caso di dimissioni del Primo Ministro, le
elezioni non sono automatiche, o sbaglio? Cioè il Presidente della
Repubblica dovrebbe sondare la disponibilità a formare un altro Esecutivo,
incaricando un Presidente del Consiglio diverso, prima di sciogliere la Camere.
Ma si sa le modalità con cui Matteo Renzi si è formato sull’assetto della Repubblica , sono state talmente veloci che qualcosa
deve essere sfuggito. Da quel giorno fu
un proliferare di dichiarazioni sul “O con me o contro di me” sul “Metterci la faccia” , ma di contenuti
delle modifiche Costituzionali nulla. Nel frattempo chi si era dato penna di
leggere la riforma si era immediatamente reso conto di quanto fosse
pasticciata, contraria agli obbiettivi
che si volevano raggiungere e lesiva dei diritti democratici .
Facismo e
Antifascismo
Proruppe poi nell’agone
la contrapposizione fra fascisti e
antifascisti, con il suo portato di presunte verità e falsità storiche. Iniziò
la ministra Boschi a sostenere che chi
avesse votato No alla riforma si sarebbe espresso Come Casapound. E ancora,
rivolta all’Anpi (Associazione Nazionale
Partigiani D’Italia) schieratasi per il No, dichiarò che i partigiani veri, i combattenti, avrebbero sicuramente approvato
le riforme. Infatti, secondo la Ministra, la maggioranza degli iscritti oggi all’Anpi non ha partecipato alla resistenza e, a differenza di chi veramente era stato
sulle montagne a combattere, è privo del vero spirito partigiano. Non sarà che i
combattenti iscritti all’Associazione sono sempre di meno, perché ahimè il loro
percorso di vita, causa l’età, arriva alla fine?
Arruolamento dei morti.
Dopo le reprimenda
quasi unanime di partigiani,combattenti e non, è iniziato un altro
tormentone. Il soldo alla causa di statisti e politici del passato. Secondo i
nostri baldi giovani riformatori, Enrico Berlninguer avrebbe votato Si, come
pure Pietro Ingrao, perfino
Terracini, Presidente della 2°
Sottocommissione della Costituente sarebbe stato favorevole ad alcuni articoli
riformatori. Figli e nipoti dei politici evocati, si sono indignati, diffidando
i maldestri nuovi costituenti ad usare a
vanvera i nomi dei loro illustri cari.
Campagna acquisti dei
vivi.
Fallita la campagna acquisti dei morti è iniziata quella dei
vivi. Come controbattere l’autorevole spiegamento di noti
costituzionalisti, esimi professori, Presidenti Emeriti di Corte Costituzionale,
schierati contro la Deforma Costituzionale? Cercando di formare un altrettanto importante compagine in
supporto del Si . Fra gli
accademici messi sotto contratto i
più conosciuti, hanno ammesso, però, che
il testo fa schifo, ma se s’ha da cambiare s’ha da cambiare, quindi non c’è da fare troppo gli schizzinosi. Si è provato
ad accattivarsi le simpatie di sportivi
ed attori. Il "padronale" Buffon ha aderito, la
Pellegrini ha risposto “no grazie” mentre il grande Benigni ha cambiato la sua
valutazione dal No al Si in virtù di una
lauta prebenda di 200 mila euro elargita per la replica
di una sua trasmissione di qualche anno
fa, proprio sulla Costituzione, andata
in Tv nella primavera scorsa.
La catastrofe
Altro canale ampiamente battuto è stato quello catastrofista
alla cui regia si è distinta Confindustria, cioè i padroni. Se la riforma verrà
bocciata cadrà il Parlamento, il Governo, ci aspetteranno
tempi bui di povertà, fame e carestia. Imperverseranno
invasioni di terroristi islamici, Al Quaeda , nuove
Brigate Rosse. Terremoti e tsunami flagelleranno la terra. Il tutto perché se
dovesse rimanere l’attuale assetto costituzionale, che prevede il Senato
elettivo, in presenza delle dimissioni del governo Renzi e di nuove votazioni
(rimane sempre il mistero del perché le dimissioni di un presidente del
Consiglio porterebbero automaticamente ad elezioni), la nuova legge elettorale
creerebbe confusione in quanto è
concepita per la sola elezione della Camera. Certo, è da geni licenziare una
norma elettorale costruita su un assetto costituzionale ancora da
realizzarsi, ma la velocità è velocità, loro danno per scontato che una turbo
opinione pubblica approverà le riforme.
Finalmente il merito
Dopo la batosta presa alle elezioni amministrative e dopo che i sondaggi inizialmente favorevoli
al Si stanno virando pericolosamente verso l’esito opposto, ci si è accorti che forse sarebbe stato meglio parlare un po’ anche del merito
della riforma. Dunque via con i comitati
del Si a tediare porta a porta i cittadini sulle mirabilie delle modifiche, ad
organizzare banchetti informativi. Operazione miseramente fallita anche questa, banchetti non se ne sono
visti, dei militanti porta a porta
neanche l’ombra. Rimane comunque il mistero di come
il Pd abbia potuto raccogliere 600mila firme per richiedere un referendum già
stabilito dalla legge. Saranno firme
vere? L’ultima speranza è affidata al
tour che la Ministra Maria Elena Boschi sta compiendo in tutte le città
d’Italia per spiegare l’indispensabilità della sua riforma. Il 3 agosto prossimo sarà a Frosinone presso il palazzo
della Provincia alle ore 18,30. Noi del comitato Provinciale Coordinamento
Democrazia Costituzionale, saremo li a capire se la Ministra ha studiato. Le precedenti uscite hanno dimostrato che Madama Mariaelena non è tanto preparata sulla sua Riforma. Noi
Si. Perciò voteremo ed invitiamo a
votare No.
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