Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 10 giugno 2015

Le associazioni: "La partecipazione osteggiata in città". Incontri per una rete politica e sociale

Alessandro Redirossi. Fonte http://www.linchiestaquotidiano.it/


FROSINONE - «La democrazia senza partecipazione non è democrazia. In città la partecipazione è osteggiata e mortificata dai partiti e vengono tenute a bada le associazioni militanti e attive. Si dà spazio solo all’associazionismo collaterale». Il duro monito di Francesco Notarcola, presidente della Consulta delle associazioni di Frosinone, alla politica frusinate durante il dibattito “W la Repubblica. Ma la democrazia?”, primo appuntamento del programma di incontri “Frosinone: per una città di serie A” organizzato dalle associazioni Oltre L’Occidente e dall’Osservatorio Peppino Impastato e ospitati nella sede della Società operaia di Mutuo soccorso del presidente Antonio Di Salvo. Nel corso dell’incontro si è discusso della predominanza degli esecutivi negli enti locali a tutto danno del ruolo del Consiglio comunale e della partecipazione civica. Tendenza rispetto alla quale Frosinone non sembra essere esente. Del deficit di democrazia e partecipazione hanno parlato esponenti di diverse associazioni, i cui interventi sono stati moderati da Daniele Riggi, che con i Giovani Socialisti ha messo in piedi di recente un percorso partecipato volto a presentare in Consiglio una delibera di iniziativa popolare sulla gestione del servizio idrico. Una tendenza, quella a “tenere a bada le associazioni” che Notarcola dice di aver ravvisato «sia con l’amministrazione Marini che con quella Ottaviani» e sui temi più disparati: dall’urbanistica, alla sanità, fino all’acqua e ai rifiuti. Attualmente, si è ricordato, anche la Consulta delle associazioni risulta “congelata” da almeno tre anni, dopo elezioni annullate e un giallo amministrativo che non permette ancora il rinnovo degli organismi dirigenti. Attualmente Notarcola ne è presidente, in regime di prorogatio, ma la Consulta non è pienamente operativa. «Sia Marini che Ottaviani si sarebbero dovuti dimettere dopo gli scandali - ha osservato Notarcola -  La nostra è una città sotto inchiesta. Perché - ha chiesto - non ci può essere una commissione di cittadini che vigilino sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti affinché si abbattano anche le tasse? Perché nessuna forza politica in Consiglio porta in aula il tema del lavoro, confrontandosi anche con le associazioni su idee di sviluppo della città? Spogliamoci delle appartenenze per ricostruire un tessuto democratico». All’incontro con le associazioni erano state invitate le opposizioni consiliari e quelle extraconsiliari. Alla fine gli esponenti del Pd non si sono presentati (erano, a quanto pare, alle prese con un’importante riunione e qualcuno dice di non aver ricevuto l’invito in tempo utile).  Hanno invece risposto all’appello, sul fronte politico,  il coordinatore cittadino del Psi Vincenzo Iacovissi, attivisti socialisti e del Movimento 5 Stelle, Alberto Gualdini di Sel. Iacovissi ha dovuto di fatto “parare” le accuse piovute su una politica cittadina giudicata dalle associazioni “allergica” ai meccanismi della partecipazione democratica. «Le riforme negli anni hanno portato sindaco e giunta ad assumere l’80% delle decisioni a livello comunale - ha sottolineato Iacovissi - Ma il consiglio deve essere il luogo in cui promuovere le esigenze della collettività.  Noi su acqua e sanità abbiamo messo in campo iniziative, attraverso il confronto con le associazioni». Iacovissi ha sottolineato che le forze del centrosinistra non devono più guardare al passato e sottolineato la necessità di  «superare il campo del centrosinistra e guardare ai movimenti civici. Il nostro programma elettorale - ha aggiunto - fu frutto di primarie delle idee partecipate. Sulla sanità - ha evidenziato - abbiamo inoltre dimostrato di non farci condizionare dall’appartenenza». Durante l’incontro Gualdini ha anche sottolineato come spesso i problemi riscontrati dalle associazioni siano ascrivibili anche «alla struttura comunale», mentre Marco Mastronardi ha ricordato a Iacovissi errori compiuti nel recente passato sull’urbanistica. Da Ivano Alteri (unoetre.it) è stato sottolineato anche come i comitati, uniti, scrivendo una lettera alla Cassa depositi e prestiti, siano riusciti a scongiurare la perdita dei fondi per l’ampliamento del museo. Un’operazione che dimostra pienamente quale sia il potenziale tecnico e organizzativo delle associazioni ai fini della produzione di benessere e sviluppo in città. In questo senso è stata anche rievocata la battaglia per salvare le Terme Romane, che ha portato all’apposizione del vincolo archeologico sull’area. Meno fortunata l’esperienza della delibera popolare dell’Unitalsi per salvare le risorse destinate alla struttura sportiva per i disabili che, a proposito di partecipazione, in Consiglio comunale è arrivata a gennaio e a quasi cinque mesi di distanza non ci è più tornata, senza nemmeno essere stata votata.  Da Oltre l’Occidente Paolo Iafrate ha ricordato come il processo decisionale a Frosinone si sia accentrato in maniera preoccupante nelle figura del sindaco, con un ruolo marginale del Consiglio comunale. Dall’Osservatorio Peppino Impastato Mario Catania ha concentrato il suo intervento sul nodo della trasparenza nelle amministrazioni locali, mentre Luciano Granieri ha ricordato l’episodio della delibera popolare sulla gestione del servizio idrico, a suo avviso “annacquata” dai partiti in Consiglio comunale rispetto alle finalità perseguite dai sottoscrittori della proposta. Il ciclo di appuntamenti, il cui fine dichiarato è quello di “costruire una rete politica e sociale territoriale”, prosegue con incontri sempre nelle sede della Società operaia alle 20 e 30. Il 12 giugno si parlerà di urbanistica frusinate (“Frosinone, un non luogo”); il 18 giugno di ambiente e arte come fonte di sviluppo (“Ripensare il futuro”; il 25 giugno di lavoro (“Occupazione e reddito, le uniche cose che non aumentano”); il 29 giugno dei servizi pubblici al collasso in città (“Il servizio pubblico: chi l’ha visto?”)  

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