Nel prossimo fine settimana si terranno elezioni amministrative parziali, in varie città. Il Pdac, che considera le elezioni solo un terreno secondario rispetto alla propria presenza nelle lotte concrete, momento di propaganda al proprio programma rivoluzionario, sarà presente in alcune città con proprie liste autonome e contrapposte a tutti gli schieramenti borghesi, distinto dagli schieramenti filo-borghesi della sinistra riformista, con l'unico scopo di dare visibilità alle lotte che stiamo sostenendo e diffondere il programma rivoluzionario. E' solo con le lotte, infatti, non certo con le urne, che si possono cambiare le cose: ma le elezioni borghesi, se utilizzate come tribuna di propaganda, possono rivelarsi una utile cassa di risonanza.
A sinistra, Rifondazione Comunista, ormai in crisi irreversibile, si presenta come sempre con programmi e liste subalterne al Pd (in alcuni casi, dove è stata accettata dal Pd, direttamente nell'alleanza di centrosinistra). A sinistra di Rifondazione saremo l'unico partito presente a queste amministrative: non risultano liste né di Sinistra Critica (omai divisa in due organizzanzioni con progetti diversi), né di Sinistra Popolare (Rizzo), né del Pcl (Ferrando), ecc. Ciò è il prodotto della crisi che attraversa l'insieme di questi gruppi, alcuni dei quali pure vedono - a differenza nostra - le elezioni come momento centrale e la cui assenza è dovuta dunque non a scelta ma a impossibilità (è sicuramente il caso del Pcl, che non è riuscito a presentarsi e dà indicazione di voto per le liste riformiste: come a Roma dove sostiene "criticamente" Sandro Medici, candidato di Rifondazione e Pdci).
A sinistra, Rifondazione Comunista, ormai in crisi irreversibile, si presenta come sempre con programmi e liste subalterne al Pd (in alcuni casi, dove è stata accettata dal Pd, direttamente nell'alleanza di centrosinistra). A sinistra di Rifondazione saremo l'unico partito presente a queste amministrative: non risultano liste né di Sinistra Critica (omai divisa in due organizzanzioni con progetti diversi), né di Sinistra Popolare (Rizzo), né del Pcl (Ferrando), ecc. Ciò è il prodotto della crisi che attraversa l'insieme di questi gruppi, alcuni dei quali pure vedono - a differenza nostra - le elezioni come momento centrale e la cui assenza è dovuta dunque non a scelta ma a impossibilità (è sicuramente il caso del Pcl, che non è riuscito a presentarsi e dà indicazione di voto per le liste riformiste: come a Roma dove sostiene "criticamente" Sandro Medici, candidato di Rifondazione e Pdci).
Torneremo in seguito ad indagare le cause profonde di questa crisi nella sinistra riformista e semi-riformista.
Presentiamo di seguito le nostre candidature a Vicenza e a Barletta, con brevi schede presentate dalle rispettive sezioni.
Vicenza: con gli operai in lotta
La sezione di Vicenza di Alternativa Comunista partecipa alle elezioni comunali per portare un’analisi e una proposta in favore dei lavoratori, studenti, immigrati, cassintegrati, precari, disoccupati e pensionati. Per le elezioni del 26-27 maggio 2013 è stato creata una lista di uomini e donne che lottano sulla base di un programma che vuole rovesciare il capitalismo, l’unico autentico responsabile di questa crisi economica e sociale.
Prima di soffermarci su alcuni punti del nostro programma, ci teniamo a precisare che il nostro non è un programma che nasce e muore nel calderone elettorale, ma è reso vivo ogni giorno dalla militanza dei compagni e delle compagne della sezione di Vicenza, al di là di ogni ragionamento elettoralistico.
