I dipendenti della Multiservizi, ancora mi ostino a non
usare il termine “ex dipendenti”, sono
in attesa dell’ennesimo incontro fra le parti. Il 26 agosto prossimo,
organizzazioni sindacali, sindaci, amministratori regionali e provinciali si riuniranno per prendere visone degli
approfondimenti di natura tecnica che il sindaco di Frosinone Nicola
Ottaviani avrà effettuato. Ciò allo scopo di
sciogliere definitivamente il nodo sulla possibilità di costituire una
nuova società partecipata che assorba i lavoratori della Multiserivizi.
Il progetto della nuova società aveva visto
favorevoli gli azionisti pubblici ossia
, comune di Alatri, Regione e Provincia, tranne il sindaco di Frosinone. Le motivazioni di questo rifiuto sono
ovviamente di ordine economico. Il comune non ha i soldi da investire in una
nuova società.
Francamente non capisco quali aspettative ci siano da parte di
lavoratori, sindacati e amministratori
regionali provinciali sul fatto che
Ottaviani possa cambiare idea. Il sindaco aveva promesso innanzi a Vescovo e Prefetto
che avrebbe considerato tutti gli aspetti tecnico-economici della questione prima
di dare una risposta definitiva.
Ebbene
la risposta nell’incontro del 26 agosto prossimo non potrà essere che negativa.
Non solo perché in giunta sono già state deliberate le gare d’appalto per
incaricare aziende private di svolgere i servizi che erano ad appannaggio della
Multiservizi, ma perché allo stato attuale della situazione il sindaco “NON PUO’” impegnare
risorse del comune nella costituzione di società In-house.
Forse i personaggi locali del centro
sinistra, ultimamente visti in passerella accanto ai lavoratori della
Multiservizi, sui tetti o in pubbliche assemblee, dimenticano che il comune di Frosinone ha dichiarato il pre-dissesto.
Una procedura che consente di
spalmare per 10 anni il debito di
50milioni di euro, fino ad ora dichiarato, e di accedere ad un prestito per un importo massimo di 300 euro per
cittadino con soldi prelevati dal fondo salva-comuni. Un piccolo
tesoretto stanziato dal governo Monti per aiutare i comuni n crisi di
liquidità.
Per accedere al regime di pre-dissesto il comune dovrà seguire un
piano di rientro che impone tagli e riduzioni di spesa , fra cui “LA RIDUZIONE
DELLE SPESE PER SERVIZI E PARTECIPAZIONI
AD AZIENDE PARTECIPATE”, oltre che la
riduzione degli oneri del personale, la
cessione a privati immobili e strutture
di proprietà comunale, il tutto per la durata di 10 anni. E’ facile prevedere quindi che il sindaco in
occasione del prossimo incontro del 26 giustificherà il rifiuto a partecipare
alla costituzione di una nuova società che possa riassorbire i dipendenti della
Multiservizi, con l’obbligo di rispettare i dettami del
regime di pre-dissesto.
Ciò per dimostrare che la sua scelta non è
politica ma tecnicamente necessaria per uscire da una situazione debitoria che
non ha creato la sua giunta, ma i sindaci precedenti. Questa tesi in
buona parte è drammaticamente vera. Al
sindaco Ottaviani si può imputare di tutto: di essere cinico, di mostrarsi insensibile al destini di centinaia di
lavoratori, di curare i propri interessi e quelli della sua nomenclatura, ma non
di aver agito in modo istituzionalmente errato. Nessuno da questo punto di
vista può sollevare obiezioni. Il
percorso della giunta frusinate è ineccepibile e diabolico. Dichiarare li pre-dissesto
significa ricevere un viatico assolutamente legale e giustificato per cedere tutto ai privati, dall’erogazione dei
servizi alle proprietà immobiliari
comunali. Uno scenario fantastico per un
sindaco che attraverso la cessione di beni e servizi a privati può alimentare e
gratificare il proprio bacino elettorale. La frittata è quindi fatta. Bisognava
pensarci prima.
Anziché versare lacrime di coccodrillo e suscitare vane
speranze nei lavoratori, i “centrosinistri”
nostrani avrebbero dovuto contrastare
con forza l’adesione del comune di Frosinone al pre-dissesto, pretendendo di verificare se la situazione economica giustificasse una
tale procedura. Avrebbero dovuto
occupare l’aula e coinvolgere con una sostanziosa campagna di sensibilizzazione
e informazione tutta la cittadinanza. Il massimo dell’eversione invece è stato
l’abbandono dell’aula di alcuni e il voto favorevole di altri al via libera per
il pre-dissesto, Il sindaco li ha pure ringraziati. Ma è anche vero che un tale impegno sarebbe stato
complicato e poco credibile visto che
una parte di quel debito che si deve coprire con il pre-dissesto è stato
accumulato dalle giunte di centro-sinistra
che tanto si sbracciano per i lavoratori della Multiservizi. Il centrosinistra di Frosinone grazie alle scelleratezze di bilancio commesse mentre
governava la città, non può urlare più
di tanto. E allora la facciano finita lor signori di promettere impegni che non possono in alcun modo mantenere.
Come più volte detto siamo in balia di una
maggioranza cinica, spietata nel
perseguire i propri interessi e di una minoranza
in parte connivente e in parte
inchiodata nell’azione di opposizione dalla propria coscienza sporca. In fondo
cosa è cambiato? Così come nella
precedente giunta, anche in questa pezzi
di territorio continuano ad essere regalati alla speculazione edilizia, degli oneri concessori non c’è traccia, le stesse associazioni che facevano affari con i vari Marini e Marzi continuano a prosperare
sotto il regno di Ottaviani.
Ma le colpe
più grandi per la drammatica situazione della città è la nostra, la mia in
primo luogo. Esiste un manipolo di
persone, fra cui il sottoscritto, che
vorrebbe contrastare fortemente l’attuale
stato di cose. La loro azione potrebbe risultare efficace se solo si decidesse ad anteporre gli interessi della comunità ai
propri. Infatti anche nella galassia del’opposizione sociale frusinate esistono
personalismi e interessi privati. C’è
chi è colto da narcisismo politico e non accetta collaborazione con altri, a
meno che questi non si omologhino alle sue idee. C’è chi deve esibire la
tessera qualunque essa sia: di un sindacato e anche del più piccolo partitino
dell’ultra sinistra, se esiste ancora, per comparire con proclami inutili sui
giornali locali. C’è chi tiene famiglia e dunque fa casino fino ad un certo punto poi si omologa. Per anni critica aspramente il centro sinistra, lo
combatte in campagna elettorale, poi rientra nei ranghi e addirittura collabora
con il blog riformista della nostra città.
Non è un caso che a
Frosinone esistano miriadi di associazioni alcune formate addirittura da un
solo componente e ognuna di queste conduce
da sola la propria battaglia, spesso sincera, ma spesso finalizzata a strappare
qualche prebenda dal potente. Personalmente
mi riconosco la colpa di essere poco aperto alla collaborazione con
gli altri “COMPAGNI” , non mi impegno abbastanza nell’ascoltare gli altri, nel
valutarne le proposte. Spesso, nel
redigere Aut, tendo a mettermi in mostra con interventi sopra le righe ,
piuttosto che impegnarmi a ricercare contatti, attraverso il blog a consolidare
collaborazioni. Per dirla con Gramsci in
una città di indifferenti, i partigiani che non si organizzano, tanto da
rendere insignificante la propria lotta, sono i principali responsabili dello
sfascio della propria comunità.
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