Le rovine
"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"
Buenaventura Durruti
venerdì 15 aprile 2016
Voto per la salvaguardia ambientale del mare.
Luciano Granieri
Concordo, domenica sarà una giornata complessa per chi ha a cuore il benessere della democrazia e della salute dei cittadini. Sappiate che quel mare che qualcuno di voi vorrà raggiungere, deve essere difeso. Se non si andrà a votare per l'abrogazione della legge che elimina la durate delle concessioni per le trivellazioni marine si perderanno migliaia di posti di lavoro. Potrebbero chiudere stabilimenti balneari e molti pescatori andrebbero a chiedere l'elemosina. Quei pochi lavoratori impegnati sulle piattaforme andrebbero a casa comunque, perchè le attività economiche basate sull'estrazione dei combustibili fossili sono in pieno disfacimento. L'ha capito il ministro dell'ambiente francese Segolene Royal, che ha imposto una moratoria sulle trivellazioni in mare attorno alle coste transalpine e invitato gli altri paesi del mediterraneo a seguire l'esempio. L'hanno capito i Croati, che hanno adottato le stesse procedure dei francesi a difesa delle proprie coste. L'ha capito l'Arabia Saudita. Già proprio nella patria del petrolio, i ricchi sceicchi stanno disinvestendo sul combustibile fossile per puntare tutto sulle energie rinnovabile. Non mi pare che tali illuminati miliardari siano così sprovveduti! Dunque per quale motivo, Matteo Renzi, fautore delle fotocamere digitali di ultima generazione, sta buttando cuore ed investimenti per tenere in vita le fabbriche di rullini? (usiamo una sua metafora) Semplice, perchè se siede sulla poltrona di Presidente del Consiglio, senza nemmeno essere stato eletto in Parlamento, è grazie ai buoni uffici dei fabbricanti di rullini, leggi petrolieri, i quali hanno pure rinforzato il gruppo di potere designando la Guidi come ministro ombra delle attività produttive e il fidanzato, referente della Total e di altre compagnie petrolifere, come ministro vero e proprio. Tutto ciò è illuminante per capire che la politica energetica del Governo, fa gli interessi di tante lobby, tranne del gruppo di interesse che dovrebbe salvaguardare, cioè i cittadini. Domenica dunque prima di andare al mare passate al seggio per votare SI al referendum sull'abrogazione delle trivelle. Domani però nel corso della movida raggiungeteci al tavolino per la raccolta firme sul referendum di abrogazione dell'Italicum, siamo in Via Aldo Moro dalle 17,00, così tanto per scongiurare il rischio di farsi scippare l'elementare diritto di scegliere i propri rappresentanti.
Appello di Anna Rosa Frate del circolo Possibile di Frosinone Sezione Altiero Spinelli. Le riflessioni di Stefano Ceccarelli Legambiente. Riprese e montaggio per Cioceconleali WEB TV Daniele Riggi.
Firme per la democrazia.
Luciano Granieri.
Domani 16 aprile 2016 a partire dalla ore 17,00 saremo presenti in Via Aldo Moro con un banchetto per la raccolta firme finalizzate ad indire i referendum sull'abrogazione delle liste bloccate e del premio di maggioranza relativamente alla legge elettorale "Italicum". Sarà possibile firmare per l'indizione dei referendum sociali: quattro quesiti relativi alla Buona (Cattiva) scuola , uno per cancellare la qualificazione degli inceneritori come strutture strategiche, eliminando quindi le valutazioni di impatto ambientale per la loro installazione e una petizione popolare per cancellare la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali secondo i decreti attuativi della legge Madia. E' un impegno difficile, ma necessario per evitare che il nostro Paese, diventi definitivamente succube delle lobby economiche, le quali non hanno per nulle a cuore le sorti dei cittadini, ma la preservazione di pochi faccendieri clienti. Vi aspettiamo numerosi.