Il primo punto del nostro programma prevede il blocco dell’uscita dall’in house di AIM, l’azienda comunale che gestisce diversi servizi. L’attuale sindaco di centrosinistra Variati e l’amministratore unico di Aim hanno affermato che “Aim può navigare nel libero mercato portando beneficio e ricchezza alla città”. Questo significa mettere in discussione la gestione pubblica diretta di acqua, gas, energia, igiene ambientale, trasporti; saranno le gare d’appalto a decidere quali società, a quali costi e a quale qualità saranno erogati i servizi alle famiglie. I risultati di quest’operazione saranno di elargire enormi profitti ai privati e al contempo mettere a rischio centinaia di posti di lavoro e, inoltre, ad averne un danno saranno la qualità dei servizi e il prezzo delle tariffe che aumenterà ulteriormente. Quindi siamo contrari alla messa in appalto dei servizi pubblici essenziali forniti da Aim ma, a differenza degli altri candidati, compresi i candidati di Rifondazione Comunista, siamo gli unici ad affermare che l’azienda deve essere messa sotto il controllo di lavoratori e utenti.
Altro punto importante del nostro programma è il blocco totale della cementificazione delle aree agricole. Infatti, la politica urbanistica dell’amministrazione targata Pd si è dipinta il volto di verde ma dentro è grigia cemento. A fronte di 7 mila appartamenti sfitti, il Piano Interventi (approvato a fine mandato) ha decretato per Vicenza ben 652 mila m3 di cemento in più e 130 mila metri quadrati di Sau (superficie agricola utilizzata) in meno. Noi vogliamo impedire che tutto ciò si possa realizzare. Allo stesso tempo va attuato un piano di bonifica e conversione in verde pubblico di tutti i siti abbandonati e/o contaminati (diversi siti che un tempo ospitavano industrie oggi sono stati inglobati nell’area urbana e da vent’anni giacciono abbandonati).
Per ridare lavoro agli operai edili, vogliamo lanciare un piano di ristrutturazione delle case sfitte mentre quelle da subito utilizzabili vanno assegnate gratuitamente a disoccupati e famiglie in difficoltà.
La proposta per i giovani e i pensionati è di ristrutturare luoghi centrali della città che oggi sono lasciati al degrado, tutti edifici di proprietà comunale. Tra questi vi è anche un ex cinema a pochi passi dalle piazze centrali. Questi spazi devono essere riaperti e resi fruibili da tutti in modo gratuito.
Non poteva mancare un punto a favore della scuola pubblica: siamo contrari ai finanziamenti agli asili e le scuole d’infanzia private che la giunta del sindaco Variati ha lautamente elargito in questi anni, con quei soldi vanno ampliate le strutture pubbliche.
Vicenza è la città in cui la giunta, appoggiata in modo trasversale da Pd e Udc, è degna di ricevere la stelletta al merito per miglior giunta-sceriffo degli ultimi vent’anni a Vicenza.
Con alcune ordinanze e le relative multe, con la continua installazione di telecamere e con i continui blitz da parte della polizia (locale e di stato) si è svelata la vera indole di quest’amministrazione: chi è povero o è scappato da altri Paesi a causa di guerra e fame è considerato un ospite sgradito, da punire e da emarginare. Nell’ultimo anno si è inasprito considerevolmente il livello di repressione nei confronti di mendicanti e parcheggiatori abusivi. Diversi sono stati i blitz, anche plateali, e diverse sono state le multe inflitte. Noi vogliamo abrogare le ordinanze contro i mendicanti perché la lotta alla povertà non si fa con blitz repressivi ma mettendo in campo servizi sociali e combattendo la miseria generata dal capitalismo.
Vicenza è città d’arte, per questo Alternativa Comunista vuole consegnare la cultura e le bellezze della città di Vicenza a tutti. È necessario quindi abbattere i profitti privati e ridistribuire la ricchezza per un centro storico in cui musei, teatri e altri luoghi di cultura siano gratuiti perlomeno a giovani, precari e disoccupati. La nostra idea per la Basilica Palladiana, come per le biblioteche e i teatri è che siano gestiti direttamente da collettivi di artisti, nonché dai lavoratori e dagli utenti affinché vi sia una proposta artistica condivisa e vi sia un’elaborazione d’iniziative collettiva, non un’imposizione calata dall’alto e usufruibile solo dalla classe più ricca di questa città.
