Ieri la ex sinistra
radicale e vintage si è
rimpossessata di quella parte di Roma che è sempre stata sua. Da p.zza della
Repubblica fino a San Giovanni sono tornate a sfilare bandire rosse con la
falce e martello e loro evoluzioni riformiste. Merito della FIOM e di altre
formazioni (Sel, Rifondazione, Comunisti Italiani, Pcl, e qualche grillino in
libera uscita) che con la manifestazione di ieri hanno voluto ricordare quanto
la popolazione sia in balia della povertà e della precarietà sociale per colpa
delle criminali scorribande del capitale finanziario. Questa drammatica situazione è nota a tutti,
tranne a chi siede nei palazzi governativi e, a volte, viene dimenticata anche
da chi sfilava in piazza ieri.
Persino la stessa FIOM di Landini,
organizzatrice della manifestazione, ha perso di vista la gravità del quadro
sociale quando ha appoggiato la CGIL nel condividere assieme a CISL, UIL e
padroni il nuovo patto per la concordia sindacale. Un accordo capestro in cui il
sindacato che risulta minoritario in una
fabbrica deve scomparire da quell’azienda . Non può esercitare attività, indire
assemblee o proclamare scioperi.
Ma questo è il prezzo che ognuno deve pagare
al nuovo clima di pacificazione. Si dà il caso però che la pace giova a
padroni, banchieri, speculatori
finanziari e puttanieri, mentre è devastante
per disoccupati, precari , pensionati e lavoratori, molti dei quali erano ieri
in piazza San Giovanni. Proprio i lavoratori hanno subito l’ennesimo sberleffo
dal governo dell’inciucio, nuova riedizione dell’associazione a delinquere “Garofano-Scudo
crociato”.
I soldi necessari per finanziare la cassa integrazione in deroga
fino a dicembre, sono stati recuperati dai fondi per la produttività, ovvero la
cassa integrazione in deroga verrà finanziata dagli stessi lavoratori. Non sia
mai che venga distratto un po’ di denaro dalle rendite finanziarie, quelle non
si toccano, ed è altresì impensabile disturbare le lobby militari e
distoglierle dai loro costosissimi giochetti costellati di inutili aeroplanini
già inservibili ancora prima di essere collaudati.
In realtà la benzina
raccattata dal fondo del barile è sufficiente a sostenere il lavoratori in
cassa integrazione solo fino a dicembre. Dopo di che ognuno si arrangi per
conto proprio. Se il buon giorno si vede dal mattino il governo Letta-Alfano
sarà sicuramente efficiente e solerte nell’assicurare una favolosa campagna
elettorale a Berlusconi, ma rimarrà in linea con gli esecutivi precedenti per
la pratica sistematica tendente a rubare dalle tasche dei lavoratori gli ultimi
spiccioli per girarli ai grandi speculatori finanziari.
Le decine di migliaia
di persone scese in piazza ieri a Roma
sono coscienti di questa situazione perché ne sono vittima. Rendiamo merito alla
FIOM e a tutte le persone che hanno riempito P.zza San Giovanni. E’ innegabile
che ultimamente nelle piazze italiane si incontrasse solo brutta gente, una
massa informe infarcita di cortigiani servi del cavaliere. Finalmente la partecipazione di
donne e uomini oneste, consapevoli e degne, alla manifestazione di ieri ha restituito
un minimo di dignità alla città di Roma.
C’è qualcuno però, a cominciare
da Landini, che è rimasto deluso dalla mancata presenza del Pd in forma
ufficiale. Una delusione che francamente ci sorprende. E’ da tempi immemori che il Pd ha smesso di
rappresentare i lavoratori, anzi probabilmente non li ha mai rappresentati, e
dunque a che titolo poteva scendere i piazza ieri affianco di quella classe che
ha sempre dileggiato e spernacchiato? “Lavoratori prrrr”. È lo slogan che il Pd
ha fatto suo dal film “I vitelloni”.
La
lezione che si deve trarre dalle ultime vicende accadute, compresa la
manifestazione di ieri, è che ormai gli interessi dei lavoratori devono essere
tutelati dai lavoratori stessi. Ben vengano le iniziative della FIOM, ma per
esercitare un’azione di difesa e promozione dei diritti della classe
subalterna, il movimento di Landini,
accanto alle manifestazioni di piazza, deve porre un’azione di contrasto vero a
certi soprusi ed evitare di cedere al sordido clima di pacificazione firmando
contratti capestro, con i padroni e i servi dei padroni.
Brani: Historie de l'ouvriere di Daniele Sepe e Quarant'anni dei Modena Ciy Ramblers
Foto: Eugenio Oi.
Editing: Luciano Granieri
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