Non sono stato mai
molto tenero con il Movimento5 stelle, dalle pagine del blog spesso sono state
mosse critiche in relazione al metodo e
al merito della prassi grillina, ma la battaglia per il ripristino della
legalità sulla formazione delle
commissioni permanenti di Camera e Senato che vede protagonisti i parlamentari del movimento 5 merita
tutto l’appoggio possibile.
L’articolo 72 della Costituzione prevede l'istituzione delle commissioni formate in modo da rispecchiare la proporzione
numerica dei gruppi parlamentari. Si rimanda ai regolamenti di Camera e Senato
per definire le modalità di insediamento delle commissioni permanenti. Nei
regolamenti è prescritto che i gruppi parlamentari hanno l’obbligo, una volta
costituitisi, di indicare in tempi brevissimi, al massimo 5 giorni dal loro insediamento, i propri rappresentanti all’interno delle
citate commissioni. Inoltre le modalità
di elezione dei rispettivi uffici di presidenza sono identiche a quelle in
vigore per le elezioni dei presidenti delle Camere. Ossia maggioranze
qualificate nelle prime votazioni e poi ballottaggio. In buona sostanza viene
eletto chi raccoglie più voti indipendentemente dal colore della loro
provenienza. Dunque le motivazioni
addotte dal Pd e dal Pdl, secondo le quali è necessario aspettare la formazione
del governo per far partire le commissioni in quanto l’assegnazione degli uffici
di presidenza deve procedere tenendo conto della composizione delle forze di
maggioranza e opposizione, sono false e
pretestuose . La spartizione delle cariche non è prevista né dai regolamenti
parlamentari, né dalla costituzione.
E’ un vecchio e imperituro vizio delle burocrazie
di Palazzo talmente radicato da sembrare una regola che
in realtà non esiste. Non solo, ma
costituisce una violazione delle regole parlamentari che prevedono la formazione delle commissioni
entro 5 giorni dall’insediamento dei gruppi parlamentari. Quindi le azioni di
protesta dei grillini, non sono quel pittoresco tentativo di quattro
disgraziati con lo zainetto, catapultati in una realtà più grande di loro, di
fare i bastian contrario ad ogni costo, come la maggior parte della stampa, soprattutto
riformista, li dipinge con sufficienza, ma sono una vera e propria lotta all’illegalità.
Sono atti di “OBBEDIENZA CIVILE”. Le
questioni sono ben altre e attengono alla delicatezza di alcune commissioni,
che la ferrea volontà di mantenere intatto il sistema di potere in vigore da un
ventennio almeno, non vuole siano ad appannaggio di grillini o di esponenti non controllabili.
Pensiamo
al Copasir (Comitato parlamentare per a sicurezza della repubblica) che ha il controllo sui servizi segreti. Il rapimento
di Abu Omar ad opera della Cia sarebbe stato possibile con la presidenza al
Movimento 5 Stelle? E nella commissione
di vigilanza Rai? La salvaguardia degli interessi mediatici berlusconiani sarebbe ancora attiva con una guida
5 stelle? Ma soprattutto la commissione
più pericolosa è quella per le elezioni del Senato. Per intenderci è l’assise che dovrebbe decretare l’ineleggibilità
di Berlusconi in base alla LEGGE 361 DEL 1957. Il movimento 5 stelle ha già deciso che voterà l’ineleggibilità di Berlusconi, il
Pd ufficialmente ha dichiarato,
attraverso il presidente del gruppo parlamentare al Senato Zanda, di votare anch’esso contro il Cavaliere , ma nella
realtà dei fatti avrà il coraggio di espellere finalmente il cancro
berlusconiano dalle dinamiche democratiche del Paese rinunciando a priori alla
possibilità di formare il governissimo con gli inquisiti della libertà?
Sono posizioni estremamente scomode e
pericolose, per cui è meglio prendere tempo per valutare i vantaggi e gli svantaggi di una
trattativa con il Pdl tutta giocata non già sul carattere di provvedimenti
necessari alla cittadinanza, ma sulle salvaguardie giudiziarie che il cavaliere
chiede per se, questo è il problema che blocca il Parlamento. Il nodo che tiene in stallo la situazione non è l’intransigenza grillina ma è ancora una
volta il modo di assicurare a Berlusconi i salvacondotti necessari per non
finire in galera. Ciò che sorprende in questa melmosa situazione è che i nuovi
presidenti moralizzatori dei Camera e Senato, Boldrini e Grasso, pur dall’alto
del loro spirito legalitario lascino che
i regolamenti parlamentari vengano violati per consentire a un puttaniere concussore
ed evasore di accordarsi sul come
scampare dalle imminenti sentenze dei processi Ruby e Mediaset.
Voglio,
in conclusione, rivolgere un appello ai parlamentari
di Sel e ad una parte ragionevole del
Pd, affinchè si attivino affianco al Movimento 5 stelle, per far rispettare il
regolamento parlamentare e far partire al più presto le commissioni anche in
assenza del governo. Rivolgo inoltre un preghiera allo
stesso Movimento 5 stelle affinchè inasprisca la lotta fino all’occupazione PERMANENTE della Camera e del Senato, di giorno, di
notte, fino a quando le commissioni non verranno insediate. Possono farlo, non
rischiano neanche la galera perché protetti dall’immunità parlamentare nella
sua accezione più alta, ossia quella che difende i deputati dalla condanna per
reati commessi nell’esercizio delle funzioni
istituzionali. Del resto anche Berlusconi ne ha usufruito. Il parlamento
infatti votò l’immunità per il cavaliere sottraendolo all’accusa
di concussione, in quanto l’allora capo del governo, per evitare guai diplomatici con l’Egitto, telefonò alla questura per far
rimettere in libertà la nipote minorenne di Mubarak arrestata per furto, e affidarla
alle amorose cure della consigliera regionale Nicole Minetti ex igienista
dentale e animatrice delle notti arcoriane. Una persona molto più affidabile di
qualsiasi assistente sociale.
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