Siamo contrari alla nuova tangenziale perché è utile solo a collegare tra loro le basi militari presenti in città, vogliamo l’ampliamento del trasporto pubblico, lo vogliamo gratuito e a corse continue. Allo stesso tempo non vogliamo la Tav, né a Vicenza né altrove, sono necessari più finanziamenti ai treni per i pendolari. Questo punto è inserito nel nostro programma poiché, a Vicenza così come in Valsusa, centrodestra e centrosinistra sono tra i fautori dell’alta velocità, noi invece ribadiamo il nostro No.
Il Pdac di Vicenza è sempre stato in prima fila nella lotta per la chiusura e la conversione ad uso civile di tutte le basi militari (Dal Molin, Pluto, Ederle, …).
Altro punto importante del nostro programma: non vogliamo dare nessuno spazio ai fascisti, impediremo l’eventuale apertura dei covi fascisti di Casapound e Forza Nuova, siamo antirazzisti, è necessaria l’unità di classe fra lavoratori nativi ed immigrati.
Alle centinaia di lavoratori in cassa integrazione o licenziati diciamo: bisogna cacciare i burocrati sindacali che fanno accordi con i padroni, arrivare allo sciopero generale ad oltranza per rigettare la cassa integrazione (anticamera dei licenziamenti) e i licenziamenti. Bisogna chiedere l’apertura dei libri contabili delle fabbriche che chiudono e licenziano, occupare le fabbriche e farle ripartire sotto il controllo dei lavoratori. Questo è quello che diciamo nelle lotte, come nella lotta degli operai dell’acciaieria Valbruna, la più grande acciaieria della provincia di Vicenza che in questo periodo sta mettendo in mobilità e licenziando decine di lavoratori, nonostante gli alti profitti dell’azienda.
Questi sono solo alcuni punti del nostro programma ma Alternativa Comunista partecipa alle elezioni non riponendo in esse nessun’illusione, usandole solo come tribuna per amplificare il programma e la prospettiva di unificare e far crescere le lotte studentesche e dei lavoratori verso un’alternativa rivoluzionaria.
Oggi è necessario ricostruire una coscienza di classe ed è urgente la costruzione di una piattaforma in grado di unificare la lotta i lavoratori delle industrie e dei servizi, del commercio e del pubblico impiego, i disoccupati e i lavoratori precari, i lavoratori italiani e immigrati. Una piattaforma contro i programmi di austerità e le politiche che scaricano la crisi del capitalismo sulla classe lavoratrice. Il nostro programma parla della necessità di un governo dei lavoratori per i lavoratori, un governo socialista!
Ecco il link al blog della campagna elettorale di Vicenza del Pdac: http://alternativacomunistavicenza.noblogs.org/
Prima di soffermarci su alcuni punti del nostro programma, ci teniamo a precisare che il nostro non è un programma che nasce e muore nel calderone elettorale, ma è reso vivo ogni giorno dalla militanza dei compagni e delle compagne della sezione di Vicenza, al di là di ogni ragionamento elettoralistico.
Il primo punto del nostro programma prevede il blocco dell’uscita dall’in house di AIM, l’azienda comunale che gestisce diversi servizi. L’attuale sindaco di centrosinistra Variati e l’amministratore unico di Aim hanno affermato che “Aim può navigare nel libero mercato portando beneficio e ricchezza alla città”. Questo significa mettere in discussione la gestione pubblica diretta di acqua, gas, energia, igiene ambientale, trasporti; saranno le gare d’appalto a decidere quali società, a quali costi e a quale qualità saranno erogati i servizi alle famiglie. I risultati di quest’operazione saranno di elargire enormi profitti ai privati e al contempo mettere a rischio centinaia di posti di lavoro e, inoltre, ad averne un danno saranno la qualità dei servizi e il prezzo delle tariffe che aumenterà ulteriormente. Quindi siamo contrari alla messa in appalto dei servizi pubblici essenziali forniti da Aim ma, a differenza degli altri candidati, compresi i candidati di Rifondazione Comunista, siamo gli unici ad affermare che l’azienda deve essere messa sotto il controllo di lavoratori e utenti.
