"Ho goduto della bellezza della Palestina, correndone i rischi e mettendomi al centro della strada, ma ora, è giunto il momento di avere il coraggio di andare. Andare per loro che aspettando dei risultati e non solo parole su un blog.
Mi preparo per il viaggio di ritorno con lo stomaco sottosopra perchè sono rassegnata che all'aeroporto mi aspettino visto che ho sempre scritto con faccia e nome. Un amico a Kuffr Qaddum mi ha detto "la nostra è una vittoria morale, Allah ti proteggerà".
Insomma, all'aeroporto Ben Gurion (altro carnefice) mi hanno rivoltato la valigia 4 volte per trovare tracce di gas lacrimogeno, ma nulla. Hanno, invece, trovato qualcosa che non sapevo nemmeno di avere: una limetta per unghie che mi ha fatto fare la figura della turista sprovveduta e mi ha fatto saltare ogni interrogatorio.
Ora posso iniziare a lavorare per la Palestina, al documentario e ad altri due progetti per essa. Dopo, poi, ci sarà il tempo del "cuore" e del ritorno a quell'abbraccio quotidiano di umanità che è quel Popolo. Il Popolo Palestinese."
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