giovedì 14 aprile 2016
Frosinone, raccolta firme per ridare voce al popolo sovrano
Comitato Locale Comitato Democrazia Costituzionale Frosinone
Il Comitato Democrazia Costituzionale per la Provincia di Frosinone comunica che sabato 16 aprile 2016, a partire dalle ore 17,00, sarà presente, in Via Aldo Moro presso Piazza Cervini a Frosinone, con un banchetto di raccolta firme finalizzate all’indizione di un referendum abrogativo su due norme della legge elettorale “Italicum”. In particolare attraverso i due quesiti referendarie si chiede 1) L’abrogazione dei capi-lista bloccati e le loro candidature plurime, il monopolio delle segreterie di partito nella designazione dei deputati. E’ necessario restituire, attraverso la cancellazione di questa norma, il potere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti alla Camera dei Deputati. 2) L’abrogazione del premio di maggioranza che regala il 54% dei seggi alla Camera, ed il Governo ad un'unica lista che rappresenta una minoranza del Paese (anche solo il 20% dei consensi reali dell’elettorato). La cancellazione di questa norma è fondamentale per dare rappresentatività alla maggioranza reale degli elettori. Diamo dunque appuntamento a tutta la cittadinanza ricordando che la democrazia è di tutti ed è necessario firmare per riprendersela. Ciò allo scopo di ribadire e confermare il concetto espresso dall’art.1 della Costituzione secondo cui “LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO e il popolo è sovrano quando può scegliere liberamente il proprio Parlamento.
Luciano Granieri, portavoce del Comitato Democrazia Costituzionale per la Provincia di Frosinone.
La battaglia per la difesa della democrazia e' iniziata.
juri carlucci
Per altre foto sulla manifestazione cliccare QUI
Ieri ho partecipato alla manifestazione a Montecitorio dei comitati in difesa della Costituzione italiana e contro la legge elettorale "Italicum".
La partecipazione e' stata buona se considerato l'orario.Il sit-in ha coinciso con l'approvazione definitiva, per ciò che concerne i lavori parlamentari, del Ddl Boschi-Renzi. La votazione finale non vedeva la presenza di chi si oppone a tale deforma costituzionale. La piazza e' stata raggiunta da decine di parlamentari che nel'occasione hanno potuto firmare inseme ad altri/e cittadini e compagni i due moduli referendari predisposti per le modifiche alla legge elettorale "Italicum"
Molti gli interventi di giuristi, politici e professori tra questi anche il candidato a sindaco di Roma Fassina. Centinaia di volantini sono stati distribuiti per alimentare l'informazione e per spiegare ai passanti il motivo della mobilitazione.
Tra pochi giorni vi sara' la presentazione del testo per la richiesta di referendum oppositivo al Ddl Boschi-Renzi. Di li a poco arriveranno i moduli per fare banchetti.
Dunque in sostanza saranno più di tre mesi di mobilitazione a caccia di 1.500.000 firme con un primo appuntamento molto probabilmente ad ottobre 2016.
I comitati nazionali hanno reso noto, durante gli interventi al microfono, di aver avuto i primi riscontri quantitativi di versamenti sottoscrizione da tutta Italia e hanno fatto appello a continuare a versare utilizzando i codici bancari segnalati nei siti internet.
Sulle sponde del Liri nascono gli Infermieri Senza Frontiere – onlus
Infermieri Senza Frontiere - onlus
Il 24
Marzo 2016, nasce a Sora (Fr), l’ associazione di volontariato onlus: INFERMIERI SENZA FRONTIERE. Questo
è il volto che ,un gruppo di giovani professionisti della medesima provincia,
ha deciso di dare alla neo associazione. Laureatisi presso l'Università degli
studi di Roma Tor Vergata, sede di Sora e fermamente convinti di mettere in pratica
i principi su cui si fonda il nursing, questi giovani infermieri vogliono
impegnare la propria professionalità al servizio del cittadino e senza scopo di
lucro. L'orientamento dell'associazione è quella di fornire a tutta la
popolazione ma in particolare alle fasce più vulnerabili, un'assistenza
infermieristica di base spendibile sul territorio, ovvero erogare un'assistenza
in una dimensione più ampia dei soli limiti delle strutture sanitarie.
Gli
infermieri senza frontiere diventano così, promotori di una cultura che
incoraggi lo sviluppo di una fiducia comunitaria-territoriale della professione
infermieristica,nonché i responsabili della corretta gestione di problematiche
di salute reali o potenziali, facilmente trattabili al di fuori di strutture, in
contesti familiari e di comfort. Nello specifico, gli obiettivi che gli
infermieri senza frontiere si pongono vengono così riassunti:
- portare
a conoscenza del cittadino della figura dell'infermiere di quartiere;
-
informare e sostenere il cittadino e la comunità verso corretti stili di vita
attraverso una politica di prevenzione ed educazione sanitaria;
-sviluppare
la cultura del "salvavita"attraverso la conoscenza delle manovre di
primo soccorso;
- fornire
un'assistenza socio-sanitaria;
-promuovere
l'integrazione tra le diverse culture del territorio.
