Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 29 novembre 2012

Libera nos a primariae

Luciano Granieri


Speriamo che arrivi presto domenica e finisca sto’ tormentone delle primarie. Non se ne può più di vedersi propinare ogni sera  in televisione uno che fa l’imitazione  di Maurizio Crozza  e un altro che pare la brutta copia di Renzo Montagnani uscito dal film “amici miei atti II”. Non se ne può più  sentirli blaterare di rinnovamento della classe politica,  o al contrario,  di rispetto e necessità dell’esperienza per chi vuole candidarsi a guidare il paese. Ogni sera stanno li uno sulla tv pubblica, l’altro su una privata e viceversa , o  addirittura tutti e due nella stessa trasmissione scimmiottando gli americani, a discutere del “cambiamento” vecchio e del “cambiamento” nuovo.  Il “cambiamento” nuovo dell’uno consiste nell’accettazione in toto del peggior liberismo scritto dalla troika nell’agenda Monti, il “cambiamento” vecchio dell’altro prevede invece la riedizione della stagione degli inciuci secondo una road map che parte da Vendola e finisce a Casini, ma chissà anche Fini potrebbe tornare utile,  con una riedizione della’agenda di cui sopra riveduta e corretta in salsa  riformista, ovvero lasciata così come è.  Di tutto quello che dicono poco o niente c’entra con la vita dei cittadini e quel poco che sembra entrarci è slogan elettorale. Non accettiamo  di farci dare lezioni di democrazia da due che rischiano di risolvere la loro democraticissima  tenzone a suon di carte bollate. Cosa è nuovo, cosa è  da rottamare?  Tagliare i finanziamenti alle scuole private per risanare la scuola pubblica, evitando che i consigli d’istituto si trasformino in consigli d’amministrazione, è nuovo o vecchio?   Tagliare le spese per gli armamenti e risanare la sanità pubblica  è nuovo o vecchio?  Rispettare il risultato dei referendum sui beni comuni, vietare la privatizzazione dei servizi pubblici, eliminare le società partecipate (in-house)   e seguire i suggerimenti della Corte dei Conti, secondo cui la gestione diretta, pubblica, dell’erogazione dei servizi è molto meno onerosa per la collettività,  è nuovo o vecchio?  Nazionalizzare le banche, sia commerciali che d’affari per evitare che continuino a fare le loro sporche speculazioni  sulla pelle dei cittadini è nuovo o vecchio?  Ricondurre sotto la proprietà e il controllo dello Stato le aziende in crisi, o che vogliono delocalizzare, costringere imprenditori accattoni come i Riva a sloggiare dell’Ilva dopo averli costretti a  pagare  con i loro soldi  - frutto di  profitti ottenuti  con l’evasione fiscale e la speculazione finanziaria - la riqualificazione ambientale del’impianto di Taranto  e far tornare pubblica la più grande acciaieria d’Europa è nuovo o vecchio?   Quello che fa l’imitazione di Crozza e la brutta copia di Renzo Montagnani uscito dal film amici miei atto II non lo dicono.  E allora, nuovo o vecchio, primarie o non primarie, siamo stanchi di sorbirci tutte le sere le litanie di tali finti paladini della democrazia e della buona politica. Che arrivi presto domenica, così almeno uno ce lo toglieremo dai coglioni. Che arrivi domenica, che arrivi presto.

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