E serie A fu. Nonostante i Lotiti, i Tavecchi, i Belloli e tutta la vasta gamma di ignoranza razzista e sessista che pervade la dirigenza del calcio nazionale , il Frosinone calcio, l’anno prossimo, giocherà nella massima serie calcistica . Intendiamoci le anime candide come era un certo Damiano Tommasi, grande calciatore della Roma e della Nazionale, sono ormai rare. Sappiamo benissimo che le parole di Lotito, sulla poca commerciabilità televisiva del Frosinone e del Carpi, hanno un fondamento. Ma d’altra parte anche la Lazio in Champions League ha la stessa scarsa appetibilità del Carpi e del Frosinone in serie A. Comunque a noi piace pensare da anime candide. Ci esalta salutare con entusiasmo le favole di squadre di provincia che ,grazie alla capacità dei propri dirigenti, riescono ad emergere nel calcio milionario senza spendere fortune per grandi campioni i quali, spesso, con la pancia ed il portafoglio pieno mettono in scena la patetica recita dei fuoriclasse che furono . E’ bello pensare che nella serie A dei Lotiti e dei Taveccchi e dei sessisti alla Belloli il calcio rimane ancora uno sport, e come tale, si possa vincere anche con quelle doti: dedizione, impegno, lavoro, sapienza tattica, con cui si eccelle nello sport. L’alta finanza la lasciamo volentieri ai Lotiti, ai Tavecchi, ai Belloli e compagnia cantando, almeno per questa estate. Poi ricomincerà il campionato e torneremo a fare i conti. Intanto godiamoci la festa. Un’ultima riflessione. Il Frosinone Calcio è in serie A, ma la città di Frosinone riuscirà ad uscire dalla palude della serie C e a non retrocedere addirittura nei dilettanti? Con questi amministratori c’è poco da sperare. Forza Frosinone.
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