-aiuto e
sostegno all'immigrazione;
-
assistenza sanitaria a persone anziane, disabili e malati cronici.
Particolare attenzione va rivolta
all'attivazione della figura dell'infermiere di quartiere. Lo scopo del progetto è quello di creare un punto di
riferimento per le persone che necessitano di prestazioni che incidano sulla
propria quotidianità (dal monitoraggio dei parametri vitali alla gestione di
patologie croniche, alla pratica del counseling ) all'interno di un quartiere.
Questo permetterà all'infermiere di garantire risposte puntuali e qualificate
ai bisogni dell'utenza e al cittadino di soddisfare le proprie richieste senza
incorrere in lunghe trafile che le strutture sanitarie a volte regalano. Il
progetto INFERMIERI SENZA FRONTIERE, nasce dall'idea di uno dei soci fondatori
dell'associazione,Paolo Ceccano,infermiere presso il polo ospedaliero ”F.
Spaziani” ed attuale Presidente della stessa. Noi soci, ringraziamo il
Presidente per averci dato la possibilità di costituire e dare vita tutti
insieme a questo bellissimo progetto. Tutti i soci e il presidente tendono
inoltre a sottolineare che l'associazione è aperta a collaborare con qualsiasi
persona che voglia condividere con essa lo sviluppo del benessere collettivo e
la promozione della salute.
Il
progetto che nei prossimi giorni verrà presentato ai cittadini e già in molti
si stanno adoperando per non far mancare la propria collaborazione.
Ringraziamo
il Dott. Stefano Marini titolare della Farmacia Marini ed il Presidente del Consiglio Comunale di Sora
Salvatore Meglio per essere stati i primi a sposare i nostri progetti con decisione e fiducia.
Presto
gli infermieri senza frontiere saranno fra i cittadini per promuovere i primi
progetti.
I soci
Fondatori dell’associazione sono : Paolo
Ceccano, Katia Pompilio, Elisa Parravano, Carla Ceccano, Ludovica Savona,Pede
Luigi, Antonello Pinna, El Bouhmi Ghizlane, Martina Palma.
mercoledì 13 aprile 2016
CHIEDO AL MINISTRO DELL’AMBIENTE CHE RIESAMINI SUBITO IL PROGETTO DI MESSA IN SICUREZZA DEL SITO VISCOLUBE
Ufficio Stampa Luca Frusone deputato M5S
“E’ necessario intervenire subito sulla messa in sicurezza del sito della Viscolube, non possiamo correre il rischio che l’inquinamento dilaghi mettendo in serio pericolo la popolazione. La nota dell’Arpa diramata a febbraio è molto chiara, la barriera idraulica che dovrebbe contenere gli agenti inquinanti, non è efficace ed è molto probabile che si possa verificare una preoccupante diffusione della contaminazione all'esterno del sito con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere. Per questo motivo ho chiesto attraverso un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, di intervenire urgentemente e accelerare le procedure di messa in sicurezza del sito.” – a dichiararlo è il Deputato 5 Stelle Frusone che continua – “E' da almeno 2 anni infatti che il Ministero dovrebbe riesaminare il progetto di messa in sicurezza del sito, ma finora tutto giace nel totale disinteresse. D’altronde sappiamo quanto poco stia a cuore al PD e al premier Renzi, la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini. Lo vediamo coi nostri occhi quello che stanno facendo al nostro Paese, si preferisce investire nel petrolio, negli inceneritori, nelle discariche, piuttosto che investire sulle energie rinnovabili e sulla green economy. Basta vedere cos’ha in cantiere il PD per la nostra provincia, facendo un rapido excursus, si prevede per il territorio di Ferentino l’ennesimo impianto di trattamento rifiuti, per Piedimonte San Germano un gigantesco quanto inutile impianto di compostaggio da 40000 tonnellate di rifiuti, per Roccasecca l’ampliamento della discarica, per Anagni un possibile impianto di smaltimento di rifiuti al posto dell’ex polveriera, per San Vittore il potenziamento dell’inceneritore. Tutto questo con il bene tacito del PD a cominciare dall’Assessore all’Ambiente Buschini, passando per il Presidente della Provincia Pompeo e tutti gli amministratori complici di questo disastro ambientale che si sta perpetrando in modo diabolico sul nostro territorio.” – e conclude – “Spero che un giorno non avremo più bisogno di ordinanze che ci vietino di attingere l’acqua dai nostri pozzi per paura che possano essere così inquinate da farci morire di tumore. Fino ad allora, impariamo a conoscere i nomi dei responsabili.”
