Newsletter n° 8 del
Comitato Provinciale Acqua Pubblica di Frosinone
Giovedì
18 febbraio l’Assemblea dei Sindaci è convocata per avviare concretamente la
procedura per giungere alla risoluzione per colpa del contratto con ACEA ATO5
S.p.A.
A
questo proposito bisogna fare chiarezza.
Non è la prima
volta che si arriva a questo risultato.
Già
il ventuno dicembre 2009, all’unanimità, quell’Assemblea dei Sindaci votò
l’avvio della procedura, senza che però nulla di concreto poi venisse attuato
da tutti – e ripeto tutti -, anche da parte di quelli che hanno svolto
incarichi di rilievo nelle passate (il plurale non è un errore) amministrazioni, e che ora pretendono di essere annoverati tra
le prodi avanguardie della risoluzione.
Un nulla di cui non si è accordo
pure chi continua ad andare in giro presentando mirabolanti dossier e che non
ha trovato nulla di meglio da fare che farsi un po’ di pubblicità a gratis con
la famosa petizioni con cui si chiedeva esattamente quello che si sarebbe
dovuto pretendere fosse attuato.
Il
28, insomma, c’è l’avvio di un percorso che non è detto porti effettivamente da
qualche parte e quello su cui bisogna interrogarsi è cosa può essere messo in
campo perché alle deliberazioni seguano i fatti.
A
questo proposito diciamo subito che i tempi del percorso non si stabiliscono
sulla base dei desideri di qualcuno (altrimenti basterebbe rilanciare: due
mesi? ma facciamo 15 giorni!!). I tempi
sono dettati dalla “congruità”, ossia al gestore deve essere lasciato un tempo
ragionevole per fare le cose che gli vengono contestate, perché altrimenti il
gestore avrà gioco facile per contestare la risoluzione dinanzi ad una
magistratura che si è già dimostrata più che compiacente nei suoi confronti.
In
secondo luogo occorre dire che le decisioni nell’Autorità d’Ambito le assumono
gli organi previsti dalla Convenzione di Cooperazione e non degli
autoproclamati Comitati di Salute Pubblica che peraltro trasudano delle
malcelate ambizioni di qualcuno.
Se
qualcuno vuole ottenere che nulla venga deciso e che al massimo l’assemblea si
chiuda con una riedizione del 21 dicembre 2009, nulla sarà più efficace della
rappresentazione di queste proposte senza costrutto tecnico formale e peraltro
senza numeri, accompagnate dalla gazzarra del codazzo dei soliti inutili idioti
(le teste di legno fanno tanto rumore).
Per
capire cosa bisogna fare occorre tenere presente una cosa fondamentale.
Al
di là del congruo tempo e delle mille trappole di cui sarà disseminato il
percorso per giungere alla risoluzione, un dato deve essere tenuto bene a
mente: sino all’individuazione di un nuovo gestore ed al suo subentro nella
gestione, ad effettuare il servizio resterà ACEA ATO 5 S.p.A.-
Immaginando
un percorso senza ritardi questo significa che ACEA ATO 5 S.p.A. resterà al suo
posto per almeno un altro anno e mezzo.
Nel
frattempo entro i prossimi 90 – 100 giorni entrerà in vigore il Testo Unico per
i Servizi Pubblici Locali a rilevanza Economico Generale, licenziato in bozza
dal Consiglio dei Ministri il 26 gennaio
2016 e che segnerà l’impossibilità di organizzare il servizio idrico
integrato in una maniera diversa da quella che garantirà ad ACEA S.p.A. di
gestire comunque il servizio sul nostro territorio con ACEA ATO2 S.p.A. o
comunque con un’altra sua controllata.
Fino
alla sua effettiva cacciata ACEA ATO5 S.p.A. (o come ACEA ATO2 S.p.A.)
continuerà indisturbata a vessare e rapinare i cittadini.
Quello
che va ottenuto il 18, con una presenza massiccia di cittadini non interessati
alla gazzarra ed alle liti su chi ha più scheletri nell’armadio di chi, ma a
che l’assemblea faccia il proprio lavoro, è riassumibile in questi punti:
-
Avvio
della procedura di risoluzione con l’indicazione della relativa tempistica
-
Approvazione
di una deliberazione che solleciti la regione Lazio a dare attuazione alla
legge 5/2014 sulla base della proposta di legge
n. 238 – elaborata dai comitati del Lazio e sottoscritta da consiglieri
regionali di diversi gruppi di maggioranza e minoranza.
-
Modifiche
della Carta del Servizio e del Regolamento d’Utenza sulla base dei rilievi
fatti dall’Antitrust ad ACEA ATO 2 S.p.A. e che nel concreto impedirebbero al
gestore di continuare le sue azioni di vessazione ai danni dei cittadini.
Il
18 può essere un passaggio fondamentale per questa vertenza pluriennale,
dipende anche da noi e dalla nostra capacità di essere intelligenti.
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