Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 19 agosto 2013

Egitto - L’eroica resistenza delle masse popolari egiziane al colpo di Stato rafforza le masse popolari di tutto il mondo!

(n)Pci Nuovo Partito Comunista Italiano


Le masse popolari egiziane combattono in questi giorni un’accanita ed eroica lotta contro le forze armate egiziane che sono al servizio della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Alle masse popolari egiziane va e deve andare la solidarietà di tutte le forze progressiste e del movimento comunista di tutto il mondo. La loro lotta rafforza la nostra lotta. La nostra lotta rafforza la loro lotta. La vittoria delle masse popolari egiziane rafforzerà le masse popolari in tutto il mondo. Essa contribuirà alla rinascita del movimento comunista già in corso, perché solo sotto la guida del movimento comunista e della sua concezione del mondo, il marxismo-leninismo-maoismo, le masse popolari egiziane riusciranno a consolidare la loro vittoria, a superare le divisioni attuali su cui fanno leva i gruppi imperialisti, a imboccare una via di progresso.
Non sono le bandiere e le parole d’ordine religiose l’aspetto principale della lotta eroica che in questi giorni le masse popolari egiziane conducono contro le forze armate. È sciocco chi valuta un movimento principalmente o addirittura solo dalle sue bandiere e parole d’ordine, dalla coscienza che esso ha di sé. L’aspetto principale è che le masse popolari egiziane hanno impedito alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti di ristabilire in Egitto l’ordine sconvolto dalla rivolta di gennaio e febbraio 2011 che ha rovesciato Mubarak, di fare dell’Egitto un terreno ancora più aperto di prima alle sue operazioni.
La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti vuole fare dell’Egitto come degli altri paesi oppressi del sistema imperialista mondiale un terreno aperto per le sue speculazioni, per i suoi affari, per i suoi investimenti, per le sue delocalizzazioni, per il suo commercio. Anche nei paesi imperialisti per far fronte alla crisi del capitalismo essa cerca di dissolvere il tessuto sociale creato durante la prima ondata della rivoluzione proletaria, di trasformare i popoli in una folla di individui da sfruttare come lavoratori e come clienti. Nei paesi oppressi sta distruggendo persino le basi primitive su cui ancora vive gran parte della popolazione e getta milioni di uomini e donne nell’emigrazione e nell’emarginazione. In assenza di un forte movimento comunista, sono i gruppi e le confraternite fondate sulle relazioni e le concezioni del passato che a loro modo si mettono alla testa della resistenza delle masse popolari. Per loro natura non sono in grado di andare fino in fondo, perché per andare fino in fondo la rivoluzione delle masse popolari egiziane deve confluire nella rivoluzione di cui tutta l’umanità ha bisogno. Ma ora riescono a funzionare come centri di aggregazione e di resistenza. Sta ai comunisti prendere il posto che loro spetta alla testa della lotta e della rivoluzione socialista e di nuova democrazia: la concezione comunista del mondo fornisce strumenti adeguati.
Quando il movimento comunista era forte nel mondo, nei paesi coloniali e semicoloniali si sviluppava la rivoluzione di nuova democrazia: la rivoluzione antifeudale e anticoloniale era ispirata e diretta dal movimento comunista. Contro questa rivoluzione nei paesi coloniali e semicoloniali i gruppi imperialisti hanno mobilitato e sostenuto ogni genere di gruppi e movimenti feudali e clericali. Ora il movimento comunista è ancora debole, ma la crisi del capitalismo si dispiega con ferocia tale contro le masse popolari che anche quei gruppi e movimenti feudali e clericali devono mettersi a loro modo alla testa della resistenza. La lotta in corso in Egitto fa parte di questo quadro generale.
Solo con la rinascita del movimento comunista si creerà nuovamente una grande unità popolare antimperialista e progressista. Contribuire alla rinascita del movimento comunista è la forma più alta e decisiva di solidarietà che noi comunisti italiani e tutte le masse popolari italiane possono e devono dare alla lotta eroica delle masse popolari egiziane contro le forze armate della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.
Con i massacri di questi giorni, i generali egiziani rivelano la natura criminale, la vera e intima natura degli Obama, dei Bergoglio, delle Merkel, degli Hollande, dei Letta-Napolitano-Berlusconi e degli altri caporioni del sistema imperialista mondiale, del loro potere. La guerra di sterminio non dichiarata che questi conducono contro le masse popolari anche nei paesi imperialisti, mostra in questi giorni in Egitto il suo volto sanguinoso e brutale. Il MUOS mostra il suo scopo.
La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti è sconvolta dalla crisi generale del capitalismo. Essa non riesce in alcun paese a creare un ordine stabile ad essa favorevole. Essa arranca con difficoltà e ricorre sempre più a metodi apertamente criminali, alla Silvio Berlusconi o alla Abdel Fattah Sisi, per mantenersi al potere: la sua forza sta principalmente nella debolezza del movimento comunista. La rinascita del movimento comunista sarà la sua fine. La rivolta contro la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti cresce ovunque nel mondo, anche nei paesi imperialisti e negli USA stessi. Il primo paese imperialista che spezzerà le sue catene aprirà la strada e mostrerà la via anche alle masse popolari del resto del mondo.

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