Ipocrisia del non voto
Luciano Granieri
Molti commentatori ed esponenti del Pd hanno accusato di ipocrisia i Deputati che ieri hanno lasciato l'aula rinunciando al voto sull'ultimo passaggio della riforma costituzionale, dopo aver accusato il Presidente del Consiglio di spendersi per esortare i cittadini a disertare le urne in occasione del referendum sulle trivelle. Chi accusa gli altri di esortare a non votare poi rinuncia egli stesso a non esprimersi ? Questo il concetto in estrema sintesi. Purtroppo come tutte le conclusioni semplicistiche anche questa suscita approvazione e consensi, ma il discorso è ben diverso. La genesi della DEFORMA è essa stessa un
inno all’ipocrisia e ai sotterfugi. Come
si ricorderà nella commissione affari costituzionali del Senato i membri piddini
contrari al dispositivo (Marco Minniti, Luciano Pizzetti, Vannino Chiti) sono stati proditoriamente sostituiti da
membri favorevoli al decreto Renzi-Boschi (Luigi Zanda, Roberto Cociancich,
Maurizio Migliavacca). Facile ottenere
il voto d'approvazione in commissione dopo aver epurato i dissidenti. Non è un
imbroglio questo? L’avesse fatto Berlusconi…..Ma torniamo al renziano
Cociancich, che si intesta, da bravo servo, un emendamento omnicomprensivo il
quale riassume e sostituisce tutti gli emendamenti dell’opposizione. Grasso lo
ammette in aula ignorando (o forse no) che, secondo il regolamento del Senato, una proposta di modifica non può essere
riassuntiva di quelle già presentate, ma deve proporre elementi nuovi e
originali. Pare, fra l’altro, che il provvedimento in questione sia stato scritto da Paolo
Aquilanti, ex capo di gabinetto del
ministro Boschi. I servi evidentemente, se non avessero qualcuno che li imbeccasse, resterebbero nel loro limbo di nullità. In
sostanza il blitz di Cociancich fa saltare le trappole dei voti segreti e il
dibattito al Senato su una riforma, quella costituzionale, che invece avrebbe
bisogno di approfondimenti ed analisi, perché
determina le regole del gioco per tutti
e per le legislazioni future. Si
dirà che gli emendamenti erano troppi, che la discussione sarebbe andata
per le lunghe. E da quando una riforma costituzionale è provvedimento di
urgenza? Proprio la stessa Costituzione
sancisce che alle leggi costituzionali non si applicano le modalità di urgenza
previste, ove sia necessario, per l’approvazione delle altre norme. E’ evidente che il pronunciamento di
Palazzo Madama è stato “acchitattato”, per evitare che un regolare dibattito e
successiva votazione parlamentare, in presenza di una maggioranza non certa e di
faide interne al Pd, affossassero il provvedimento
. Il testo arrivato alla Camera quindi, dove invece la maggioranza
ha i numeri, è il risultato di una partita truccata. Allora vi chiedo : Come vi comportereste se , seduti ad un tavolo di poker, vi rendeste conto che la partita che si sta per
giocare è truccata? Vi alzereste e salutereste la compagnia per evitare di
essere presi in giro. E’ quello che hanno fatto le opposizioni ieri alla
Camera. Fra l’altro mentono i pasdaran renziani, (sapendo di mentire, o perché
ignoranti) anche sul referendum contro le trivelle. Le autorizzazioni cui si vuole
togliere la scadenza, prevedono che per la durata della concessione, illimitata secondo la nuova legge, o comunque legata allo svuotamento completo dei
pozzi, sia possibile effettuare prospezioni e sondaggi per la scoperta di altri
giacimenti. Ma ci prendete per il
culo? Quello che esce dalla porta della
modifica della legge di stabilità sulla possibilità di effettuare nuove ricerche di idrocarburi in mare, scongiurando
uno dei quesiti referendari , entra
dalla finestra della durata illimitata delle autorizzazioni con prospezioni già in previsione. Del resto sostenere
l’interesse pubblico di certi provvedimenti, dopo la vergogna della vicenda
Guidi, mi sembra quantomeno penoso. Infine legare l’esito del referendum costituzionale
alla permanenza in carica del Presidente
del Consiglio è
palesemente scorretto. Una riforma Costituzionale è di
origine parlamentare, o almeno dovrebbe esserlo. Né il governo e men che meno il Presidente
del Consiglio, secondo le regole istituzionali, dovrebbero
esprimere giudizi in merito, perché l’Esecutivo non ha competenza
su provvedimenti di origine parlamentare. Non conoscere e non rispettare
questa etica è indice di indisciplina istituzionale per un Presidente del Consiglio. Ricordo infatti che l’art.54 della Costituzione recita al comma 2: I cittadini cui sono
affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed
onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. Se si rispettasse questo articolo Renzi non dovrebbe aspettare l'esito eventualmente contrario del referendum per dimettersi, dovrebbe farlo subito.
