Foto tratta dal sito "Frosinone bella e brutta" |
Lunedì 20 aprile 2015 furono
pomposamente inaugurati, con tanto di taglio di nastro e di benedizione del
Vescovo, i nuovi locali del centro prelievi in via Armando Fabi. Locali angusti
che si sapeva avrebbero reso più difficoltoso l’organizzazione del lavoro degli
operatori sanitari e l’accesso dei cittadini bisognosi di esami ematologici.
Fummo facili profeti nel prevedere proteste ed indignazioni ed una forte
riduzione del numero giornaliero dei prelievi.
A tre settimane di distanza le previsioni sono
confermate dai dati. Prima, presso il centro prelievi di viale Mazzini, che non
era un’eccellenza, venivano effettuati dai duecento ai trecento prelievi
quotidiani. Oggi nel nuovo centro di via A. Fabi si e no si arriva alla metà. Le
proteste dei cittadini, come quella di oggi, si registrano quotidianamente a
causa dei disagi che sono notevolmente
aumentati. E con il sopraggiungere dei turni per le ferie che succederà?
Prima del trasferimento del centro avevamo
chiesto un incontro con la ASL e con il sindaco del Capoluogo per proporre un servizio di trasporto pubblico da ogni punto
della città verso la ASL alfine di rendere accessibile a tutti i servizi sanitari
erogati dalla ASL e dall’ospedale. Purtroppo non abbiamo avuto alcuna risposta.
Il sindaco ha accettato supinamente il trasferimento
del centro prelievi da viale Mazzini a
via Fabi, senza tener conto degli enormi disagi a cui vanno incontro i cittadini del capoluogo.
Ancora una volta evidenzia il suo disinteresse per i problemi dei suoi
amministrati.
In questo centro prelievi non è minimamente
tenuto in considerazione lo stato di disagio delle donne in stato di gravidanza
costrette a fare il turno come gli
altri, tranne quelle che hanno raggiunto il nono mese.
L’AIPA ripetutamente sottolineato la necessità
di ripristinare il prelievo unico presso l’ambulatorio della TAO per tutti i
pazienti anticoagulati (80\100 al giorno) in caso di bisogno di esami ematici
differenti da quelli dell’anticoagulazione (INR).
Malgrado le assicurazioni date
dai massimi dirigenti della asl nulla è stato fatto.
Inseguito alle decisioni della ASL i
laboratori privati convenzionati hanno notevolmente visto aumentare il loro
lavoro e i loro affari. La managerialità della ASL è ridurre il pubblico per
favorire il privato. Obbiettivo
raggiunto. I titolari delle imprese private che operano nella sanità non
protestano ma sono contenti e soddisfatti.
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