Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 11 novembre 2012

Perdite di liquido e di"LIQUIDI"

Luciano Granieri





Frosinone. La rete idrica è un colabrodo. Spesso l'erogazione dell'acqua è  interrotta per ore dal gestore Acea  in diversi quartieri della città. Le bollette arrivano a costare anche 3 euro al metro cubo. La consulta  dei sindaci e il presidente della Provincia Iannarilli, deputati a verificare l'attuazione del contratto di servizio stipulato con Acea,  si curano esclusivamente del manuale Cencelli  per distribuire i posti della consulta, mentre i cittadini continuano ad essere derubati del liquido ( inteso come acqua) e dei liquidi,( intesi come denari) indebitamente corrisposti ad Acea per un servizio pessimo, e a volte inesistente. Stiamo raccogliendo le firme per indurre i sindaci della consulta a  pensare ai propri cittadini, anzichè fare il gioco della sedia, provvedendo immediatamente alla rescissione del contratto, PER COLPA CON ACEA. Dei sei milioni di euro che la multinazionale avrebbe dovuto investire  per sistemare la rete idrica, così' come stabilito nel contratto, ne sono stati spesi  meno di un terzo. La quota relativa alla remunerazione del capitale pari al 7% della tariffa invece,   abolita dai referendum,  continua ad essere percepita da Acea. Non è civile che la voce di 27milioni di cittadini   che  ha imposto a mezzo referendum la gestione pubblica dell’acqua, venga impunemente ignorata. E non è tollerabile accettare che una multinazionale come Acea continui, con l'accondiscendenza della consulta, ad arrecare danno ai cittadini ciociari.  E’  per questo che sollecitiamo tutta la popolazione a mobilitarsi per ottenere l’accesso  a un bene che è dovuto per diritto naturale e che non può diventare merce  oggetto di speculazione. Non è ammissibili che multinazionali private continuino a realizzare profitti sulla pelle dei cittadini. Diventa quindi fondamentale, non solo sbarazzarsi di Acea, ma   lottare affinchè il principio sancito dalla popolazione  attraverso i referendum  - secondo cui acqua e beni comuni devono essere a  conduzione pubblica e, meglio ancora, che siano gli stessi cittadini a gestirne direttamente l’erogazione –venga   immediatamente fatto rispettare dagli organi istituzionali. E’ una battaglia di civiltà e di legalità.


Foto di Luciano Bragaglia e Luciano Granieri.

Nessun commento:

Posta un commento