martedì 12 aprile 2016
lunedì 11 aprile 2016
APPELLO AL SI REFERENDUM CONTRO LE TRIVELLE
Partito della Rifondazione Comunista - SE -
Federazione di Frosinone
Il Segretario Paolo Ceccano
Il PRC invita a votare SI al
referendum del 17 aprile per dire NO e fermare l’insensata e altrimenti
inarrestabile trivellazioni dei fondali dei nostri mari e del territorio.
Son molti, troppi i motivi che
possono e debbono indurre a smetterla con queste pratiche devastatrici del
territorio. Non fosse altro che, appena fresca di stampa, è la notizia che
questo governo, per via della ministra Guidi, sulla storie di sfruttamento dei
cosiddetti giacimenti petroliferi ha perpetrato le solite pratiche del familismo
e occupazione parentale.
Oltre la cronaca, il PRC
ribadisce che il problema energetico nazionale non può essere risolto solo
sulla base del criterio degli approvvigionamenti crescenti, che induce a
considerare risolutive del problema le effimere quantità di petrolio e di gas
estraibile sul patrio suolo quanto piuttosto sunuove politiche energetiche.
Gli investimenti impegnati nelle
risibili estrazioni dovrebbero essere impegnati sul fronte del risparmio energetico
riducendo le inefficienze e recuperando in questo modo quote di energia ben
superiori a quelle che i trivellatori blaterano di estrarre.
Il PRC afferma che è importante e
doveroso votare SI. Inoltre andare a votare è necessario per fermare chi agita
l’astensionismo per far si che non si superi il quorum del 50% e che vuole
impedire la popolazione di esprimersi su un tema fondamentale per il futuro
delle politiche energetiche di questo paese.
Blocchiamo le trivellazioni per
difendere il territorio e per un futuro in cui si consumi meno energia, concentriamoci
invece in favore delle energie verdi che non inquinano e creano moltissimi posti di lavoro.
Sottrazione di letti all'ex ospedale di Anagni
ASSOCIAZIONE DIRITTO ALLA SALUTE
L’ennesimo
tentativo di prelevare materiale inutilizzato dall’ex Ospedale di Anagni
anche questa volta è andato a vuoto. Non si è trattato di prelevamento di
macchinari o componenti, ma di due letti che giacciono ammassati
arrugginiti e inutilizzati da anni nei locali ormai deserti dei reparti
del nosocomio anagnino che sarebbero serviti all'Ospedale di Alatri. Il furto è
stato sventato dalla vigilanza del personale ancora attivo presso la struttura
di Anagni, ma anche forse dalla solita disorganizzazione aziendale che non ha
fornito una richiesta scritta di prelievo dei letti. La notizia, riportata dai
media in questi giorni, ha sollevato un vespaio di commenti anche polemici: ci
si è lamentati che di Anagni ci si ricorda solo di togliere e mai di metterci
qualcosa di utile per i cittadini, si è ricordata l'eterna disputa con
l'Ospedale di Alatri che vede puntualmente Anagni soccombente causa carenza di
adeguato patronato politico, si è ricordato che l'Ospedale di Anagni ha più
volte, ai tempi d'oro, prestato personale e attrezzature al nosocomio di Alatri
senza peraltro riceverne adeguata contropartita, anzi meritandosi la chiusura
dei reparti di degenza. In un funzionamento normale non ci sarebbe nulla di
strano nello spostare attrezzature e personale da un reparto all'altro di
un'azienda, ma non è questo il caso dell'azienda Asl di Frosinone. L'Asl di
Frosinone dovrebbe garantire la tutela del Diritto alla salute con strutture
pubbliche sul territorio provinciale, ma di fatto questo non avviene sia per
palesi carenze organizzative e sia per carenza di obiettivi e strategie. E'
inutile ricordare le disfunzioni che il cittadino ciociaro rileva
quotidianamente quando ha bisogno di assistenza sanitaria (liste d'attesa
infinite, carenza di posti letto, affollamenti assurdi nei pronto soccorso
...). Dal punto di vista delle strategie invece siamo arrivati al paradosso
