Colleferro, da sempre considerata
città prettamente industriale e di origini recenti, in realtà vanta nel suo
territorio delle notevoli testimonianze del suo antico passato.
Una di queste, forse la più
significativa, è il Castello Vecchio e la collina su cui sorge. Un unicum
indissolubile e talmente fondante della nostra comunità che proprio quella
collina ha dato origine al nome stesso della nostra cittadina, così come
simbolicamente pregnante è il castello, le cui arcate, ormai ricoperte da edera
e rovi, sono disegnate sullo stemma di Colleferro e riprese dall'architetto
Morandi per la facciata della chiesa di S. Barbara.
Questo spazio verde, uno degli
ultimi rimasti, e il castello stanno per essere deturpati per sempre
dall'ennesima speculazione edilizia a vantaggio della ditta Furlan, proprietaria
del bene.
In questo caso la speculazione è
ancora più odiosa perché "truccata" come vantaggioso scambio per la
cittadinanza.
Infatti il comune sta concedendo
l'edificabilità in gran parte dell'area collinare (ricadente sotto doppio
vincolo, cimiteriale e paesaggistico, e dichiarata area agricola nel piano
regolatore) e di un altro lotto in zona Fontana Bracchi in cambio della
costruzione di un parco relegato sulla parte rimanente della collina. Il
costruttore cederebbe al comune anche il castello che, dopo decenni di incuria e
abbandono, necessiterebbe di abbondanti capitali solo per la messa in sicurezza.
Tanti sono gli aspetti vergognosi
di questa vicenda, a partire da quello economico, per cui risulterebbe per il
costruttore un guadagno netto di 12 milioni di euro, a fronte di un
investimento iniziale di 180.000 euro circa.
Da diversi mesi è nato il
Comitato per la Salvaguardia del Castello di Colleferro che ha intrapreso
diverse iniziative in questo senso.
Sabato prossimo il comitato
animerà un banchetto informativo in cui verranno mostrati a chi volesse saperne
di più, dati economici, fondiari, spiegazioni sulle controverse deroghe a
vincoli paesaggistici e cimiteriali elargiti dal comune al costruttore; ma
soprattutto verranno illustrati alcuni progetti alternativi a quello della ditta
Furlan, che renderebbero finalmente l'area fruibile a tutti.
Vi aspettiamo SABATO 13 APRILE,
DALLE ORE 16:00 A CORSO FILIPPO TURATI (presso la Chiesa Valdese).
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