Altro punto importante del nostro programma è il blocco totale della cementificazione delle aree agricole. Infatti, la politica urbanistica dell’amministrazione targata Pd si è dipinta il volto di verde ma dentro è grigia cemento. A fronte di 7 mila appartamenti sfitti, il Piano Interventi (approvato a fine mandato) ha decretato per Vicenza ben 652 mila m3 di cemento in più e 130 mila metri quadrati di Sau (superficie agricola utilizzata) in meno. Noi vogliamo impedire che tutto ciò si possa realizzare. Allo stesso tempo va attuato un piano di bonifica e conversione in verde pubblico di tutti i siti abbandonati e/o contaminati (diversi siti che un tempo ospitavano industrie oggi sono stati inglobati nell’area urbana e da vent’anni giacciono abbandonati).
Per ridare lavoro agli operai edili, vogliamo lanciare un piano di ristrutturazione delle case sfitte mentre quelle da subito utilizzabili vanno assegnate gratuitamente a disoccupati e famiglie in difficoltà.
La proposta per i giovani e i pensionati è di ristrutturare luoghi centrali della città che oggi sono lasciati al degrado, tutti edifici di proprietà comunale. Tra questi vi è anche un ex cinema a pochi passi dalle piazze centrali. Questi spazi devono essere riaperti e resi fruibili da tutti in modo gratuito.
Non poteva mancare un punto a favore della scuola pubblica: siamo contrari ai finanziamenti agli asili e le scuole d’infanzia private che la giunta del sindaco Variati ha lautamente elargito in questi anni, con quei soldi vanno ampliate le strutture pubbliche.
Vicenza è la città in cui la giunta, appoggiata in modo trasversale da Pd e Udc, è degna di ricevere la stelletta al merito per miglior giunta-sceriffo degli ultimi vent’anni a Vicenza.
Con alcune ordinanze e le relative multe, con la continua installazione di telecamere e con i continui blitz da parte della polizia (locale e di stato) si è svelata la vera indole di quest’amministrazione: chi è povero o è scappato da altri Paesi a causa di guerra e fame è considerato un ospite sgradito, da punire e da emarginare. Nell’ultimo anno si è inasprito considerevolmente il livello di repressione nei confronti di mendicanti e parcheggiatori abusivi. Diversi sono stati i blitz, anche plateali, e diverse sono state le multe inflitte. Noi vogliamo abrogare le ordinanze contro i mendicanti perché la lotta alla povertà non si fa con blitz repressivi ma mettendo in campo servizi sociali e combattendo la miseria generata dal capitalismo.
Vicenza è città d’arte, per questo Alternativa Comunista vuole consegnare la cultura e le bellezze della città di Vicenza a tutti. È necessario quindi abbattere i profitti privati e ridistribuire la ricchezza per un centro storico in cui musei, teatri e altri luoghi di cultura siano gratuiti perlomeno a giovani, precari e disoccupati. La nostra idea per la Basilica Palladiana, come per le biblioteche e i teatri è che siano gestiti direttamente da collettivi di artisti, nonché dai lavoratori e dagli utenti affinché vi sia una proposta artistica condivisa e vi sia un’elaborazione d’iniziative collettiva, non un’imposizione calata dall’alto e usufruibile solo dalla classe più ricca di questa città.
Siamo contrari alla nuova tangenziale perché è utile solo a collegare tra loro le basi militari presenti in città, vogliamo l’ampliamento del trasporto pubblico, lo vogliamo gratuito e a corse continue. Allo stesso tempo non vogliamo la Tav, né a Vicenza né altrove, sono necessari più finanziamenti ai treni per i pendolari. Questo punto è inserito nel nostro programma poiché, a Vicenza così come in Valsusa, centrodestra e centrosinistra sono tra i fautori dell’alta velocità, noi invece ribadiamo il nostro No.
