Il privato è politico si diceva una volta, ebbene anche il
bere è politico l’ho scoperto stamattina.
Come ogni sabato ho fatto un salto
dal mia amico Germano dell’enoteca Enogourmet. Mi serviva una bottiglia di vino rosso, senza pretese, da bere a pranzo. Ogni sabato mattina, l’enoteca di Germano, che
sta a due passi da casa mia in Via Vado
del Tufo, organizza delle degustazioni di vini particolari accompagnati da
spuntini fatti con prelibatezze di formaggi
e salumi che colà si vendono.
Stamattina l’atmosfera nella cantina era particolarmente frizzante, quasi ribelle.
Appena entro in negozio Germano mi invita ad assaggiare un vino rosso appena arrivato da Manduria. “Ho pensato a te
quando ho scelto di farmi arrivare questo
nettare ” mi confessa l’amico sommelier
porgendomi una bottiglia. “Leggi, leggi
l’etichetta” è l’ulteriore invito.
Il vino si chiama “Anarakos” sul vetro
troneggia l’inconfondibile “A” anarchica
stilizzata. Leggo meglio:
“Anarkos è il vino contro:
Anarkos è il vino contro, Il sacrificio di MILIONI DI VITI piantate ad
alberello
Anarkos è il vino contro , la COLONIZZAZIONE CAPITALISTICA
del terzo millennio nelle terre di Puglia, lo sfruttamento dei suoi
vigneti e dei suoi vini.
Anarkos è il vino
contro, l’EMIGRAZIONE FORZATA dei diritti di reimpianto pugliesi nelle altre
regioni del nord
Anarkos è il vino contro, la COMPLICITA’ e la FAZIOSITA’ delle leggi Comunitarie in
agricoltura, l’OPPRESSIONE
culturale nei modelli di consumo
del vino, l’ANNIENTAMENTO della tipicità , il DOMINIO del mercato”.
Su un folder illustrativo che accompagna le
bottiglie leggo ancora :
“ Anarkos. Un vino
contro. Nato per protestare contro il dominio delle elites politiche ed
euro-burocratiche di Bruxelles e contro la nuova colonizzazione della Puglia da
parte dei produttori-capitalisti del nord. Negramaro, Primitivo e Malvasia Nera
, sono unite in un’esplosione di frutta e una corposità sanguigna per
trasferire di palato in palato il
messaggio Rivoluzionario di Liberazione!”
Insomma quel diavolo di Germano si era fatto arrivare il vino per fare la rivoluzione! Intendiamoci la
rivoluzione è cosa seria, necessita di mente fredda e lucidità. Un
rivoluzionario in preda ai fumi dell’alcool rischia di innescare immediatamente
la reazione.
Però ciò non toglie che, una volta preso il palazzo d’inverno, non
si possa festeggiare ad Anarkos. Anzi visto che conquistare il palazzo d’inverno,
per ora, è pura utopia, godiamoci i festeggiamenti, reali, di una futura utopica vittoria, con un buon bicchiere
di vino anarcoide.
Al netto dell'autoironia, il vino, prodotto dall’Agricola Felline
di Manduria, è veramente buono. Importante è anche il messaggio politico che
lancia. Poi affidare la diffusione del vento
rivoluzionario alle
fragranze del Negramaro , del Primitivo e della Malvasia Nera, che si trasferiscono di palato in palato, è
azione di rottura vera, in tutti i
sensi, compresi l’odore e il sapore. Evviva Durruti !!!!!