di un atto aziendale approvato con grandi lacerazioni da parte dei
sindaci ciociari, ma di fatto sconfessato dalla stessa Regione Lazio che
ha rimosso dalla direzione aziendale la Prof. Mastrobuono dopo che lo aveva
redatto e, con arti di consumata politica, fatto approvare dalla maggioranza
dei sindaci. In quell'atto aziendale erano state spese poche righe che comunque
riconoscevano un ruolo a quello che rimane dell'Ospedale di Anagni. Di fatto
oggi non esiste più neanche quello: la Mastrobuono è stata messa alla porta e
al suo posto è stato nominato un commissario che si trova
provvisoriamente a gestire la Asl nel marasma generale e senza chiare strategie
di riorganizzazione. Per l'Ospedale di Anagni, che dopo la sentenza di merito
del Tar del 2014 è chiuso, il futuro è sempre più incerto. Da lungo tempo non
esiste nessuna struttura direttiva interna che controlli l'andamento dei
servizi e le prestazioni del personale, pur conservando una serie di servizi
sia di diagnostica che di pronto intervento. Tutto ciò lo abbiamo evidenziato
nell’assemblea del 13 NOVEMBRE 2015. Recentemente è stato
comunicato l'intento da parte di una benemerita istituzione bancaria cittadina
di acquisire un'attrezzatura tecnologicamente avanzata da donare all'Ospedale
civile di Anagni. In questa situazione però rimane difficile da capire se
questa attrezzatura verrà mai resa funzionante cioè dotata di personale che ne
assicuri il funzionamento per il primario servizio di diagnostica per cui è
stata acquistata ad un costo veramente molto oneroso. In quest'ottica di
incertezza non sarebbe male stringere accordi di partenariato con altre
strutture ospedaliere, come quella di Alatri ad es., per cercare di aiutarsi
reciprocamente e pianificare, per quanto possibile, dei servizi utili alla
popolazione della zona nord della provincia di Fr. Magari questo atteggiamento
potrebbe aiutare a far pesare di più anche Anagni a livello di direzione
aziendale. Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci della
nomina a coordinatore delle attività del presidio di Anagni del Dott. Massimo
Natalia. Se confermata questa nomina potrebbe essere un significativo punto di
svolta in quanto, il Dott. Natalia, è stato da sempre vicino al movimento di
difesa dell’Ospedale di Anagni e, ne siamo certi, le proverà tutte per
scongiurarne la definitiva chiusura: in bocca al lupo e buon lavoro!
domenica 10 aprile 2016
Referendum: Unisci i puntini e inorridisci al mostro che apparirà.
Luciano Granieri
In questo week-end è partita la macchina referendaria anche
nel nostro territorio. Sabato 9 a Colleferro -in occasione della manifestazione
“Rifiutiamoli” contro gli inceneritori - sabato e domenica a Ceprano, San Donato Val di Comino, è iniziata la raccolta firme per l’abrogazione
della legge elettorale Italicum. Ci si riferisce, in particolare,
a due quesiti volti ad abrogare: 1) le norma che impone i capi lista
bloccati e le loro candidature plurime. 2)
L’abnorme premio di maggioranza che consente ad una
minoranza il (20% dei consensi è più che sufficiente) di disporre a piacimento
della vita dei cittadini. La partecipazione ai banchetti è stata soddisfacente,
ma non bisogna fermarsi. E’ necessario fare di più.
A tal
proposito, il Comitato Democrazia
Costituzionale della Provincia di Frosinone, impegnato sul territorio nella campagna di raccolta firme promossa
dal movimento: “Referendum Contro l’Italicum,
scegli la democrazia”, sta lavorando per allestire altri due banchetti nel Capoluogo: una a
metà settimana e uno nel prossimo week-end in supporto, fra l'altro, del referendum contro la proroga dei contratti di
concessioni per le trivellazioni in mare. Sarà cura del Comitato fornire maggiori dettagli su questi
appuntamenti nei prossimi giorni.