Il Pdac di Vicenza è sempre stato in prima fila nella lotta per la chiusura e la conversione ad uso civile di tutte le basi militari (Dal Molin, Pluto, Ederle, …).
Altro punto importante del nostro programma: non vogliamo dare nessuno spazio ai fascisti, impediremo l’eventuale apertura dei covi fascisti di Casapound e Forza Nuova, siamo antirazzisti, è necessaria l’unità di classe fra lavoratori nativi ed immigrati.
Alle centinaia di lavoratori in cassa integrazione o licenziati diciamo: bisogna cacciare i burocrati sindacali che fanno accordi con i padroni, arrivare allo sciopero generale ad oltranza per rigettare la cassa integrazione (anticamera dei licenziamenti) e i licenziamenti. Bisogna chiedere l’apertura dei libri contabili delle fabbriche che chiudono e licenziano, occupare le fabbriche e farle ripartire sotto il controllo dei lavoratori. Questo è quello che diciamo nelle lotte, come nella lotta degli operai dell’acciaieria Valbruna, la più grande acciaieria della provincia di Vicenza che in questo periodo sta mettendo in mobilità e licenziando decine di lavoratori, nonostante gli alti profitti dell’azienda.
Questi sono solo alcuni punti del nostro programma ma Alternativa Comunista partecipa alle elezioni non riponendo in esse nessun’illusione, usandole solo come tribuna per amplificare il programma e la prospettiva di unificare e far crescere le lotte studentesche e dei lavoratori verso un’alternativa rivoluzionaria.
Oggi è necessario ricostruire una coscienza di classe ed è urgente la costruzione di una piattaforma in grado di unificare la lotta i lavoratori delle industrie e dei servizi, del commercio e del pubblico impiego, i disoccupati e i lavoratori precari, i lavoratori italiani e immigrati. Una piattaforma contro i programmi di austerità e le politiche che scaricano la crisi del capitalismo sulla classe lavoratrice. Il nostro programma parla della necessità di un governo dei lavoratori per i lavoratori, un governo socialista!
Ecco il link al blog della campagna elettorale di Vicenza del Pdac: http://alternativacomunistavicenza.noblogs.org/
Barletta: l'unica candidatura di classe
In questa tornata elettorale amministrativa si vota anche a Barletta dove si confrontano uno schieramento di centrodestra ed altri che si rifanno al centrosinistra nazionale anche se divisi, almeno al primo turno. Rifondazione comunista (qui dirige il partito l'ala grassiana) è con Pdci, Sel e ex Idv in un listone unico chiamato Sinistra Unita di chiara matrice socialdemocratica in un'ottica di ricomposizione nazionale di questi spezzoni di organizzazioni ormai in crisi.
Il candidato del centrosinistra è l'ex braccio destro del Presidente Napolitano (al suo fianco fino ad una settimana fa), Pasquale Cascella, ex Portavoce anche di D'Alema quando è stato Presidente del Consiglio.
L'unico partito comunista presente in città e anche sulla scheda elettorale è Il Pdac con candidato sindaco Michele Rizzi.
Di seguito la nostra partecipazione a una trasmissione dove spieghiamo, nell'economia della trasmissione, il programma elettorale del Pdac e le motivazioni della candidatura.
Il candidato del centrosinistra è l'ex braccio destro del Presidente Napolitano (al suo fianco fino ad una settimana fa), Pasquale Cascella, ex Portavoce anche di D'Alema quando è stato Presidente del Consiglio.
L'unico partito comunista presente in città e anche sulla scheda elettorale è Il Pdac con candidato sindaco Michele Rizzi.
Di seguito la nostra partecipazione a una trasmissione dove spieghiamo, nell'economia della trasmissione, il programma elettorale del Pdac e le motivazioni della candidatura.
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