I dati forniti dati forniti Ministero degli Interni evidenziano la crescita vertiginoso degli sfratti per morosità a Bergamo e provincia: nel 2009 sono stati eseguiti più di mille sfratti e, secondo i dati provvisori dei tribunali, il numero nel 2010 potrebbero raddoppiare.
Dai dati disponibili emerge che non è solo il numero elevato e crescente dei casi di sfratto per morosità incolpevole a denunciare le gravi criticità attuali della questione casa a Bergamo. Infatti, anche chi ha acceso un mutuo per l’acquisto della prima casa da tempo fatica a sostenere le rate e finisce con il subire la requisizione dell’abitazione, tanto che nel 2009 le insolvenze nel pagamento dei mutui sono triplicate.
Questi dati evidenziano che negli ultimi anni il problema casa a Bergamo e provincia è diventato una vera e propria emergenza sociale.
Al di là dei pur rilevanti aspetti strutturali e di lungo periodo della questione abitativa, al di là delle controversie riguardanti le diverse valutazioni e proposte per affrontare tale emergenza, è di evidenza comune lo stretto legame di causa-effetto esistente in questo periodo tra l’incidenza eccezionale della crisi economica in atto anche nella città e nella provincia di Bergamo e la dimensione altrettanto eccezionale che l’emergenza sfratti sta assumendo.
Infatti nel 90% dei casi queste ingiunzioni di sfratto sono motivate dalla condizione di morosità, che a sua volta negli ultimi anni è molto spesso conseguenza diretta della messa in cassa integrazione, della perdita del lavoro, della precarietà e insufficienza del reddito degli affittuari. Tantissimi lavoratori, cittadini, famiglie non ce la fanno più a pagare gli affitti spesso troppo elevati del mercato privato (i canoni continuano a crescere e arrivano spesso a 500-600 € mensili per mono e bilocali), in un contesto di insufficiente disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica e a canone sociale.
In città a Bergamo assistiamo a un aumento della richiesta di accedere ad alloggi popolari a fronte di politiche di ulteriore svendita del patrimonio e di una mancata azione, da parte dell’attuale amministrazione, sul terreno della realizzazione di nuovi alloggi popolari. Pesano quindi sulle famiglie in difficoltà i nefasti risultati di una colpevole ignavia istituzionale sul tema e di scelte scellerate che hanno in passato portato alla vendita di un patrimonio, non solo scarso, ma che oggi sarebbe prezioso per intervenire a calmierare la difficile situazione abitativa di molte famiglie.
Inoltre gli stereotipi xenofobi e razzisti che ancora vengono diffusi per ricavarne un vantaggio elettorale dalla destra fomentando una vera guerra dei poveri contro i più poveri, Una propaganda scellerata che in questo contesto, rischia di innestare tensioni e scontri sociali drammatici.
In una situazione si estrema emergenza diventa necessaria una azione straordinaria.
Chiediamo:
Una moratoria generale immediata sugli sfratti incolpevoli, legati alla situazione sociale determinata da cassa integrazione, licenziamento, precarietà.
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