“ Tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese”.
Questo è quanto riportato dall’articolo
3 della Costituzione. Nel nostro territorio, come in gran parte d’Italia, quanto stabilito dalla Carta non viene
osservato. La mancanza di un tetto sopra la testa è uno dei più grandi ostacoli di ordine
economico e sociale che limita "la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e
impedisce il pieno sviluppo della persona umana".
A Cassino è in
atto una vergognosa e indegna odissea. Intere famiglie con bambini al seguito, sfrattate, dal giugno scorso stanno
vagando per la città sempre con la
polizia alle calcagna pronta a sgomberarli.
Dalle case vuote di Via Maglie,
una volta destinate all’esercito,
alle tende piazzate davanti al palazzo
comunale, fino all’attuale occupazione della struttura Colonia Solare di Via Montecassino, alcuni cittadini del nostro territorio hanno cercato
di far valere un diritto che in una società veramente civile non dovrebbe
neanche essere in discussione. Il diritto di avere una casa in cui vivere.
Non sappiamo se nelle prossime ore le famiglie del comitato lotta per la casa verranno cacciate anche da questa ultima struttura, sembra che si prepari l’ennesimo attacco verso uomini donne e bambini indifesi. Resta il fatto che l’edificio occupato non è un palazzo principesco, è uno dei tanti scheletri cementizi lasciati dalla speculazione finanziaria ed edilizia.
Non sappiamo se nelle prossime ore le famiglie del comitato lotta per la casa verranno cacciate anche da questa ultima struttura, sembra che si prepari l’ennesimo attacco verso uomini donne e bambini indifesi. Resta il fatto che l’edificio occupato non è un palazzo principesco, è uno dei tanti scheletri cementizi lasciati dalla speculazione finanziaria ed edilizia.
L’ex colonia
solare è di proprietà del comune fu ristrutturata con 661 milioni di euro di
fondi regionali e comunali, con soldi nostri quindi, per farne una casa dello
studente. Ma nel 2011 l’università di Cassino ha deciso che gli studenti
dovessero alloggiare in altro loco. Da
allora quindi dei 24 mini alloggi
destinati agli studenti non sono rimasti che
degrado e macerie. Un immobile che, se adeguatamente ristrutturato, avrebbe potuto offrire
otto appartamenti da mettere a
disposizione di altrettante famiglie, è invece rimasto
in balia di ladri e saccheggiatori che
hanno trafugato suppellettili, porte e termosifoni.
In questo tugurio,
monumento allo spreco di denaro pubblico, ora chiedono di vivere gli sfrattati di
Cassino. Ma il perverso gioco della
corsa all’accumulo, attraverso i giochi di prestigio dei cambi di stati d’uso,
del saccheggio di fondi pubblici per fini di profitto privato, non prevede case
per la popolazione.
L’edilizia popolare rimane
un punto scritto nei programmi
degli aspiranti sindaci che, una volta eletti, dimenticano i buoni propositi cedono pezzi di città a costruttori e
speculatori i quali, cercando di
sfruttare l’onda positiva della bolla del mattone, hanno riempito intere aree
urbane di palazzoni di pregio.
Ma oggi
la bolla si è sgonfiata e quei lussuosi manufatti sono destinati a rimanere
desolatamente vuoti, mentre le piazze si riempiono di persone, di donne,
uomini e bambini alla ricerca disperata di un alloggio. La lotta per la casa, come la lotta per il
lavoro, sono conflitti per la sopravvivenza. Sono atti necessari a "promuovere
la libertà e l’ eguaglianza dei
cittadini per consentire il pieno sviluppo della persona umana". Il
fatto che il conflitto sociale sia finalizzato a vedere riconosciuti
diritti sanciti nella Costituzione fornisce la prova del degrado in cui versano
le istituzioni, rende palese i veri obbiettivi di amministrazioni e governi
tesi ad assicurare i propri privilegi a discapito dei cittadini .
Il dramma è che il deterioramento culturale
prodotto da un ventennio di promozione del più virulento e cinico
individualismo, dell’indifferenza verso
il malessere sociale ha determinato l’isolamento e l’alienazione di coloro i
quali si battono per ottenere i diritti riconosciuti loro dalla legge e dalla
Costituzione. Fino a quando non si inizierà ad intaccare questa deriva
frantumatrice della solidarietà collettiva la gente continuerà a rimanere senza
casa e le case continueranno a rimanere senza gente.
Lo foto della clip sono state
scattate del gruppo di CARC di Cassino il brano è Las barricadas, di Cisco e la
casa del vento.
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