Questo è solo l’inizio di una campagna
referendaria molto ampia, concernente
anche l’abrogazione di normative disgraziatamente già approvate. Ai provvedimenti sulle trivelle, pensate appositamente per i petrolieri, si
aggiungono le leggi sul lavoro, sulla
scuola, sula tutela della salute e del territorio. E’ un compito faticoso e
difficile, ma necessario per la dignità di tutti i cittadini. Deve partire un
vero e proprio Comitato di Liberazione, composto da soggetti e movimenti che
hanno a cuore la salute democratica del Paese.
Considerare singolarmente i quesiti referendari non da la
misura del mostro che si appresta a stravolgere il nostro patto sociale e la convivenza
civile. Se noi assumessimo le leggi che
si vogliono abrogare, come puntini di
unico disegno, li unissimo con un tratto di penna , così come si fa per
il classico gioco enigmistico, apparirebbe
il disegno di un obbrobrio.
Emergerebbe la
forma di uno Stato in cui l’istruzione prevede scuole per ricchi e scuole per
poveri. Istituti in cui i presidi hanno
smisurati strumenti di ricattabilità verso i docenti. La scuola per poveri, in
particolare, ha il compito di fornire mano d’opera a basso costo alle grandi imprese, le quali potranno
usufruirne per alimentare un odioso dumping occupazionale. In tale società, il
potere delle lobby e delle multinazionali è accresciuto dalle norme sul lavoro.
Si realizza la liberalizzazione del licenziamento e il conseguente asservimento
schiavista del lavoratore , il quale, se
non serve più, potrà essere liquidato per 30 denari.
Come hanno dimostrato i recenti squallidi fatti
che hanno coinvolto l’ex ministro Guidi e gli altri asserviti sodali di
Governo, le multinazionali del petrolio
sono in grado di orientare per i propri
profitti, ogni provvedimento governativo. Trivellazioni, in mare e in terra, oleodotti, siti di stoccaggio per idrocarburi,
sono opere prioritarie da realizzarsi anche se minano fortemente la
salute dei cittadini, distruggono pezzi di territorio, e bruciano posti di
lavoro .
Pure gli interessi delle
multi-utility, attive nel ramo dell’incenerimento rifiuti e della gestione dei
servizi essenziali alla vita come l’acqua e la sanità, devono essere fortemente tutelati nel disegno statuale
che apparirebbe dall’unione dei puntini. Il fatto che vecchi e
obsoleti inceneritori e nuovi impianti (di cui uno sta per essere costruito nella
nostra città , la più inquinata d’Italia)
avvelenino l’aria e inibiscano uno sviluppo basato sul turismo e l’agricoltura,
è assolutamente ininfluente.
Infine tutto quanto potrà favorire i veri padroni
del governo Renzi (burattino fancazzista, ignorante e
presuntuoso) sarà deciso sopra le teste dei cittadini da
solerti esecutori messi sulla poltrona grazie ad una finta dinamica democratica,
dove il corpo elettorale, se lo vorrà, potrà solamente certificare la propria condanna, attraverso un voto di passiva accettazione. Saranno sufficienti 7 o 8
milioni di consensi per consegnare un Paese di oltre 50 milioni di abitanti alla
devastante logica dell’accumulo finanziario e dello sfruttamento, per cui l’1%
della popolazione tiranneggia il restante 99%.
Questa è la società che prepotentemente
salterebbe fuori unendo tutti puntini. Vi
piace? Se non vi piace animate con noi
questo Comitato di Liberazione. A
differenza dei partigiani protagonisti della resistenza, non servono i fucili. Le nostre
armi sono la matita per segnare il SI sulla
scheda del referendum di domenica prossima sulle trivellazioni in mare, e la penna necessaria a firmare l’indizione dei referendum sociali e
istituzionali . Di fronte alla lotta partigiana mi sembra un impegno irrisorio . Ma la vittoria di questo Comitato di Liberazione può sancire la
nascita di una Paese migliore, libero, dove la dignità dei cittadini sia
pienamente assicurata. Si tratta, se ci pensiamo, dello stesso Paese per il quale i Partigiani hanno lottato e molti di loro sacrificato la propria vita.
Foto tratta da il manifesto.info |
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