Michele Rizzi, Coordinatore regionale alternativa comunista, e Francesco Carbonara, Portavoce Presidio Om carrelli Bari,
Il licenziamento in tronco del lavoratore Marco Zanframundo è sicuramente un vergognoso atto di ritorsione della direzione dell'Ilva. E' a dir poco strano che questo lavoratore che per quindici anni non ha mai avuto nemmeno un richiamo verbale di colpo veda ricevere negli ultimi due mesi otto lettere di contestazione e un licenziamento. Noi siamo più che convinti che il licenziamento sia da attribuire al fatto che Marco Zanframundo abbia più voltedenunciato problemi di sicurezza che affliggono i lavoratori sul luogo di lavoro specie nel reparto della movimentazione ferroviaria dove è rimasto ucciso Claudio Marsella. La lotta contro i soprusi padronali spesso porta alla ritorsione aziendale, come nel caso di Marco e di altri operai che non hanno mai voluto chinare la testa davanti ai Riva e ai suoi prestanome come lo stesso Bondi. Noi esprimiamo solidarietà a Marco, appoggiamo la lotta serrata di questi giorni dei lavoratori, ne chiediamo l'immediata riassunzione, come quella dei lavoratori della ditta esterna Emmerre. I Riva e i loro prestanome continuano a far danni ambientali e a colpire i lavoratori. Per questo siamo sempre più convinti che l'Ilva vada nazionalizzata senza indennizzo, riconvertita e gestita direttamente dai lavoratori.
Nessun commento:
Posta un commento